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1.1Vaghi, superbi e venerandi colli
1.2ove habitò quell'honorata gente
1.3che hebbe il governo in man de l'universo,
1.4lasciate il grave e doloroso pianto
1.5che per la morte di quei chiari spirti
1.6è dimorato in voi molti e molt'anni,
1.7e lieti risguardate a quanto bene
1.8vi serba il Cielo, e come siete albergo
1.9del più leggiadro ingegno,
1.10del più caro Signor ch'al mondo sia;
1.11il qual, se la fortuna
1.12sarà compagna de la sua virtute,
1.13vi farà più che mai famosi e grandi.
1.14Questo caro Signor di cui ragiono,
1.15che 'n voi nutrito da le prime fasce
1.16ha colto il fior d'ogni virtù terrena,
1.17non farà come quel da cui si noma,
1.18Ridolpho Imperador, che mai non volse
1.19sanar le piaghe che hanno Italia morta.
1.20Anzi pien del valor che 'l Ciel gli ha dato,
1.21et ei continuamente orna et accresce,
1.22farà cose sì belle,
1.23che Italia ne sarà lieta e superba;
1.24né curerà d'affanni,
1.25che le virtù che son senza fatica
1.26non han sì chiaro e sì vivace honore.
1.27E s'alcun può con la prudenzia humana
1.28conoscer per i fiori e per le frondi
1.29qual debbia essere il frutto
1.30che l'arbor produrrà vicino al verno,
1.31ben conoscer potrà dal grande ardire
1.32di quest'almo Signore, e dal profondo
1.33consiglio e da la mente
1.34di lui, d'ogni virtù fondato albergo,
1.35che quindi nasceranno opre sì rade,
1.36sì gloriose e degne,
1.37che saran note da l'Hibero al Gange.
1.38ond'egli adorno d'una eterna fama,
1.39per bocca de le genti,
1.40girà volando anchor mill'anni e mille.
1.41Né il Decimo Leon, che fu sì grande,
1.42che tutta quanta Europa ne ragiona,
1.43e la Francia superba anchor ne teme,
1.44e credo che non sia né Persa od Indo,
1.45né Garamanta, o di più strana parte,
1.46ch'a la memoria sua non renda honore,
1.47né il buon Clemente, ch'al fraterno peso
1.48per Vicario di Dio successe in terra,
1.49et è tanto excellente,
1.50che non si sa qual sia maggior in lui
1.51la bontate o 'l valore,
1.52gli ingombreran quell'honorata via
1.53da trappassare ogni excellenzia humana.
1.54Anzi la gloria e la grandeza loro
1.55saranno eterni lumi a quel camino,
1.56e lo faran d'ogni vil nebbia sgombro.
1.57O se fia mai che la Magion di Dio,
1.58de la quale hora è Cardine, si ponga
1.59per ristorarsi alquanto in le sue braccia,
1.60questi, hor seguendo le paterne piante,
1.61et hor per miglior via salendo al monte,
1.62potria di sterpi e bronchi
1.63purgar sì fattamente ogni sentiero
1.64e far morir le belve,
1.65che 'l mondo spereria che 'l secol d'oro
1.66s'havesse a riveder sotto 'l suo regno.
1.67Ma tu, Re de le stelle, eterno padre,
1.68che col tuo sangue liberasti 'l mondo,
1.69et a l'human legnaggio
1.70donasti in Ciel tant'honorata sede,
1.71congiungi la fortuna alta e serena
1.72a le virtù del caro tuo Ridolpho,
1.73poi che t'honora tanto,
1.74poi che è sostegno anch'ei de la tua sposa;
1.75e rivolgendo i tuoi celesti lumi
1.76al suo stato gentile,
1.77fallo ognihor più tranquillo e ogn'hor più lieto.
1.78Quanto fia bel che un tuo leale amico
1.79salisca d'hora in hora
1.80d'un bene in l'altro, e d'una in altra gioia.
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