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1.1Sarebbe stato, appresso il caso forte
1.2del iusto Alfenio, e quella orrenda e vasta
1.3ruina che traea con la sua morte,
2.1gran duol veder che la sua donna casta,
2.2saggia, bella, cortese e pellegrina,
2.3in stato vedovil fusse rimasta.
3.1Io me trovai dove in dui rami inclina
3.2il destro corno Eridano e si dole
3.3che tanto ancor sia lungi alla marina.
4.1Godease la lucertola già al sole,
4.2e' pastorelli in le tepide rive
4.3ivan cercando le prime viole,
5.1quando in manere accortamente schive
5.2giunse Licoria in mezo onesta schiera
5.3di bellissime donne, anzi pur dive;
6.1dove sposolla Alfenio, ove l'altèra,
6.2pomposa e mai non più veduta festa
6.3il padre celebrò, ch'ancor vivo era.
7.1Io vidi tutte l'altre, e vidi questa,
7.2or sole ad una ad una, e quando in coro,
7.3e quando in una e quando in altra vesta.
8.1Quale è il peltro all'argento, il rame all'oro,
8.2qual campestre papavero alla rosa,
8.3qual scialbo salce al sempre verde alloro,
9.1tale era ogn'altra alla novella sposa;
9.2gli occhi di tutti in lei stavano intenti,
9.3per mirarla obliando ogn'altra cosa.
10.1Quivi di Ausonia tutta i più eccellenti
10.2pastori eran; quivi era il fior raccolto
10.3de le nostrali e de l'estrane genti.
11.1Tutti la singular grazia del volto,
11.2le liggiadre fattezze, il bel simbiante
11.3e quel celeste andar laudavan molto.
12.1Ma chi noticia avea di lei più inante,
12.2estollea più l'angelica beltade
12.3de l'altissimo ingegno e l'opre sante.
13.1Davano a lei quella inclita onestade
13.2che giunta con beltà par che si stime
13.3al nostro tempo ritrovarsi in rade.
14.1Locava, fra le gloriose e prime
14.2virtuti d'ella, il grande animo, sopra
14.3il femenil contegno alto e sublime.
15.1Onde esce quella degna ed util opra,
15.2la qual non pur nei boni irraggia e splende,
15.3ma ne li iniqui par che 'l vizio copra:
16.1parlo de la virtù che dona e spende,
16.2in che fulge ella sì che d'ogn'intorno
16.3i raggi vibra, e i prossimi n'accende.
17.1Tant'altre laude sue dette mi fòrno,
17.2che pria che ad una ad una fuor sian spinte,
17.3temo che tutto non ci basti un giorno.
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