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XVII

Rime

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1.1I' ho sentito dir che Mecenate
1.2dette un fanciullo a Vergilio Marone,
1.3che per martel voleva farsi frate;
2.1e questo fece per compassione
2.2ch'egli ebbe di quel povero cristiano,
2.3che non si dessi alla disperazione.
3.1Fu atto veramente da romano,
3.2come fu quel di Scipion maggiore,
3.3quand'egli era in Ispagna capitano.
4.1Io non son né poeta né dottore,
4.2ma chi mi dessi a quel modo un fanciullo,
4.3credo ch'io gli daria l'anima e 'l cuore.
5.1Oh state cheti, egli è pur un trastullo
5.2aver un garzonetto che sia bello,
5.3da insegnarli dottrina e da condullo!
6.1Io per me credo ch'i' fare' il bordello
6.2e ch'io gl'insegnarei ciò ch'io sapessi,
6.3s'egli avesse niente di cervello.
7.1E così ancora, quand'io m'avvedessi
7.2che mi facessi rinegare Iddio,
7.3non è dispetto ch'io non gli facessi.
8.1Oh Dio, s'io n'avesse un che vo' dir io,
8.2poss'io morir come uno sciagurato,
8.3s'io non gli dividesse mezzo il mio;
9.1ma io ho a far con un certo ostinato,
9.2o, per dir meglio, con quelli ostinati
9.3c'han tolto a farmi viver disperato.
10.1Per Dio, noi altri siam pur sgraziati,
10.2nati ad un tempo dove non si trova
10.3di questi così fatti Mecenati.
11.1Sarà ben un che farà una pruova
11.2di dar via una somma di denari;
11.3da quello in su non è uom che si muova.
12.1Or che diavol ha a far qui un mio pari?
12.2Hass'egli a disperar o a gittar via,
12.3se non v'è Mecenati o Tucchi o Vari?
13.1Sia maladetto la disgrazia mia,
13.2poi ch'io non nacqui a quel buon secol d'oro,
13.3quando non era ancor la carestia!
14.1Sappi, che diavol sarebbe a costoro
14.2d'accomodar un pover uom da bene
14.3e di far un bel tratto in vita loro?
15.1Ma so ben io donde la cosa viene:
15.2perché la gente se lo trova sano,
15.3ogniun va drieto al caldo delle rene
16.1et ogniun cerca di tenere in mano;
16.2così avviene; e chi non ha, suo danno:
16.3non val né santo Anton né san Bastiano.
17.1Cristo, cavami tu di questo affanno;
17.2o tu m'insegna com'io abbi a fare
17.3aver la mala pasqua col mal anno;
18.1e s'egli è dato ch'io abbi a stentare,
18.2fa' almen che qualch'un altro stenti meco,
18.3acciò ch'io non sia solo a ruinare.
19.1Cupìdo traditor, bastardo, cieco,
19.2che sei cagion di tutto questo male,
19.3riniego Iddio s'io non m'amazzo teco,
20.1poi che il gridar con altri non mi vale.
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