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VI

Poesie

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1.1Beatissimo padre, in cui si posa
1.2il vero frutto della fede nostra,
1.3col qual tu puoi far l'alma glorïosa,
2.1Iddio è 'n te, e per te ci si mostra,
2.2avendo posto in tuo propia balìa
2.3lo sciogliere e 'l legar la gregge vostra.
3.1Egli è gran cosa che tu ver padre sia,
3.2senza generazion, di tanti figli,
3.3quanti ne vede il sol nella sua via.
4.1Padre, non se' dagli umani consigli
4.2eletto, ma da Divina Providenza
4.3il nom prendi per trarci di perigli.
5.1Quant'è inestimabil tuo potenza,
5.2che tu possa punire e perdonare
5.3senza satisfazion o penitenza,
6.1e più che puoi largamente donare
6.2in terra quel ch'a te di sopra è dato!
6.3Adunque il cielo e 'l mondo puoi curare,
7.1né mai il priego tuo è dinegato,
7.2perché il voler di Dio teco s'accosta,
7.3tal ch'è precetto il suo aver pregato.
8.1Tu, padre, puoi sol dare a tuo posta
8.2a tutti quel che tutti non potrièno
8.3dare a te mai, con la voglia disposta.
9.1Tu se' di tante grazie ed onor pieno,
9.2che 'n terra ripresenti il sommo Dio,
9.3operando giudicio del suo seno.
10.1Ma 'l divin provedere, al parer mio,
10.2tanto la santa madre Ecclesia pregia,
10.3che per te in essa ha mostro il suo disio.
11.1E perch'ella divenga più egregia,
11.2fra le città cristiane per più degna
11.3ha scelto l'onorata alma Vinegia;
12.1e perché mai in fallo non disegna,
12.2ne trasse te, Santissimo Pastore,
12.3in cui giustizia e santimonia regna.
13.1Tu se' degli arroganti il punitore,
13.2essalti gli umil con termine grato,
13.3e delle giuste imprese se' il motore.
14.1Tu se' colui c'ha 'l secol onorato,
14.2e che farai tornare a lega pura
14.3qualunque contro a te si sia voltato.
15.1Filice è per te fatta la natura
15.2perché 'l tuo ben s'estenda ne l'umano,
15.3e lo divin potere è in creatura.
16.1Filicissimo il populo cristiano,
16.2sol per averlo Iddio dato in governo
16.3a tanto degno ed ottimo guardiano!
17.1Tu se' 'l vero legame e 'l vero perno,
17.2il qual contien l'un e l'altro emispero,
17.3e, come vuoi, puoi far ciascuno eterno.
18.1Tu hai de' corpi e dell'alme l'impero,
18.2né senza gran cagion l'ha Dio concesso
18.3con l'autorità propria di san Piero;
19.1per la qual cosa io giudico e confesso
19.2gran don che la Divina Sapïenza
19.3sé abbia e noi in te proprio rimesso.
20.1Però io non appello a tuo sentenza
20.2nelle gran cose, quanto maggiormente
20.3esser non dee nell'altre differenza.
21.1Tu savio, tu benigno, tu clemente,
21.2riducerai col tempo sotto 'l manto
21.3ciò che ragione ed onestà consente.
22.1Potrà bene indugiare o tanto o quanto,
22.2ma e' convien che si venga a quel fine,
22.3ch'è per te disegnato, Padre santo.
23.1Ragion non è che contro a tue divine
23.2imprese alcuna pugna durar possa,
23.3che 'n breve non ne segua gran ruine.
24.1Nessun non fece mai contra Dio mossa
24.2che presto non rüisse del suo seggio:
24.3chi più alto si truova ha più percossa.
25.1Beatissimo Padre, io odo e veggio
25.2gravissimi perigli de' cristiani,
25.3e che l'andrebbe so di male in peggio.
26.1Ma così come ci porrai le mani,
26.2piglierà il cristianesimo speranza
26.3reprimer il furor de' barbar cani.
27.1Il poter tuo dà a' fedel baldanza,
27.2e a' Turchi spavento e gran temenza,
27.3c'hanno sol dubio della tuo possanza.
28.1L'umana e la divina reverenza
28.2in te sol giace, e dimostrar lo puoi,
28.3e vedrassene chiara esperïenza.
29.1Adunque salverai i popul tuoi,
29.2sì che felice ne sarà Italia,
29.3tornando negli antichi termin suoi.
30.1Tuo volere e poter, con veloce alia,
30.2darà stupore a tutto l'orïente,
30.3se la gregge cristiana il ver non palia.
31.1O Padre santo, tu se' in ciel potente;
31.2per certo in terra non si può negare
31.3ch'alcun sia a tuo forze resistente.
32.1Ma non supplisca il potere ovviare
32.2le forze della turba aspra infidele,
32.3ch'è di bisogno averli a superare,
33.1per ridurre il domin turco e crudele
33.2sotto 'l governo del tuo divo manto,
33.3il qual so che far puoi co' 'mpune vele,
34.1perché Dio ha permesso, Padre santo,
34.2cognoscendoti sì giusto e prudente,
34.3che tu ponga silenzio al nostro pianto.
35.1A questo dee concorrer ogni gente,
35.2qual è lavata dal sacro battesmo,
35.3senza esser pigra, tarda o nigligente.
36.1A tua obidïenza è il cristianesmo,
36.2però ti seguirà picciol e grande,
36.3ubidendo più te che se medesmo;
37.1per ragion vera ed essemplo si pande
37.2che la vittoria senza niego fia,
37.3se 'l vessillo di Pietro s'apre e spande.
38.1Ed a fine che tale effetto sia,
38.2il tuo alto volere unisca insieme
38.3l'italice potenzie tutte in pria.
39.1Ver Pastor, delle triste barbe il seme
39.2trai del tuo cultivato e fertil campo,
39.3là onde ogni resia e scandal preme.
40.1So che se' mosso da sì caldo vampo,
40.2che non varrà opposizion, che faccia
40.3l'avversario, ch'arà l'ultimo inciampo.
41.1Trarraci di fortuna, e 'n gran bonaccia
41.2condurrà noi il tuo fermo proposito,
41.3il qual tardo non fia, s'alquanto avaccia.
42.1Meschino a quello, il qual farà l'opposito
42.2ch'ordinerà l'apostolica sedia,
42.3che porrà l'alma e lo stato in disposito!
43.1La providenzia tua so che rimedia
43.2a' mancamenti e' superflüi scema,
43.3e del degno operar mai non si tedia:
44.1però veggio a tuo testa un dïadema,
44.2composto di giustizia e temperanza,
44.3di caritade e fede sì supprema,
45.1di fortezza, prudenza e di speranza
45.2più nobil che non son le gemme o l'oro,
45.3tal che l'antiche e le moderne avanza.
46.1Tu se' di stirpe nobile e decoro,
46.2e di famosa e nobile cittate,
46.3conservante di legge e di tesoro;
47.1onde convien che la tuo santitate
47.2preceda qual ma' sedette al papato,
47.3rispetto a ciascheduna dignitate.
48.1Adunque il più temuto e 'l più amato
48.2se' e sarai, ché tanto ben provedi
48.3che l'universo ne fia onorato.
49.1Santissimo Pastor, se a me concedi
49.2grazia, se 'l voler mio in ciò non erra,
49.3ch'i' baciar possa un de' tuo santi piedi,
50.1più filice uom di me non sarà in terra.
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