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CXVII

Rime

PoeTree.it

1.1I' son, dama, el porcellino
1.2che dimena pur la coda
1.3tutto 'l giorno e mai l'annoda:
1.4ma tu sarai l'asinino.
2.1Ché la coda par conosca
2.2l'asinin, quando e' non l'ha;
2.3se lo morde qualche mosca,
2.4gran lamento allor ne fa.
2.5Questo uccello impanierà,
2.6ch'or dileggia la civetta;
2.7spesse volte el fico in vetta
2.8giù si tira con l'uncino.
3.1Tu se' alta, e non scorgi
3.2un mio par quaggiù fra' ciottoli,
3.3e la mano a me non porgi
3.4ch'i' non caggia più cimbottoli.
3.5Orsù, diànla pe' viottoli
3.6a cercar d'un'altra dama,
3.7perché un oste è che mi chiama,
3.8ch'ancor lui mesce buon vino.
4.1Del tuo vino i' non vo' bere,
4.2va' ripon la metadella,
4.3perché all'orlo del bicchiere
4.4sempre freghi la biondella.
4.5Non intingo in tuo scodella,
4.6che v'è drento l'aloè:
4.7ma qualcun, per la mia fé,
4.8farà più d'un pentolino.
5.1Tu mi dicevi: — Apri bocchi —,
5.2poi m'hai fatta la cilecca;
5.3or mi gufi e fa'mi bocchi:
5.4ma ci è una che m'imbecca
5.5d'un sapor, che chi ne becca
5.6se ne succia poi le dita.
5.7Con costei fo buona vita
5.8e sto com'un passerino.
6.1A te par toccare il cielo
6.2quando un po' mi gufi e gabbi:
6.3ma nessuna ha del mie pelo,
6.4ch'i' del suo anche non abbi.
6.5E' ci fia poi pien di babbi,
6.6dove credi sia el pastaccio;
6.7tuttavia la lepre traccio,
6.8mentre lei fa il sonnellino.
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