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XLVI

Rime

PoeTree.it

1.1Verona è una terra c'ha le mura
1.2parte di pietre e parte di mattoni,
1.3con merli e torre e fossi tanto buoni
1.4che mona Lega si staria sicura;
2.1dietro ha un monte, dinanzi una pianura,
2.2per la qual corre un fiume senza sproni;
2.3ha presso un lago che mena carpioni
2.4e trote e granchi e sardelle e frittura;
3.1drento ha spilonche, grotte e anticaglie,
3.2dove il Danese, Ercole et Anteo
3.3presono il re Bravier con le tanaglie,
4.1due archi sorian, un culiseo,
4.2nel qual son intagliate le battaglie
4.3che fece il re di Cipri con Pompeo;
5.1la ribeca ch'Orfeo
5.2lasciò, ché n'aparisce un instrumento,
5.3a Plinio et a Catullo in testamento.
6.1Appresso ha anche drento,
6.2come hanno l'altre terre, piazze e vie,
6.3stalle, stufe, spedali et osterie,
7.1fatte in geometrie
7.2da fare ad Euclide et Archimede
7.3passar gli architettori con un spiede.
8.1E chi non me lo crede
8.2e vol far prova della sua persona,
8.3venga a sguazzar otto dì a Verona;
9.1dove la fama suona
9.2la piva e 'l corno, in accenti asinini,
9.3degli spiriti isnelli e pellegrini,
10.1che van su pei camini
10.2e su pei tetti la notte in istriazzo,
10.3passando in giù e 'n su l'Adice a guazzo;
11.1e dietro han un codazzo
11.2di marchesi, di conti e di speziali,
11.3che portan tutto l'anno gli stivali,
12.1perché i fanghi immortali,
12.2ch'adornan le lor strade graziose,
12.3producon queste et altre belle cose;
13.1ma quattro più famose,
13.2da sotterrarvi un dentro insino a gli occhi,
13.3fagioli e porci e poeti e pidocchi.
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