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XIX

Rime

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1.1Come potranno, ohimè, gli occhi dolenti
1.2non far d'amaro pianto eterno un lago
1.3finché d'ogni vigor fian scemi e spenti?
1.4E come il cor di sospirar mai pago
1.5vedrassi? Anzi sarà di giorno in giorno
2.1d'arder mai sempre e d'agghiacciar pi` vago.
2.2Poiché il Signor, che fe' di stelle adorno
2.3il cielo, il creator di tutto il mondo,
2.4in croce posto fu con tanto scorno.
2.5O 'nfinito dolore, alto e profondo,
3.1o pena, o pi` ch'ogn'altra acerba pena,
3.2o martìr grave a null'altro secondo!
3.3Deh, potess'io versar con larga vena
3.4tanto dagli occhi umor che fosse uguale
3.5a quel tormento ch'a languir mi mena.
4.1Ecco che Dio s'è pur fatto mortale
4.2per trar noi da la morte e farne aperto
4.3qual sia il camin per cui nel ciel si sale.
4.4Questo è del ben oprar, Cristo mio, il merto?
4.5E questo è il guiderdin che con furore
5.1in braccio t'hanno a crudeltade offerto?
5.2O 'nfinita bontà del mio Signore,
5.3che per saldar la nostra piaga eterna
5.4a mortal piaga offerse il petto e 'l core!
5.5Chi fia che 'n croce il suo Signor discerna
6.1e non pianga, se fosse un uom di sasso?
6.2Morto è chi 'l mondo e 'l ciel volge e governa.
6.3Perch'io non son di questa vita or casso,
6.4poiché vivo non è l'eterno bene,
6.5l'eterno Dio, mai di ben far non lasso.
7.1Popol, che rio chiamarti mi conviene,
7.2popol iniquo, ingrato, empio e crudele,
7.3per cui la vita, ohimè, morto sostiene!
7.4A bever li donasti aceto e fèle,
7.5ed ei, lasso, di manna t'ha cibato,
8.1o popol crudo, o popol infedele!
8.2T'ha come buon pastor sempre guidato,
8.3popol ingiusto, e tu guidato l'hai
8.4nanzi agli scribi nudo e flagellato.
8.5Percosse e' faraon coi santi rai
9.1di sua virtude, e tu sempre t'ingegni
9.2batterli 'l volto e rinfrescarli guai.
9.3Signor ti fe' d'alte città, di regni,
9.4tu di corona di pungenti spine
9.5signor l'hai fatto e d'oltraggiosi sdegni.
10.1Te formòrno le mani alme e divine,
10.2e tu con fieri chiodi fieramente
10.3l'hai poste fuor del natural confine.
10.4Deh, com'a tanto mal il ciel consente,
10.5o duri chiodi, o chiodi alpestri e felli,
11.1che fate il Re d'eterno ben dolente?
11.2O mansueto agnello, ove son quelli
11.3benigni accenti e pien d'ardente zelo,
11.4che non fûrno a pietade unqua ribelli?
11.5Ahi, che per romper di peccati il gelo
12.1con l'accesa umiltà, non ti dispiacque
12.2chiuderti in un mortal, terrestre velo!
12.3Non tra real palagi il gran Re nacque
12.4ma 'n solitaria e umil grotta, e ivi,
12.5povero, ignudo, nel presepio giacque.
13.1Come, in ciò ripensando, o cristian, vivi?
13.2Come di pietra aver dimostri il petto,
13.3se fuor non mandi lacrimosi rivi!
13.4Vedi l'alto Motor come negletto
13.5pende fra duo ladron, piagato a torto?
14.1O di vera pietà pietoso obietto!
14.2Deh, rendi, o morte, il viver mio pi` corto!
14.3Deh, tronca omai questa mia morta vita,
14.4poiché hai l'imperador del mondo morto!
14.5Morto hai il pastor! Che fia della smarrita
15.1greggia, che senza lui si riconduce
15.2dove il desir, non la ragion, la 'nvita?
15.3Morto hai, morte crudel, la vera luce.
15.4Morto hai l'onor de la celeste corte.
15.5Morto hai d'ogni ben far l'invitto duce.
16.1Apransi dunque al mio dolor le porte,
16.2e pianga l'aere e 'l mar, pianga la terra,
16.3piangan del Redentor l'ingiusta morte.
16.4Piangano i sassi, poi che 'n fiera guerra
16.5per man degli empi e perfidi giudei
17.1in un sasso il gran Dio si chiude e serra.
17.2Ohimè, che tutto pianto esser vorrei,
17.3e tutto voce a richiamar pietade,
17.4e tutto lingua a dir gli affanni miei!
17.5E' contro il mio Ges` la crudeltade,
18.1ma da la schiera de' martìr mi sento
18.2chiuse agli afflitti spirti omai le strade!
18.3S'io t'ho, Signor mio, offeso, ecco mi pento
18.4e ti chiedo perdon con umil voce.
18.5Scampa questa alma d'infernal tormento
19.1poiché per lei morir volesti in croce.
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