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1.1Quel simulacro bello a maraviglia
1.2E grande, e che sembianze ha sì leggiadre,
1.3E gran corona in testa, onde somiglia
1.4Imperadrice, fia l'augusta madre
1.5Del gran Ridolfo, e del gran Carlo figlia;
1.6Gloria del figlio e gloria ancor del padre,
1.7E gloria insiem del marito augusto,
1.8Clemente, e saggio, e giudizioso, e giusto.
2.1Non fu sì degna di canora tromba
2.2Colei che Ciro per vendetta estinse,
2.3Nè sì famosa al mondo ancor rimbomba
2.4Quella che Babilonia intorno cinse:
2.5O quella ch'inalzò mirabil tomba,
2.6E 'l cener bebbe, e 'n mar fe' guerra, e vinse:
2.7Non Vetturia, Zenobia, Amalasunta
2.8Sì dimostraro ogni virtù congiunta.
3.1E non altra famosa in dotta istoria
3.2Merta egual lode, ove più carte ingombra:
3.3Non Isabella, che minor la gloria
3.4Fa de l'antiche come del sol fa l'ombra.
3.5È lei più degna d'immortal memoria,
3.6Malgrado di colei che tutto sgombra:
3.7E del tempo che rode il ferro e i marmi,
3.8Ma non toglie il suo pregio agli alti carmi.
4.1L'altra pur coronata, è la sorella,
4.2Che più chiari farà Tago ed Ibero:
4.3Tante avrà grazie da benigna stella
4.4Nascendo: e non s'agguaglia il finto al vero.
4.5Potrà la terza, Italia far sì bella,
4.6Ch'obliasse l'onor d'antico impero;
4.7Ma fia virtù matura, morte acerba,
4.8E tanta gloria il cielo altrui riserba.
5.1Fia l'altra ancor sorella: ancor fia degna
5.2D'ogni fregio reale e d'ogni onore,
5.3D'ogni virtù, ch'in uomo alberga e regna,
5.4Adorna e di costume e di valore;
5.5Oltre le vie che il ciel figura e segna,
5.6Per fama illustre ove 'l dì nasce e more:
5.7Ch'avrà stati in Italia, avrà governo,
5.8Là dove nacque, e gloria e nome eterno.
6.1Di Ferdinando ecco le figlie appresso
6.2Sante, sagge, leggiadre, accorte, oneste:
6.3Ecco la gloria del femineo sesso,
6.4Ecco bellezza, ecco virtù celeste;
6.5Ecco la speme, ecco l'onor promesso,
6.6Ch'alfin l'umile Italia avrà da queste,
6.7Di bella adorna e gloriosa prole
6.8Com'altra, che rimiri errando il sole.
7.1La prima di corona e d'or risplende,
7.2E fia della Polonia alta regina;
7.3Poi dove il Mincio al Po tributo rende
7.4Duce sarà della città vicina,
7.5Che dall'antica Manto il nome prende;
7.6E l'altra alla Baviera il Ciel destina;
7.7Di gloriosi eroi madre feconda,
7.8Perchè fede non manchi, ove ora abbonda.
8.1La terza porterà di novo ancora
8.2Serenissima luce all'alta sede,
8.3Dove la prima sparve; e fia Leonora
8.4Specchio di castità, specchio di fede,
8.5Ch'alla città, che tutta Italia onora,
8.6Darà felice e fortunato erede,
8.7Ed a molte altre, che volgendo gli anni,
8.8L'aquile copriran co' sacri vanni.
9.1Ma del gran padre, e di tanti avi augusti
9.2Scettri, corone, trionfale alloro,
9.3E grande onor de' secoli vetusti,
9.4E simulacri, imprese, arme, e tesoro,
9.5E del marito in fra i più saggi e giusti
9.6Senno, saper, virtù, possanza ed oro,
9.7Giunti a' gran merti suoi, chi ben distingue,
9.8Stancherian mille penne e mille lingue.
10.1Tu, Barbara, sarai che mille esempi
10.2Dar potrai di virtù divina in terra
10.3Col grande Alfonso, in que' felici tempi,
10.4Ch'egli avrà gloria d'una e d'altra guerra,
10.5Cesare alfin seguendo incontra gli empi;
10.6Ah! nostra speme, che vaneggia ed erra!
10.7Che giova incontra morte o forza od armi?
10.8Spargete gigli e rose a' bianchi marmi.
11.1La quinta avanti il tempi anco ritorno
11.2Farà del cielo agli stellanti giri,
11.3E parrà ch'allor manchi il sole al giorno
11.4E che sol lutto e solo error si miri,
11.5E che s'odan querele intorno intorno
11.6Per tutta Italia, e lagrime e sospiri:
11.7Ma figli avrà, per cui si glori altero,
11.8Non pur conforti il bel toscano impero.
12.1Le figlie del fratello indi risguarda,
12.2L'una a l'altra d'onor chiara e lucente,
12.3Tal che assai perderà fama bugiarda
12.4Di mille antiche, di cui finge e mente:
12.5Fia somma gloria alla stagion più tarda
12.6Ch'ambo regine sieno in occidente,
12.7E l'una di più regni, anzi d'un mondo,
12.8Che da noi parte l'ocean profondo.
13.1L'altre due pur di Spagna onor saranno
13.2Figlie del re maggior d'ogni monarca:
13.3La prima ella ritien pur d'anno in anno,
13.4Solo di tal tesoro avara e parca;
13.5La seconda concede e senza inganno
13.6Nell'altre nozze lor canti la Parca;
13.7E fian quegl'imenei famosi e conti
13.8Oltre la Tana e gl'Iperborei monti.
14.1Qual nell'antica, o nell'età novella
14.2Agguaglieranno a voi le istorie o i versi,
14.3Nobilissima coppia, ove ogni stella
14.4Par che sue grazie in voi cosperga e versi?
14.5Per farvi adorna a maraviglia e bella
14.6De' più graditi doni, e più diversi?
14.7A voi s'acqueta l'ocean sonante,
14.8A voi Parnasso, a voi s'inchina Atlante!
15.1Fia quella Margarita, e ben conviensi
15.2Il nome al suo candor, che non imbruna.
15.3E non ha macchia o faccia, o parli, o pensi,
15.4E non ha biasmo, e non ha colpa alcuna:
15.5Donna di bei costumi e d'alti sensi,
15.6Avrà con raro merto alta fortuna,
15.7Figli di nobil duce, e suora e sposa,
15.8Come perla serena e preziosa.
16.1Vedi Anna la sorella: alfin l'attenda
16.2La gran Germania e 'l nome ivi risuoni
16.3Nel freddo cielo, e l'onor suo risplenda,
16.4E di sua pudicizia s'incoroni.
16.5Di splendor vinca l'orse, acciocchè renda
16.6Altro lume all'Italia ed altri doni,
16.7E là riporti d'opre altre e leggiadre
16.8La figlia esempio, onde 'l portò la madre.
17.1Ecco un'altra Anna, ecco Lucrezia a paro,
17.2Per nobiltà, per cortesia lodata,
17.3E per bellezza, oltre al Timavo, al Varo,
17.4Sin dall'ardente zona alla gelata;
17.5Ecco Leonora pur di nome chiaro,
17.6Le tre figlie d'Alcide e di Renata,
17.7Ch'avran rare eccellenze, e rari pregi,
17.8Perchè ogni età le riverisca e pregi,
18.1Sarà quell'altra ch'io vicino addito,
18.2Isabella Gonzaga, a cui natura
18.3Donerà quanto in donna è più gradito,
18.4Valor, senno, bellezza oltre misura,
18.5Fortuna, glorioso e gran marito,
18.6Ma iniqua morte gliel ritoglie e fura,
18.7Perchè sua castitate in bruna vesta
18.8Via più risplenda, e la sua fama onesta.
19.1E quella ancor, volgendo gli anni e i lustri,
19.2De l'Aragona e dal paese Ispano,
19.3Con titoli, con pregi e pompe illustri,
19.4Verrà felice nel Lombardo piano,
19.5E con virtù ch'Italia orni ed illustri,
19.6E con leggiadro portamento estrano,
19.7Ne l'albergo d'eroi, vicina all'Oglio,
19.8Piena di cortesia, vuota d'orgoglio.
20.1Donna sarà Camilla indi non lunge,
20.2Moglie e cognata pur di novi eroi,
20.3La cui fama real per tutto aggiunge
20.4Da' regni de l'occaso a i lidi Eoi:
20.5E mostrerà come valor si giunge
20.6Con onestà sul fior de gli anni suoi,
20.7E col senno beltà, vestendo il santo
20.8Suo pastor Pio di Piero il grave manto.
21.1Mira quell'altra, ella sarà Leonora,
21.2Che le caste, e le saggie, e le prudenti,
21.3Tutte pareggierà fanciulla ancora,
21.4Tutte le più sublimi e pure menti:
21.5E spargerà, quasi novella aurora,
21.6Di valor, di beltà raggi lucenti
21.7D'onor, di cortesia, perchè a' suoi giorni
21.8Toscana tutta, e tutta Italia adorni.
22.1Il padre fia gran duce, e prose e carmi
22.2La sua stirpe alzeranno al cerchio quinto,
22.3Ma via più la giustizia, il senno, e l'armi,
22.4E la clemenza, onde fia l'odio estinto;
22.5E perderian dall'opra i bianchi marmi,
22.6E i maestri di Samo e di Corinto
22.7Nel formar lei, con le minor sorelle,
22.8E i colori più vaghi, e stil d'Apelle.
23.1Volgi gli occhi a Vittoria; oh che serene
23.2Luci rivolgerà sì nobil alma;
23.3E 'n che bel corpo e casto, o vera spene,
23.4O certo onore, chiara e fatal palma!
23.5De la sua stirpe, che tremar le arene
23.6E 'l mar farà, dovunque legno spalma,
23.7E d'Africa i rapaci empi tiranni;
23.8Chi fia più gloriosa in più verdi anni?
24.1Virginia è seco, che di nobil duce
24.2Nascerà, dove albergo ha cortesia,
24.3Fra ricchezze ed onori, e seco adduce
24.4La sua Vittoria, e la Vittoria è pia.
24.5L'altra non puoi veder come riluce,
24.6Ch'è l'idea di bellezza e leggiadria;
24.7Così la copre oscuro e negro velo:
24.8Credo che 'l suo scrittor salisse in cielo.
25.1Chi può tacer de la gentil Marfisa
25.2D'amor nemica e d'onestà guerriera,
25.3Che del proprio valor fia armata in guisa,
25.4Che d'averne le spoglie ei già dispera?
25.5E chi de la sorella, onde conquisa
25.6Esser potrebbe alma spietata e fiera;
25.7Se giungeranno a quegli onor perfetti
25.8Onde par ch'illustrarsi Italia aspetti?
26.1Nè Renata da Este ancor si taccia,
26.2In cui rinascerà grazia e beltate,
26.3E tutto quello onde s'onori e piaccia
26.4Fra le più caste e belle, e più lodate;
26.5Nè di Lunarda: e come amore allaccia,
26.6Un de' gran cavalier di quell'etate
26.7Conoscerà per lei: nè meglio accoppia
26.8Fede, senno, valore in altra coppia.
27.1Nè di Giustina ancora, o d'Isabella:
27.2L'una farà d'ogni virtute adorno
27.3La gran Milano, e Napoli più bella
27.4S'a i bei lidi farà l'altra ritorno.
27.5Nè di Laura Sacrata, alma rubella
27.6D'amor, d'ogni virtù nido e soggiorno;
27.7Nè d'Ippolita Turca, in cui vedranno
27.8Maraviglie color che poi verranno.
28.1Nè di Ginevra Trotti, in cui bel tregio
28.2Alla virtù farà bellezza onesta:
28.3Nè d'Elena, a cui da Germania il pregio
28.4Di bella, di pudica e di modesta;
28.5Nè di colei, che avrà cor alto e regio
28.6Incontra i colpi di fortuna infesta,
28.7E colto stile, e fia Claudia Rangona
28.8Degnissima di scettro e di corona.
29.1Nè la bella Gualenga, che non tanto
29.2Lieta farà la sua vaga bellezza,
29.3Quanto il valor del suo marito, e quanto
29.4L'animo suo, che solo onore apprezza:
29.5O pur Lucrezia Strozza, e l'altre accanto
29.6Di quella stirpe a nobili opre avvezza,
29.7Che splenderan come sereni lumi
29.8Sovra il bel Mincio, e sovra il re de' fiumi.
30.1O le Guerriere, a cui lucente usbergo
30.2Non fia che incontro amor difenda ed armi,
30.3Ma l'onestà, che in sì bel petto albergo
30.4Avrà, più freddo assai de' bianchi marmi;
30.5Nè quella, che volgendo al mondo il tergo,
30.6Sprezzerà le sue pompe e rime e carmi,
30.7Dico Giulia Tassona: e la cognata
30.8D'alti costumi e di virtute ornata.
31.1Livia le sorge appresso e la seconda
31.2Nobile e degna d'immortali onori,
31.3E bella e casta, ne l'antica sponda
31.4Farà fiorire i mirti e i sacri allori,
31.5Tessendo rime, e 'n ciò non fia seconda
31.6Da prender l'alme, e da legare i cori,
31.7E mormorar sovra gli alpestri monti
31.8Di Genoa udransi il suo bel nome i fonti.
32.1Oh che felice coppia, oh che gentile
32.2Di sangue a lei congiunta io ti dimostro!
32.3La qual meriterà che dotto stile
32.4L'orni ed onori, e non pur gemme ed ostro.
32.5L'una fia Porzia Mari, e parer vile
32.6Farebbe l'Eritreo siccome il nostro;
32.7Geronima fia l'altra: e 'n sul Tirreno
32.8Grazia, onore e bellezza avrà non meno.
33.1Ma là ritorna, onde leggiadra vista
33.2Ti dipartì; mira costante donna,
33.3D'un sol marito or gloriosa, or trista,
33.4Che sola resterà con negra gonna:
33.5E scoprirà come gran pregio acquista
33.6Pudico amor, ch'in alto cor s'indonna,
33.7E casta ella sarà quant'egli forte,
33.8Vincend'ogn'altro, e al fin l'istessa Morte.
34.1Le due figlie d'Emilia in quell'etate
34.2Quanto fia di gentile e peregrino,
34.3Quanto valore avran, quanta onestate
34.4Fu nel regno di Troia o nel Latino.
34.5Fian l'altre due illustri ed onorate
34.6Per merito, per sorte e per destino:
34.7Fian di Cesare figlie, onde l'errore
34.8Di grazia abbondi e non s'incolpi Amore.
35.1In quella stirpe, a cui fortuna aspira,
35.2Perch'ella abbia di fama eterni fregi,
35.3E 'n cui le donne, ovunque Apollo gira,
35.4Pur loda avranno e i cavalieri egregi:
35.5Isabella Gonzaga ancor rimira,
35.6Agguagliar de l'antiche i chiari pregi;
35.7E mira due, ch'indi faran partenza
35.8Per ornar prima Brescia, e poi Vicenza.
36.1Mira Diana saggia e valorosa,
36.2La qual risplenderà con puro zelo,
36.3Sì come Cinzia nella notte ombrosa
36.4Suol fiammeggiar tra la rugiada e 'l gelo:
36.5Mira le figlie, in cui non fia nascosa
36.6Ogni bella virtù scesa dal cielo;
36.7E pareran lucenti amici lumi
36.8Di gentilezza adorne e di costumi.
37.1Vedi un'altra Vittoria e vedi Bianca
37.2Che tai sarà di fede e di costumi,
37.3Non sol di membra in cui beltà non manca,
37.4Con bel sembiante e con sereni lumi;
37.5Vedi Camilla che non fia mai stanca
37.6Per somma grazia di celesti numi,
37.7Di mostrar cortesia, perchè non cade
37.8Virtù valente in su l'estrema etade.
38.1Vedi la madre e vedi anco la figlia,
38.2Contessa di Langosco, e come questa
38.3A quella si ritragge e s'assomiglia
38.4Nè l'esser bella virtuosa e onesta.
38.5Ecco la gloria, ecco la maraviglia
38.6De la famosa stirpe Malatesta;
38.7Ecco le Pie di beltà veri esempi
38.8Che faran la pietà piacer a gli empi.
39.1Vuoi mirar de l'Italia il pregio vero:
39.2Due Barbare rimira assai vicine,
39.3E l'altera umiltà, col nome altero,
39.4D'alme belle e leggiadre e pellegrine:
39.5Talchè più non si vanta antico impero
39.6Di mille e mille donne alte latine;
39.7L'una fia Borromea: a dotta penna
39.8Santa severità quell'altra accenna.
40.1Sarà quell'altra Tassa e non ha menda,
40.2Di belle figlie ancor più bella madre,
40.3Nè men saggia di saggia e fia ch'intenda,
40.4Solo ad opre d'onore alte e leggiadre;
40.5Lucia come alba in ciel par che risplenda
40.6Fra le tenebre umane oscure ed adre,
40.7Con raggio di virtù: nè la sorella
40.8Fia men illustre o men pudica e bella.
41.1Vittoria è quella a cui la chiara fama
41.2Più d'Argo, o Troia illustrerà Farnese,
41.3Come s'onora Dio, come ben s'ama,
41.4Come risplende un animo cortese,
41.5Come si sprezza quanto il mondo brama,
41.6Come sien pure voglie al Cielo intese:
41.7Come onor e virtute abbia un sol tempio,
41.8Ella dimostrerà con vero esempio.
42.1Ha Giulia accanto, a cui l'etate antica
42.2Non prepone altra Giulia, e non sen vanta,
42.3De' sacri studi e delle Muse amica,
42.4Ramo gentil di gloriosa pianta:
42.5La sorella con lei bella e pudica
42.6Nascerà sul Metauro a l'ombra santa;
42.7Ed a l'una ornerà Ferrara i carmi,
42.8Ed a l'altra Carrara i bianchi marmi.
43.1Lasciar potria per Ermellina il Cielo,
43.2E starsi in terra il messaggier celeste,
43.3Lasciar Febo Parnasso e Cinto e Delo,
43.4Giudice lei di rime alte e conteste:
43.5Temprerà Dorotea col puro gelo
43.6Di legittimo amor le fiamme oneste,
43.7Ed onor di Germania e nobil dono
43.8A l'Italia fia questa, ond'io ragiono.
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