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1.1O buona gente che vi dilettate
1.2e piaccionvi i piacer del Magnolino,
1.3pregovi in cortesia che m'ascoltiate.
2.1Io vi dirò el Lamento di Nardino,
2.2che fa ogn'or con pianti orrendi e fieri
2.3sopr'al suo sventurato Cornacchino.
3.1Quest'era un bello e gentil sparavieri
3.2ch'e' s'avea preso e acconcio a sua mano
3.3et avutone già mille piaceri;
4.1egli era bel, grazioso e umano,
4.2sicuro quant'ogn'altro uccel che voli,
4.3da tenersel per festa a ignuda mano.
5.1Avea fatto a' suoi dì mille bei voli;
5.2avea fra l'altre parti ogni buon segno,
5.3e prese già quarant'otto assiuoli.
6.1Non avea forza, ma gli aveva ingegno,
6.2o, come dicon certi, avea destrezza,
6.3e 'n tutte le sue cose assai disegno;
7.1tornava al pugno, ch'era una bellezza;
7.2aspettava il cappell com'una forma:
7.3in fine, gli era tutto gentilezza.
8.1O Dio, cosa crudel fuor d'ogni norma,
8.2che quando e' venne il tempo delle starne
8.3e che n'apparse fuora alcuna torma,
9.1appena ebb'ei comminciato a pigliarne,
9.2che gli venne un enfiato sott'il piede,
9.3appunto ov'è più tenera la carne,
10.1sì come tutto dì venir si vede
10.2a gli uccei così vecchi come nuovi,
10.3che per troppa caldezza esser si crede.
11.1Quel che si sia, comunque tu gli provi,
11.2e' vien subitamente loro un male,
11.3che questi uccellator chiamano i chiovi.
12.1O umana speranza ingorda e frale,
12.2quant'è verace il precetto divino
12.3che non si debba amar cosa mortale!
13.1Comminciò indi a sospirar Nardino
13.2e star pensoso e pallido nel volto,
13.3dicendo dì e notte: “O Cornacchino,
14.1o Cornacchin mio buon, chi mi t'ha tolto?
14.2Tu m'hai privato d'ogni mio sollazzo,
14.3tu sarai la cagion ch'io verrò stolto.
15.1Impiccato sia io s'io non m'amazzo,
15.2s'io non mi metto al tutto a disperare”.
15.3Così gridava che pareva pazzo.
16.1E come spesso avvien nell'uccellare,
16.2che qualche uccel fantastico e restio
16.3così 'n un tratto non volea volare,
17.1e' s'adirava e bestemmiava Dio
17.2e mordeasi per rabbia ambo le mani,
17.3gridando: “Ove sei tu, Cornacchin mio?”.
18.1Di poi ha preso adirarsi co' cani,
18.2e gli chiama e gli sgrida e gli minaccia
18.3e dà lor bastonate da cristiani.
19.1Ond'un ch'è suo (né vo' che vi dispiaccia),
19.2c'ha nome Fagianin, ch'è un buon cane,
19.3èssi adirato e non ne vuol più caccia,
20.1e spesso spesso a drieto si rimane;
20.2dicono alcuni che 'l fa per dolore:
20.3un tratto e' va più volentieri al pane.
21.1Vedete or voi quanta forza ha l'amore,
21.2che insino a gli animali irrazionali
21.3hanno compassion del lor signore:
22.1queste son cose pur fiere e bestiali,
22.2chi le discorre e chi le pensa bene,
22.3che 'ntervengon nel mondo a gli animali.
23.1Però, s'alcuna volta c'interviene
23.2cosa ch'al gusto non ci vadi troppo,
23.3bisogna tôrne al fin quel che ne viene;
24.1ché si dà spesso in un peggiore intoppo
24.2et è con danno altrui spesso insegnato
24.3che gli è meglio ir trotton che di galoppo.
25.1O buona gente ch'avete ascoltato
25.2con sì divota e pura attenzione
25.3questo lamento ch'io v'ho raccontato,
26.1abbiate di Nardin compassione,
26.2sì ch'e' non s'abbi al tutto a disperarne:
26.3Dio lo cavi di questa tentazione.
27.1Io voglio in cortesia tutti pregarne
27.2che voi preghiate Dio pel Cornacchino;
27.3dico a chi piace uccellare alle starne,
28.1ch'è proprio un de' piacer del Magnolino.
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