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1.1Ben mi credeva in tutto esser disciolto
1.2da' tuoi legami, Amore,
1.3che distretto m'havean sì lungamente;
1.4hor son in lor, più che mai fosse, involto,
1.5e sento che 'l mio cuore
1.6è circondato d'una fiamma ardente;
1.7ond'io volgo la mente
1.8spesse fiate al mio amoroso stato
1.9e dico: — Hor sia lodato
1.10quello ardente, leggiadro, alto disire
1.11ch'a Donna sì gentil mi fa servire,
1.12che vince di belleza ogni altra bella,
1.13come di luce il Sol vince ogni stella —.
1.14Tanta allegreza nel mio cuore abonda,
1.15vedendomi suggetto
1.16a così degno e grazioso impero,
1.17che non posa giamai, se non come onda,
1.18e sempre il bello aspetto
1.19rapporta hor quinci hor quindi entro al pensiero.
1.20Ma più si face altiero
1.21quando la Donna il volto gira,
1.22che ogniun ver lei rimira,
1.23come ver cosa che è dal Ciel discesa;
1.24et ella in sé raccolta tien suspesa
1.25la vista sua, né vuol degnarne altrui;
1.26che sì perfetto ben riserba a nui.
1.27Amor, il tempo che di te fui privo,
1.28veramente non vissi,
1.29perch'io stava come huom che è fuor di vita;
1.30che quel che è senz'amor, già non è vivo.
1.31Però di te non scrissi,
1.32né feci cosa mai molto gradita.
1.33Tu se' colui ch'invita
1.34gli ingegni humani a gloriose imprese.
1.35Tu gentil, tu cortese
1.36sai fare ogniun che sta ne la tua corte.
1.37Timido, riverente, ardito, forte,
1.38prudente, largo, facile e giocondo
1.39fai chi ti serve, onde s'adorna il mondo.
1.40Ogni gioia d'amor tanto è più cara,
1.41quanto è più la beltate,
1.42e 'l valor de la Donna, onde discende;
1.43come il frutto de l'arbor, che ha più rara
1.44dolceza e più bontate,
1.45se da l'aprica sua cima si prende.
1.46Così 'l mio ben transcende
1.47ogni amoroso ben che al mondo sia,
1.48perché la Donna mia
1.49ogni cosa mortal vince d'assai.
1.50Non fu mai Donna, né sarà più mai,
1.51simile a questa, che nel ciel fu eletta
1.52per dimostrar quagiù cosa perfetta.
1.53Dunque è ragion ch'io mi rallegri e cante,
1.54dapoi ch'io servo et amo
1.55tant'altamente, e ch'io mi veggio amare.
1.56Ho pur havuto il guidardone avante
1.57ch'io serva, ond'io non bramo
1.58altro che sempre a tal servizio stare;
1.59che sola sa donare
1.60sommo diletto, senz'alcuna noia.
1.61E quella è vera gioia,
1.62che vien senza dolor dietro al disio.
1.63Non è stato mortal simile al mio;
1.64sempre è tranquillo, e mai non vede guerra;
1.65onde 'l più lieto son che viva in terra.
1.66So ch'io non parlo a pieno
1.67de la beltà, né del valor ch'è in lei;
1.68che i pochi detti miei
1.69raccolto hanno di loro a pena l'ombra.
1.70Ma se 'l ver mai, che 'l mio parlare adombra,
1.71farassi in altra guisa manifesto,
1.72qualcun dirà: — Questa canzon m'ha desto —.
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