about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Come potrò narrar per ordin tutto,
1.2se ordine non fu mai fra quella gente
1.3ch'io vidi stare al mondo senza frutto?
1.4Però, lettor mio caro, sta paziente
1.5se ordine nei mei versi non vedrai
1.6ché senza ordine il tema è similmente.
1.7Io dico che la prima qual mirai,
1.8era turba bestial tanto legera,
1.9ch'esprimerlo non credo saper mai.
1.10Il savio qual qui meco apogiato era,
1.11disse: – Guarda, figliol, la capitana
1.12che ha in man quella volubile bandiera:
1.13questa è la guida de la ciurma insana,
1.14ch'è chiamata Speranza e è pazzia,
1.15i'nello aspetto e più ne l'opre vana:
1.16colui che in favor suo par più che sia
1.17e adorato da quel vulgo errante,
1.18glie fia fatto onta in breve e villania,
1.19anzi precipitato in uno istante
1.20da questi pazzi, e pazzo lui che crede
1.21trovar fermezza in vulgo sì incostante.
1.22Ecco una vechia là piena di fede,
1.23che il suo voto offerisse a l'idol santo
1.24e con l'offerta grazia gli richiede.
1.25Ah! ah! mira che 'l popul tutto quanto
1.26ivi concor, né sa per qual cagione
1.27qui sia la devozion cresciuta tanto;
1.28tabule e cera qui ciascun ripone
1.29e in breve tempo poi tornerà ancora
1.30vil loco né arà più reputazione.
1.31Vedi quell'altro là, qual cerca ognora
1.32nel populo novelle con gran cura
1.33e in ogni novità sempre pegiora.
1.34Guarda quel vechio qual inganna e fura
1.35e crede ancor de star molt'anni al mondo:
1.36forsi doman fia posto in sepultura.
1.37Quell'altro sempliciotto così biondo,
1.38ascolta come forte se lamenta
1.39ché la Fortuna l'ha caciato al fondo:
1.40dice che la sua ninfa nol contenta,
1.41però la chiama desdegnosa e ingrata,
1.42e che sua crudeltà sola il tormenta:
1.43te stesso biasma tu che l'hai biasmata.
1.44E qual iuridizione hai su costei?
1.45Non l'ha Natura libera creata?
1.46Perché de' amarte, se non piace a lei?
1.47Non sai che libero è nostro volere?
1.48S'io fussi marmo, ancora io ridirei.
1.49Ah! ah! ah! ah! deh, guarda che piacere!
1.50De che prende dolor quel pazzarello!
1.51Quanto hai nei petti umani, Amor, potere!
1.52A l'uno togli il cuor, l'altro il cervello;
1.53l'altro senza alma vive in giazzo e ardore;
1.54l'altro ha nel petto chiuso un Mongibello:
1.55così ve concia, amanti, il vostro Amore!
1.56Mira, mira, quei là così affannati,
1.57pulverulenti e pieni de sudore:
1.58miseri, questi sono inamorati
1.59che, per piacer a la sua cara amica,
1.60danzando fan quei gesti da insensati.
1.61Oh, cieca gente! oh, inutile fatica!
1.62E chi non ridirebbe ognor più forte
1.63de questa plebe che 'l suo mal mendica?
1.64Quanti per tal pazzia patiscon morte,
1.65né par che alcun di lor l'intenda o veda.
1.66Oh, de' mortal ridiculosa sorte!
1.67Che credi tu che quel gran bravo creda
1.68esser con quella spada cinta al fianco,
1.69che vedi là, che vuol che ognun glie ceda?
1.70Non crede mai sua forza venir manco,
1.71non teme i dei e gli omeni desprezza,
1.72ma un piccol vermo il può far freddo e bianco.
1.73Questo la spada sua tien sua richezza,
1.74né vede che sua infamia porta seco
1.75e de crudeltà il segno e legerezza.
1.76Mira a quel banco là quel stulto e ceco
1.77che tutto il giorno un vil guadagno aspetta,
1.78come orso chiuso dentro a quel suo speco:
1.79il pazïente gatto a la vedetta
1.80non sta con più atenzione a far la guarda
1.81al buco dove il topo esser suspetta
1.82come fa questo, il qual par che sempre arda
1.83d'estrema sete d'or detro a un quatrino,
1.84con mille insidie e lingua ognor bugiarda.
1.85Oh, vita persa! oh, misero destino!
1.86Di voi qual più vil peso è su la terra,
1.87sol nati a consumar il grano e il vino?
1.88Col corpo il nome vostro va sotterra,
1.89né de voi resta al mondo alcun segnale;
1.90o pazzi, l'oro è quel che vi fa guerra:
1.91la vostra serva vita al fin che vale? –.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)