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CCLXXXIII

Rime

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1.1Scienza è ver ch'è superna ricchezza
1.2Se grave natural ne tien governo,
1.3Ch'ella per sé, se bene il ver discerno,
1.4Senno non dà, dove ne può mattezza:
2.1Per vanità, superbia, e leggerezza
2.2T'apparse un falso albor d'amore eterno;
2.3Carco d'infamia, di lezione scherno
2.4Deh dimmi ove leggesti tal saviezza?
3.1Fu testo ebreo, o greco ovver latino,
3.2O l'opera volgar degna d'onore
3.3Del famoso Poeta Fiorentino?
4.1Forse fu lo scambrilla Piacentino?
4.2Per la riferma invia per cammino
4.3Cancelliere, o panciatico oratore?
5.1Se sapessi il tenore,
5.2Dolor terribil già t'arei promesso
5.3Con le man tue, micidio di te stesso.
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