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XCIV

Rime

PoeTree.it

1.1Eccoti, re degli altri, altiero fiume,
1.2lo infiammato pastor che sul Tesino
1.3cantò de l'Alba i begli occhi e la treccia
1.4e lo splendor de le virtuti interne.
1.5Qui siede or mesto a la sinistra riva
2.1del nido tuo, che da Vitellio ha il nome,
2.2poicé dei raggi pi` che 'l sol sereni,
2.3mercé dei pi` maligni, invidi cieli,
2.4privo si vede e questa vita stanca
2.5mena in sì lunga e tenebrosa notte.
3.1Questa l'Alba non è, né questo è Febo
3.2che 'l vulgo sciocco intieramente crede,
3.3anzi, ch'egli è Pluton, quella è Megera!
3.4Questi non sono i candidi ligustri,
3.5le pallide viole, ibianchi gigli,
4.1né le vermiglie matutine rose,
4.2ma elleboro mortal, fredda cicuta;
4.3né questo è il tronco del famoso Alcide,
4.4né quello è 'l don gratissimo di Bacco,
4.5ma sterile lambrusca infra le spine,
5.1e del figluol di Telefo fugace
5.2l'arbore mesto, e 'l paliuro acuto.
5.3Fugge Favonio quindi e Flora è seco,
5.4e Noto oscur nel sen porta la pioggia,
5.5le sinistre cornici e i destri corvi
6.1turbano il suon di Filomena e Progne:
6.2qui non son capre, pecore e giovenche,
6.3né copia alcuna di benigno armento!
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