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CVII

Rime

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1.1Or toi s'Amor me l'ha ben acoccato,
1.2ch'i' sie condotto a 'nnamorarmi a Pato!
2.1Innamorato son d'una fanciulla,
2.2ch'a' giubilei si vede alcuna volta,
2.3sì che arte o preghi con lei non val nulla;
2.4invidia e gelosia me l'hanno tolta,
2.5però sanza speranza di ricolta
2.6mi veggio avere il campo seminato.
3.1Se talor cerco di vederla un poco
3.2o di pigliar del canto suo diletto
3.3per amorzar alquanto il crudel foco,
3.4ogni cosa mi par pien di sospetto.
3.5O canto di sirena maledetto
3.6che fra sì duri scogli m'hai tirato!
4.1Sie maladetto el giorno e l'ora e 'l punto,
4.2ch'i' mi condussi della morte al rischio!
4.3O sciagurato a me, che ben fu' giunto
4.4al dolce canto, come 'l tordo al fischio!
4.5Misero a me, che 'n sì tenace vischio,
4.6sanza rimedio alcun, sono impaniato!
5.1S'almen non fussi costretto al partirmi,
5.2cangerei di me vita il duro stilo;
5.3poi ch'i' non spero più, farò sentirmi,
5.4ché troppo mi trafigge questo assilo;
5.5se 'l mondo si tenessi per un filo,
5.6convien che sie per le mie man troncato.
6.1I' metterò la mia fama a sbaraglio,
6.2non temerò pericol né sciagura;
6.3far mi convien per forza qualche staglio:
6.4chi nulla spera, di nulla ha paura.
6.5I' mosterrò quanto sua vita cura
6.6l'amante offeso a torto e disperato.
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