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1.1O poveri, infelici cortegiani,
1.2usciti dalle man de' fiorentini
1.3e dati in preda a tedeschi e marrani,
2.1che credete che importin quelli uncini
2.2che porta per insegna questo arlotto,
2.3figliuol d'un cimator de panni lini?
3.1Andate a domandarne un po' Ceccotto,
3.2che fa profession d'imperiale,
3.3e diravvi il misterio che v'è sotto.
4.1Onde diavol cavò questo animale
4.2quella bestiaccia di papa Leone?
4.3Che li mancò da far un cardinale?
5.1E voi, reverendissime persone,
5.2che vi faceste così bello onore,
5.3andate adesso a farvi far ragione;
6.1o Volterra, o Minerva traditore,
6.2o canaglia, diserti, asin, furfanti,
6.3avete voi da farci altro favore?
7.1Se costui non v'impicca tutti quanti
7.2e non vi squarta, vo' ben dir che sia
7.3veramente la schiuma de' pedanti.
8.1Italia poverella, Italia mia,
8.2che ti par di questi almi allievi tuoi
8.3che t'han cacciato un porro dietro via?
9.1Almanco si voltasse costà a voi
9.2e fessevi patir la penitenza
9.3del vostro error. Che colpa n'abbiàn noi,
10.1che ci ha ad esser negata l'audienza
10.2e dato su 'l mostaccio delle porte,
10.3che Cristo non ci arebbe pazienza?
11.1Ecco che personaggi, ecco che corte,
11.2che brigate galanti, cortegiane:
11.3Copis, Vincl, Corizio e Trincaforte!
12.1Nomi da far isbigottir un cane,
12.2da far ispiritar un cimitero,
12.3al suon delle parole orrende e strane.
13.1O pescator deserto di san Piero,
13.2questa è ben quella volta che tu vai
13.3in chiasso et alla stufa daddovero.
14.1Comincia pur avviarti a Tornai
14.2e canta per la strada quel versetto
14.3che dice: “Andai in Fiandra e non tornai”.
15.1Oltre, canaglia brutta, oltre al Traghetto!
15.2Ladri cardinalacci schericati,
15.3date loco alla fe' di Macometto,
16.1che vi gastighi de' vostri peccati
16.2e levivi la forma del cappello,
16.3al qual senza ragion foste chiamati.
17.1Oltre, canaglia brutta, oltre al bordello!
17.2Ché Cristo mostrò ben d'avervi a noia,
17.3quando in conclavi vi tolse il cervello.
18.1S'io non dic'or da buon senno, ch'i' moia,
18.2che mi parrebbe far un sacrifizio
18.3ad esser per un tratto vostro boia.
19.1O ignoranti, privi di giudizio,
19.2voi potrete pur darvi almeno il vanto
19.3d'aver messa la chiesa in precipizio.
20.1Basta che gli hanno fatto un papa santo,
20.2che dice ogni mattina la sua messa
20.3e non se 'l tocca mai se non col guanto.
21.1Ma state saldi, non gli fate pressa,
21.2dategli tempo un anno e poi vedrete
21.3che piacerà anco a lui l'àrista lessa.
22.1O Cristo, o santi, sì che voi vedete
22.2dove ci han messi quaranta poltroni,
22.3e state in cielo e sì ve ne ridete!
23.1Che maledette sien quante orazioni
23.2e quante letanie vi fur mai dette
23.3da' frati in quelle tante processioni!
24.1Ecco per quel che stavan le staffette
24.2apparecchiate ad ir annunziare
24.3la venuta di Cristo in Nazarette.
25.1Io per me fui vicino a spiritare
25.2quando sentii gridar quella Tortosa
25.3e volsi cominciar a scongiurare.
26.1Ma il bell'era ad odir un'altra cosa:
26.2e' dubitavan che non accettasse,
26.3come persona troppo scrupulosa;
27.1per questo non volevan levar l'asse
27.2di quel conclavi ladro scelerato,
27.3se forse un'altra volta ei bisognasse.
28.1Dopo che sepper ch'egli ebbe accettato,
28.2incominciorno a dir che non verrìa
28.3et aspettava ogniun d'esser chiamato.
29.1Allora il Cesarin volse andar via
29.2per parer diligente; e menò seco
29.3Serapica in iscambio di Tubbia.
30.1O sciocchi, a Ripa è sì tristo vin greco,
30.2che non avesse dovuto volare,
30.3se fusse stato zoppo, attratto e cieco?
31.1Dubbitavate voi dell'accettare?
31.2Non sapevate voi ch'egli avea letto
31.3che un vescovato è buon desiderare?
32.1Or su, che questo papa benedetto
32.2venne (così non fusse mai venuto,
32.3per far a gli occhi mei questo dispetto):
33.1Roma è rinata, il mondo è riavuto,
33.2la peste spenta, allegri gli uffiziali:
33.3oh, che ventura che noi abbiamo avuto!
34.1Non si dice più mal de' cardinali;
34.2anzi son tutti persone da bene,
34.3tanto franzesi quanto imperiali.
35.1O mente umana, come spesso avviene
35.2che un loda e danna una cosa e la piglia
35.3in pro, in contra, come ben gli viene!
36.1Così adesso non è maraviglia
36.2se la brigata divien inconstante
36.3e mal contenta di costui bisbiglia.
37.1Or credevate voi, gente ignorante,
37.2ch'altrimenti dovesse riuscire
37.3un sciagurato, ipocrito, pedante?
38.1Un nato solamente per far dire
38.2quanto pazzescamente la fortuna
38.3abbia sopra di noi forza et ardire?
39.1Un che, s'avesse in sé bontate alcuna,
39.2doverrebbe squartar chi l'ha condotto
39.3alla sede papal ch'al mondo è una?
40.1Dice 'l suo Teodorico ch'egli è dotto
40.2e ch'egli ha una buona conscienza,
40.3come colui che gliel'ha vista sotto.
41.1L'una e l'altra gli ammetto e credo senza
41.2che giuri; e credo ch'egli abbi ordinato
41.3di non dar via beneficî in credenza:
42.1più presto ne farà miglior mercato
42.2e perderanne inanzi qualche cosa,
42.3pur che denar contanti gli sia dato.
43.1Questo perché la chiesa è bisognosa
43.2e Rodi ha gran mestier d'esser soccorsa
43.3nella fortuna sua pericolosa;
44.1per questo si riempie quella borsa
44.2che gli fu data vota; onde più volte
44.3la man per rabbia si debbe aver morsa.
45.1Ma di cui vi dolete, o genti stolte,
45.2se per difetto de' vostri giudizî
45.3vostre speranze tenete sepolte?
46.1Lasciate andar l'impresa de gli uffizî
46.2et si habetis auro et argento
46.3spendetel tutto quanto in benefizî,
47.1che vi staranno a sessanta per cento;
47.2e non arete più sospizione
47.3ch'e denar vostri se gli porti il vento.
48.1Non dubbitate di messer Simone,
48.2ché maestro Giovan da Macerata
48.3ve ne farà plenaria assoluzione.
49.1A tutte l'altre cose sta serrata
49.2e dicesi: “Videbimus”; a questa
49.3si dà un'audienza troppo grata.
50.1Ogni dimanda è lecita et onesta:
50.2e che sia il ver, benché fusse difeso,
50.3pur al lucchese si tagliò la testa.
51.1Io non so se sia 'l vero quel c'ho inteso,
51.2ch'e' tasta ad un ad un tutti i denari
51.3e guarda se' ducati son di peso;
52.1or quei che non lo sa studii et impari,
52.2ché la regola vera di giustizia
52.3è far che la bilancia stia di pari.
53.1Così si tiene a Roma la dovizia
53.2e fannosi venir l'espedizioni
53.3di Francia, di Polonia e di Gallizia;
54.1queste son l'astinenze e l'orazioni
54.2e le sette virtù cardinalesche
54.3che mette san Gregorio ne' Sermoni.
55.1Dice Franciscus che quelle fantesche
55.2che tien a Belveder servon per mostra,
55.3ma con effetto a lui piaccion le pesche;
56.1e certo la sua cera lo dimostra,
56.2ché gli è pur vecchio et in parte ha provato
56.3la santa cortigiana vita nostra.
57.1Di questo quasi l'ho per iscusato,
57.2ché non è vizio proprio della mente,
57.3ma difetto che gli anni gli han portato;
58.1e credo in conscienza finalmente
58.2che non sarebbe se non buon cristiano,
58.3se non assassinasse sì la gente.
59.1Pur quand'io sento dir oltramontano,
59.2vi fo una chiosa sopra col verzino:
59.3id est nemico al sangue italiano.
60.1O furfante, ubbriaco, contadino,
60.2nato alla stufa, or ecco chi presume
60.3signoreggiar il bel nome latino!
61.1E quando un segue il libero costume
61.2di sfogarsi scrivendo e di cantare,
61.3lo minaccia di far gettar in fiume:
62.1cosa d'andarsi proprio ad annegare,
62.2poi che l'antica libertà natia
62.3per più dispetto non si puote usare.
63.1San Pier, s'i' dico pur qualche pazzia,
63.2qualche parola ch'abbia del bestiale,
63.3fa con Domenedio la scusa mia:
64.1l'usanza mia non fu mai di dir male;
64.2e che sia 'l ver, leggi le cose mie,
64.3leggi l'Anguille, leggi l'Orinale,
65.1le Pesche, i Cardi e l'altre fantasie:
65.2tutte sono inni, laude, salmi et ode;
65.3guàrdati or tu dalle palinodie.
66.1I' ho drento un sdegno che tutto mi rode
66.2e sforza contra l'ordinario mio,
66.3mentre costui di noi trionfa e gode,
67.1a dir di Cristo e di Domenedio.
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