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XXXIV

Rime

PoeTree.it

1.1Signor, io ho trovato una badia,
1.2che par la dea della destruzione:
1.3templum pacis o quel di Salomone
1.4a petto a lei par una signoria.
2.1Per mezzo della chiesa e' v'è una via,
2.2dove ne van le bestie e le persone;
2.3le navi urtano in scoglio e il galeone
2.4si consuma per far lor compagnia.
3.1Dove non va la strada son certi orti
3.2d'ortica e d'una malva singulare
3.3che son buon a tener lubrichi e morti.
4.1Chi volesse de calici parlare
4.2o de croci, averebbe mille torti:
4.3non che tovaglie, non vi è pur altare.
5.1Il campanil mi pare
5.2un pezzo di fragmento d'acquedotto,
5.3sdruscito, fesso, scassinato e rotto.
6.1Le campane son sotto
6.2un tettuccio, apiccate per la gola,
6.3che mai non s'odon dir una parola.
7.1La casa è una scuola
7.2da scrima perfettissima e da ballo,
7.3che mai non vi si mette piede in fallo;
8.1netta come un cristallo,
8.2leggiadra, scarca, snella e pellegrina,
8.3che par che l'abbi preso medicina.
9.1Ogni stanza è cantina,
9.2camera, sala, tinello e spedale;
9.3ma sopra tutto stalla naturale.
10.1È donna universale
10.2et ha la robba sua pro indivisa,
10.3allegra, che la crepa delle risa:
11.1in somma è fatta in guisa
11.2che tanto è star di dentro quanto fuori.
11.3Ahi, preti scelerati e traditori!
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