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1.1Mentre che Dafni il grege errante serba
1.2ove Rimaggio scorre, e Filli a lato,
1.3scegliendo fior da fior, li sede in l'erba,
2.1Sarchio piangea il lacrimabil fato
2.2del fiorentin pastor, che dagli armenti,
2.3come candido cigno, è al ciel volato.
3.1Dicea: – Almo Dameta, quai lamenti
3.2per questi ombrosi faggi oditi fòrno,
3.3qual tra le selve lo spirar de' venti,
4.1quando i rapidi fiumi raffrenorno
4.2l'usato corso, e preser varie forme
4.3le ninfe ch'a te amiche erano intorno!
5.1De la tua morte pianse ogn'orso informe,
5.2e di ciò testimon ne sono i monti
5.3e i marmi ove la spoglia tua si dorme.
6.1Né più gustar le grege i chiari fonti,
6.2né il citisco le capre o i salci amari,
6.3vedendo in erba i figli lor defonti.
7.1Crudel le stelle, i fati empi ed avari
7.2Manto, abbracciando le tue care spoglie,
7.3chiamò, né più diede agni ai sacri altari.
8.1Né più d'arangi ornò, né d'altre foglie
8.2i templi pastoral né di verbena,
8.3ma disfogò piangendo le sue voglie.
9.1Moiano i cedri in ogni piaggia amena
9.2che 'l chiar Benaco d'ogn'intorno cinge,
9.3e disperga l'odor che l'aura mena.
10.1E tutti i gigli che 'l terren dipinge
10.2moiano in erba, e secchi l'amaranto
10.3con quel che nel suo fior il nome pinge.
11.1Né più rida negli orti il lieto acanto,
11.2né le viole al matutino sole
11.3spargano al ciel l'odor soave tanto.
12.1Quanto del tuo partir Mincio si duole!
12.2In mezo de l'aflitte pecorelle
12.3ti chiama da le valli argute e sole.
13.1Uscite ormai, uscite, pastorelle,
13.2dal vostro albergo, ed ombra fate a' fonti
13.3che d'anno in anno ognor si rinovelle.
14.1Ma tu, pria che da noi il sol tramonti,
14.2scendi da l'aureo ciel, felice spirto,
14.3e raconsola i tuoi da questi monti.
15.1Vien, godi l'ombre usate del bel mirto
15.2che sopra il tuo mortal stassi pendente;
15.3vien, serba il grege nostro umil ed irto.
16.1Come onor fosti al mondo, la tua gente
16.2riguarda, e la tua prole bella e rada
16.3fa ch'a tuo essempio al ciel alzi la mente,
17.1acciò, mentre di timo e di rugiada
17.2si pasceranno e di celesti odori,
17.3fìeno satolle l'api e la cicada.
18.1Sempre le lodi tue, sempre gli onori,
18.2se verno fia al sol, s'estate all'ombre,
18.3risuonin le sampogne de' pastori;
19.1né tempo fia che 'l tuo bel nome adombre.
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