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XCIII

Rime

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1.1Fortuna, per cenarmi un breve riso
1.2sotto cui stava un sempiterno pianto,
1.3mi fe' in un punto rimirar quel tanto
1.4c'ha di bello la terra e 'l paradiso.
2.1Ha poi questo cadavero diviso,
2.2ché l'alma segue il vago lume e santo,
2.3da ogni suo ben, perch'ella acquisti il vanto
2.4di mantener in vita un che sia ucciso.
3.1E perch'ai miei martìr divien pi` dura,
3.2non ben contenta d'una pena acerba,
3.3render procaccia il mio cordoglio eterno,
4.1ch'agli occhi infidi il sommo ben procura
4.2l'anima ingorda, e a sé stessa serba
4.3di sue fatiche un tenebroso inferno.
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