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XXXVI

Rime

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1.1Quant'io vo più pensando alla pazzia,
1.2messer Marco magnifico, che voi
1.3avete fatto e fate tuttavia,
2.1d'esservi prima imbarcato e da poi
2.2para pur via, sappiate che mi viene
2.3compassion di voi stesso e di noi,
3.1che dovevamo con cento catene
3.2ligarvi stretto; ma noi siamo stati
3.3troppo da poco e voi troppo da bene.
4.1Quel monsignor da gli stival tirati
4.2poteva pure star dui giorni ancora,
4.3poi che dui mesi ce aveva uccellati
5.1con dire: “Io voglio andar; io andrò ora”,
5.2ché pur veniva da monsignor mio
5.3la risposta, la qual è venuta ora;
6.1e dice ch'è contento e loda Iddio
6.2venga con voi e stia e vada e torni
6.3e facci tanto quanto v'è in disio,
7.1pur che la stanza non passi otto giorni.
7.2Ma Dio sa poi quel che sarebbe stato:
7.3al pan si guarda inanzi che s'inforni,
8.1poi non importa quand'egli è infornato.
8.2Or basta; io son qui solo come un cane
8.3e non magno più ostreghe né fiato;
9.1e per disperazion vo via domane,
9.2in loco ov'io v'aspetto e vi scongiuro
9.3che siate almen qui fra tre settimane,
10.1perch'i' altrimenti non sarei sicuro;
10.2ciò è avrei da far... voi m'intendete,
10.3che sapete il preterito e 'l futuro.
11.1Diranno: “Noi vogliam che tu sia prete”;
11.2“Noi vogliam che tu facci e che tu dica”:
11.3io starò fresco se voi non ci sète.
12.1Senza che più ve lo scriva o ridica,
12.2venite via: che volete voi fare,
12.3fra cotesti orti di malva e d'ortica,
13.1che son pei morti cosa singulare,
13.2come dice el sonetto di Rosazzo?
13.3Io vo' morir se ci potrete stare.
14.1E per mia fe', ch'è pur un bel solazzo
14.2l'avere scelta questa vostra gita!
14.3È stato quasi un capriccio di pazzo.
15.1Per certo egli era pur un'altra vita
15.2Santa Maria di Grazie e quelle torte,
15.3delle quali io mi lecco ancor le dita;
16.1quelle, vo' dir, che 'n così varia sorte
16.2ci apparecchiava messer Pagol Serra;
16.3che mi vien ora el sudor della morte,
17.1a dir ch'io m'ho a partir di questa terra
17.2et andarmi a ficcar in un paese
17.3dove si sta con simil cose in guerra;
18.1di quella graziosa, alma, cortese,
18.2che vive come vivono i cristiani,
18.3parlo della brigata genovese,
19.1Salvaghi, Arcani e Marini e Goani,
19.2che Dio dia a' lor cambi e lor faccende
19.3la sua benedizion ad ambe mani.
20.1Era ben da propor, da chi s'intende
20.2di compagnie e di trebbî, a coteste
20.3generazion salvatiche et orrende,
21.1che paion sustituti della peste.
21.2Or io non voglio andar moltiplicando
21.3in ciance che vi son forte moleste,
22.1e 'n sul primo proposito tornando,
22.2dico così, che voi torniate presto.
22.3A vostra signoria mi raccomando
23.1e mi riserbo a bocca a dire il resto.
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