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V

Poesie

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1.1Groria è nel cielo a Dio di tua milizia
1.2e pace in terra agli uomini benigni,
1.3che vivon con ragione e con giustizia.
2.1E ciel di te a te mostran chiar segni
2.2che, se trïunfi al mondo ti si serba,
2.3nello Impirio è loco infra i più degni.
3.1Galde ogni gerarchia, ma la superba
3.2setta, che ruinò dal sommo al basso,
3.3latrando mugghia per la doglia acerba,
4.1perché tu farai ire a dritto passo,
4.2col ministrar giustizia, chi falliva,
4.3precipitando all'etterno fracasso.
5.1Morta era ogni virtù, or sarà viva,
5.2perché tu luce lucerai fra quelli,
5.3che la nebbia e le tenebre copriva.
6.1E miseri orfanetti poverelli
6.2e le vedove meste afaticate,
6.3che con gli occhi facien mille rucelli,
7.1da te saranno sempre aümentate,
7.2porgendo aiuto a' semplici pupilli,
7.3ché le lor facultà non sien predate.
8.1Certo è che 'n questo popol par che stilli
8.2il fonte di speranza, per la fede
8.3c'han visto in te, onde ne son tranquilli.
9.1Questo si palpa, si conosce e vede,
9.2che dal barbero censo liberasti
9.3la patria tua, ch'oggi in alto ne siede.
10.1Quante volte lo stato riformasti,
10.2che, s'el non fosse, noi sarien somersi,
10.3e fine hai posto a' publici contasti!
11.1Distirpato hai congiurie, uomin traversi,
11.2nimico agl'imitanti Catellina,
11.3che per lor colpe son pel mondo spersi.
12.1Tu hai sempre salvato da ruina
12.2questo florido nido, che sormonta
12.3per la tua diligenzia e disciplina.
13.1La gita tua, di tanto animo pronta
13.2che la vita mettesti a ripentaglio,
13.3ch'a Roma ancor con stupore si conta,
14.1da incendio, da fame e da travaglio
14.2salvato ci ha, e da funesta guerra,
14.3ch'ogni città era arco e noi berzaglio;
15.1e con l'ordine tuo, che mai non erra,
15.2dibarbicasti la mala radice
15.3del Vitellesco, ch'arrossì la terra.
16.1Fiorenza mia, ben ti puoi dir felice
16.2per questa luce che ti dà splendore,
16.3sì che fra l'altre se' sola fenice.
17.1Dunque, magni e plebei, rendete onore
17.2al novel cavalier, se 'l vero impetro,
17.3che farà sì fiorire il nostro fiore,
18.1che merterà e la palla e lo scetro.
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