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1.1La bella Donna a cui donaste il cuore,
1.2la qual fu sì cortese,
1.3che per sì caro don vi diè se stessa,
1.4hor che novellamente al Cielo è gita,
1.5sciolta da quella spoglia
1.6che fu rifugio e Sol de gli occhi vostri,
1.7si volge a dietro, e sente il duro pianto
1.8che si fa in terra, onde suspira e dice:
1.9— È questo il lacrimar del mio Signore?
1.10Queste parole accese
1.11son pur la voce che nel cuor m'è impressa?
1.12Egli si lagna de la mia partita,
1.13la qual par che discioglia
1.14tutto quel ben che havea da gli occhi nostri.
1.15Certo m'incresce del suo pianger, tanto
1.16che talhor non mi lascia esser felice.
1.17Per me li parli e lo conforti Amore,
1.18le cui parole intese
1.19forse fien più che s'io parlasse istessa,
1.20e dicali: — Signor, quell'altra vita
1.21del suo voler non spoglia
1.22la cara Donna tua, benché no 'l mostri;
1.23se non dimori al suo bel viso a canto,
1.24pur hai dentr'al suo cuor ferma radice.
1.25Sapi com'ella giunse a l'ultim'hore,
1.26in cui le membra offese
1.27devea lasciare e la sua spoglia oppressa,
1.28non ti vedendo, si restò smarrita,
1.29che con più fredda voglia
1.30giva e men lieta a li superni chiostri.
1.31Quest'unico disio turbolla alquanto,
1.32poi fece come quel che si ridice.
1.33E disse: — Forse per minor dolore
1.34il Cielo a lui contese
1.35veder con gli occhi la mia morte expressa,
1.36che men grave le fia l'haverla audita.
1.37Ma tu (perché la doglia
1.38del tuo Signor col tuo gioir non giostri,
1.39e toglia il Cielo a te luogo sì santo)
1.40non disiar quel che veder non lice —.
1.41Poi detto questo, l'alma uscì di fuore,
1.42tornando al suo paese
1.43con la beltà che 'l ciel gli havea concessa,
1.44e quell'altra mortal fu qui compita;
1.45qual fior da la sua foglia
1.46svelto, che 'l bel color più non dimostri,
1.47così depose il suo terrestre manto,
1.48e lasciò il mondo misero e infelice.
1.49Dunque, Signor, se per lo vostro ardore
1.50il suo morir v'offese
1.51tanto che 'l pianger vostro unqua non cessa,
1.52pensate come ella è nel ciel gradita;
1.53e se desir v'invoglia
1.54di sua belleza, oprate i cari inchiostri,
1.55e celebrate lei con dolce canto,
1.56che fu sola fra noi vera Fenice.
1.57Tanto fia bello il celebrarla, quanto
1.58il sempre lacrimarla si disdice —.
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