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Di Felice Feliciano.

Rime

PoeTree.it

1.1Io non mi sacio mai, alta Regina,
1.2a dir di te, madre, figliola e sposa,
1.3chiara dïana, stella matutina!
1.4Tu sei la virga che la sancta rosa
1.5de la radice de Iese portasti
1.6nel puro vaso nove mesi ascosa.
1.7Per mezo del bel fruto concordasti
1.8l'homo con Dio, el servo col signore
1.9e 'l suo furor antiquo mitigasti.
1.10Per te si ascende al nostro Primo Amore,
1.11in quella vera patria ove si gusta
1.12eternalmente ogni dolce sapore.
1.13Oh, se la mia domanda fusse iusta,
1.14io chiederei a Dio per summo dono
1.15poter guardar la tua faza venusta!
1.16Ivi trovaria gratia, ivi perdono,
1.17ivi misericordia, ivi pietade,
1.18ogni acto virtüoso, honesto e buono.
1.19In te habunda tanta caritade,
1.20che i miser' peccator' non han refugio,
1.21se non a l'umbra de la tua humiltade.
1.22O advocata mia, non far indugio:
1.23soccorri a l'alma trista e tapinella,
1.24la qual non ha nel mondo altro rifugio!
1.25Cara speranza mia, tu sei pur quella
1.26per la qual spero anchor tornar al segno
1.27del camin dritto, al lume di tua stella.
1.28Alza la mente mia, alza l'inzegno:
1.29tu sola electa fusti al grande offitio
1.30del nostro Pelican che pende al legno,
1.31ché Colui che giamai non ebbe initio,
1.32e 'l ciel caper non pò, velato aparse
1.33nel purissimo tuo celato hospitio:
1.34el descender del Verbo ad incarnarse
1.35del Spirto Sancto in te prese suo effecto,
1.36ché tutte l'altre vie parvero scarse.
1.37Vita, dolceza mia, summo dilecto,
1.38celeste e precïosa margherita,
1.39a cui mi do per servo e per subiecto,
1.40io ti supplico e priego e chiamo aita,
1.41per quel annuntio che fe' l'angel sancto
1.42quando di tanto don fusti rempita,
1.43e di divina gratia piena tanto
1.44quanto l'humanità pò sustentare,
1.45dal ciel infusa nel pudico manto;
1.46per lo festivo e gratïoso andare,
1.47plena de quel zephirro precïoso,
1.48la madre del Baptista a visitare,
1.49canctando quel tuo psalmo glorïoso
1.50come celeste e gratïosa dia.
1.51Dirol con tieco humìle e pïetoso:
1.52— Magnifica el Signor l'anima mia,
1.53exultando el mio spirto in sempiterno
1.54in Dio salvarmi, come ch'el disia!
1.55E perch'el vede el mio voler interno
1.56de l'humil sua ancilla, in ogni gente
1.57serò beata nel suo regno eterno:
1.58donde in me feci lui, qual è possente,
1.59le magne cose col suo nome sancto,
1.60signor del cielo, patre omnipotente!
1.61Ch'è sua misericordia, qual io canto,
1.62di progenie in progenie a tutti voi
1.63che seguireti l'umbra del suo manto.
1.64Fece potentia nel suo brazo poi,
1.65disperse gli superbi (ancor si vede)
1.66de la sua mente, e diène gratia a noi,
1.67ruinando i potenti de la sede,
1.68e gli humili exaltò quanto convene,
1.69come si mostra e per exemplo crede.
1.70Gli exurïenti ha tuti pien' di bene,
1.71e i richi di thesoro ha in van lassato,
1.72c'hanno nel mondo posto ogni sua spene.
1.73Suscepit Israel col süo nato,
1.74ché se ricorda sua misericordia,
1.75come che i padri nostri hanno parlato —.
1.76Regina, tu nimica de discordia,
1.77mostri nel psalmo tuo, s'io ben comprendo,
1.78de humiltà signo e di vera concordia.
1.79Madre benigna, ove 'l cuor intendo
1.80sempre drizare al ragio di tua stella,
1.81dove speranza e pace ognora attendo,
1.82dolce refugio di chiunche ti appella,
1.83scampami, Madre, dal falso ribello,
1.84che l'anima col corpo mi martella!
1.85Per lo admirando parto honesto e bello
1.86del Sol Divin, che penetrò di fuore
1.87lassando integro el virginal sugello
1.88per li pastor' che vener con stupore
1.89al presepe, el tuo figliol guardando,
1.90che conservavi tutto nel tuo cuore;
1.91per l'alegrezza che tu avesti quando
1.92gli re de l'orïente ti trovaro
1.93col tuo figliolo humile adorando
1.94per presentarlo al tempio, quando el caro
1.95Simeon sancto ne le braza el prese,
1.96e lui e Anna in spirto prophetaro;
1.97per la discreta fuga che diffese
1.98da l'impio Herode tuo figlio in Egypto,
1.99che simil crudeltà mai più s'intese;
1.100per lo tornar che festi, com'è scripto,
1.101finita che fu poi la vita rea
1.102del falso re, morendo cossì afflito,
1.103col tuo dolce figliolo in Gallilea,
1.104timendo di Archeläo, che regnava,
1.105doppo suo padre, in terra di Iudea;
1.106per lo trovar nel tempio, quando stava
1.107fra scribi e gran doctori a disputare,
1.108e domandando molto più insignava;
1.109per lo andare a le noze, al bel disnare,
1.110quando dicesti: — Fati ciò ch'el dice —,
1.111che l'acqua in vin fe' presto transmutare;
1.112per la gran doglia che nella radice
1.113del cuor ti giunse al tempo de la croce
1.114del tuo figliolo, a noi tanto felice,
1.115quando ello disse nella pena atroce:
1.116— Dona, ecco el tuo figliolo —, e a Iovanni:
1.117— Ecco la madre tua —, con piana voce.
1.118O glorïosa Madre, in quanti affani
1.119stavi, vedendo il crudel martyre
1.120facto a Iesù con tradimenti e ingani!
1.121Male il poteva il tuo corpo sofrire,
1.122immaculato, puro e virginello,
1.123e la gran doglia ti facìa languire,
1.124e 'l palor adumbrava el viso bello:
1.125bene il predisse el vechio benedecto
1.126che l'alma tua trapassaria il cortello!
1.127Dolce Maria, omai prendi dilecto,
1.128ché quella humanità non ha più pena:
1.129del gran misterio el corso è già perfecto.
1.130Per lo miracol, quando la serena
1.131luce di Phebo, che riscalda il polo,
1.132obscura fu con la tua doglia piena;
1.133per la laeticia, quando il tuo figliolo
1.134apparve a gli occhi tuoi resuscitato,
1.135per consolarte de l'amaro duolo;
1.136per lo bel corpo suo glorificato,
1.137sutile, trasparente in rico manto,
1.138di somma podestà da Dio dotato;
1.139per lo salir in ciel mirabil tanto
1.140che fece, te presente, el Syr perfecto,
1.141sedendo da Dio patre al dextro canto,
1.142e per l'orar divoto e pien di effecto
1.143che tu facevi con tanto fervore
1.144con l'altre donne nel consortio electo;
1.145per quella fiamma del Divino Amore
1.146che scesi in terra nei pecti modesti
1.147de gli credenti con perfecto cuore,
1.148e per la gratia singular che avesti
1.149del corpo assumpto con quella alma degna
1.150nel summo loco di spirti celesti;
1.151per tutti gli ati tuoi, Madre benigna,
1.152per gli preghi che fai per noi peccanti
1.153dinance a quel Signor che sempre regna,
1.154mira gli amari, crudi e aspri pianti,
1.155guarda come la morte omai mi cacia,
1.156o glorïosa e sancta sopra i sancti!
1.157Io mi geto alfin, Madre, in le tue bracia,
1.158guardami, dolce Madre, da ruina!
1.159Sempre tua voglia pensi, dica e facia,
1.160Imperatrice summa, alta Regina.
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