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1.1Non ti maravigliar, maestro Piero,
1.2s'io non volevo l'altra sera dare
1.3sopra quel dubbio tuo giudizio intero,
2.1quando stavamo a cena a disputare
2.2qual era il meglior tempo e la più bella
2.3stagion che la natura sappi fare,
3.1perché questa è una certa novella,
3.2una materia astratta, una minestra
3.3che non la può capire ogni scudella.
4.1Cominciano e poeti dalla destra
4.2parte dell'anno e fanno venir fuori
4.3un castron coronato di ginestra;
5.1copron la terra d'erbette e di fiori,
5.2fanno ridere il cielo e gli elementi,
5.3voglion ch'ogniun s'impregni e s'inamori;
6.1che i frati, allora usciti de' conventi,
6.2a' capitoli lor vadano a schiera,
6.3non più a dui a dui, ma a dieci e venti;
7.1fanno che 'l pover asin si dispera,
7.2ragghiando dietro alle sue inamorate;
7.3e così circonscrivon primavera.
8.1Altri hanno detto che gli è me' la state,
8.2perché più s'avvicina la certezza
8.3ond'abbiano a sfamarsi le brigate;
9.1si batte il gran, si sente una dolcezza
9.2de' frutti che si veggono indolcire,
9.3dell'uva che comincia a farsi ghezza,
10.1che non si può così per poco dire;
10.2son que' dì lunghi, che par che s'intenda
10.3per discrezion che l'uom debba dormire;
11.1ha tempo almen di farla, chi ha faccenda;
11.2chi non ha sonno, faccenda o pensieri,
11.3per non peccare in ozio, va a merenda,
12.1o si mette dinanzi un tavolieri,
12.2incontro al ventolin di qualche porta,
12.3con un rinfrescatoio pien di bicchieri.
13.1Son altri c'hanno detto che più importa
13.2averla inanzi cotta che vedere
13.3le cose insieme onde si fa la torta,
14.1e però la stagion che dà da bere,
14.2ch'apparecchia le tavole per tutto,
14.3ha quella differenzia di piacere
15.1che l'opera il disegno, il fiore e 'l frutto;
15.2credo che tu m'intenda, ancor che scuro
15.3paia de' versi miei forse il construtto.
16.1Dico che questi tai voglion maturo
16.2il frutto, e non in erba; avere in pugno,
16.3non in aria l'uccel, ch'è più sicuro:
17.1però lodan l'ottobre più che 'l giugno,
17.2più che 'l maggio il settembre, e con effetto
17.3anch'io la lor sentenzia non impugno.
18.1Non è mancato ancor chi abbia detto
18.2gran ben del verno, allegando ragioni:
18.3ch'allor è dolce cosa stare in letto;
19.1che tutti gli animali allor son buoni,
19.2infino a' porci, e fansi le salcicce,
19.3cervellate, ventresche e salciccioni;
20.1escono in Lombardia fuor le pellicce,
20.2crèsconsi li pennacchi alle berette
20.3e fassi il Giorgio con le seccaticce;
21.1quel che i dì corti tolgon si rimette
21.2in altrettante notti: stassi a vegghia
21.3fino a quattro ore e cinque e sei e sette;
22.1adoprasi in quel tempo più la tegghia
22.2a far torte, migliacci et erbolati,
22.3che la scopetta a Napoli e la stregghia.
23.1Son tutti i tempi egualmente lodati,
23.2hanno tutti essercizio e piacer vario,
23.3come vedrai tu stesso, se lo guati;
24.1se guati, dico, in su 'l tuo breviario,
24.2mentre che di' l'ufficio e cuoci il bue
24.3dipinto a dietro a pie' del calendario;
25.1chi cuoco ti parrà, come sei tue,
25.2e chi si scalda e chi pota le vigne,
25.3chi va con lo sparvier pigliando grue,
26.1chi imbotta il vin, chi la vinaccia strigne:
26.2tutti i mesi hanno sotto le sue feste,
26.3com'ha fantasticato chi dipigne.
27.1Or piglia tutte quante insieme queste
27.2oppenioni e tien che tutto è baia,
27.3a parangon del tempo della peste.
28.1Né vo' che strano il mio parlar ti paia,
28.2né ch'io favelli, anzi cicali, a caso,
28.3come s'io fossi un merlo o una ghiandaia;
29.1io voglio empirti fino all'orlo il vaso
29.2dell'intelletto, anzi colmar lo staio,
29.3e che tu facci come san Tomaso.
30.1Dico che, sia settembre o sia gennaio
30.2o altro, a petto a quel della moria,
30.3non è bel tempo che vaglia un danaio;
31.1e perché vegghi ch'io vo per la via
31.2e dotti il tuo dover tutto in contanti,
31.3intendi molto ben la ragion mia.
32.1Prima, ella porta via tutti i furfanti:
32.2gli strugge e vi fa buche e squarci drento,
32.3come si fa dell'oche l'ognisanti.
33.1E fa gran bene a cavarli di stento:
33.2in chiesa non è più chi ti urti o pesti
33.3in su 'l più bel levar del sacramento.
34.1Non si tien conto di chi accatti o presti:
34.2accatta e fa' pur debiti, se sai,
34.3ché non è creditor che ti molesti;
35.1se pur ne vien qualch'un, di' che tu hai
35.2doglia di testa e che ti senti al braccio:
35.3colui va via senza voltarsi mai.
36.1Se tu vai fuor, non hai chi ti dia impaccio,
36.2anzi ti è dato luogo e fatto onore,
36.3tanto più se vestito sei di straccio.
37.1Sei di te stesso e de gli altri signore,
37.2vedi fare alle genti i più strani atti,
37.3ti pigli spasso dell'altrui timore.
38.1Vìvesi allor con nuove leggi e patti,
38.2tutti i piaceri onesti son concessi,
38.3quasi è lecito a gli uomini esser matti.
39.1Buoni arrosti si mangiano e buon lessi;
39.2quella nostra gran madre vacca antica
39.3si manda via con taglie e bandi espressi.
40.1Sopra tutto si fugge la fatica,
40.2ond'io son schiavo alla peste in catena,
40.3ché l'una e l'altra è mia mortal nemica.
41.1Vita scelta si fa, chiara e serena:
41.2il tempo si dispensa allegramente
41.3tutto fra il desinare e fra la cena.
42.1S'hai qualche vecchio ricco tuo parente,
42.2puoi disegnar di rimanergli erede,
42.3pur che gli muoia in casa un solamente.
43.1Ma questo par che sia contra la fede,
43.2però sia detto per un verbigrazia,
43.3ché non si dica poi: “Costui non crede”.
44.1Di far pazzie la natura si sazia,
44.2perché in quel tempo si serran le scuole,
44.3che a' putti esser non può maggior disgrazia.
45.1Fa ogniun finalmente ciò ch'e' vuole:
45.2dell'alma libertà quell'è stagione,
45.3ch'esser sì cara a tutto 'l mondo suole.
46.1È salvo allor l'avere e le persone:
46.2non dubitar, se ti cascassin gli occhi,
46.3trova ogniun le sue cose ove le pone.
47.1La peste par ch'altrui la mente tocchi
47.2e la rivolti a Dio: vedi le mura
47.3di san Bastian dipinte e di san Rocchi.
48.1Essendo adunque ogni cosa sicura,
48.2questo è quel secol d'oro e quel celeste
48.3stato innocente primo di natura.
49.1Or se queste ragioni son manifeste,
49.2se le tocchi con man, se le ti vanno,
49.3conchiudi e di' che 'l tempo della peste
50.1è 'l più bel tempo che sia in tutto l'anno.
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