about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Qual altra metamorfose fu mai
1.2magior di questa, e chi me crederia,
1.3quantonque in dir me affaticasse assai?
1.4Se non ch'io so sarà diffesa mia
1.5chi 'l vidde e iudizio ha di me più intiero.
1.6Io tacerei però che par bugia:
1.7donque dirol, se ben paresse il vero
1.8fizion, ch'alcuno avea capo asinino,
1.9alcuno di leon superbo e fiero,
1.10chi di lupo rapace e chi porcino,
1.11chi d'orso alpestro e qual di volpe astuta,
1.12e qual representava un babüino;
1.13più strana cosa non fu mai veduta,
1.14e come un rospo alcun tanto gonfio era,
1.15che la sua forma propria avea perduta.
1.16Una matrona molto in viso austera
1.17guidava questo mostrüoso coro
1.18come chi armenti guida a qualche fera,
1.19e talor percoteva alcun di loro
1.20con un duro flagello così forte,
1.21che mugiar il facea come fa il toro,
1.22e lo scacciava for de l'alte porte,
1.23facendol ruinar con tal furore,
1.24che a miseria cadeva in grembo o a morte.
1.25Così ciascun di noi pien di stupore
1.26mirava questa nova mutazione
1.27sì intento che di sé pareva fuore;
1.28e però tutto pien di ammirazione
1.29pregava nostra diva il Simonetta
1.30lo fesse chiar chi fusser tal persone.
1.31Unde ella respondea benigna e lietta:
1.32– Questi in la eccelsa rocca sono intrati
1.33perché piacque a Fortuna mal discretta,
1.34non per soi merti, e songli alcuni ingrati,
1.35quali presumen troppo de se stessi,
1.36mostrando gli abbia il valor suo esaltati;
1.37non altra aita e i blandimenti spessi
1.38da quella auti più non hanno in mente,
1.39né creden mai potere esser depressi.
1.40E per mostrar quanto ella sia potente,
1.41in custodia gli ha dati a la sorella
1.42Nemesis ch'è inimica a ogni insolente:
1.43se alcun d'essi a Fortuna se ribella
1.44e per superbia più de nïun cura,
1.45questa il castiga e questa lo flagella.
1.46Qual fuora è il volto, dentro han tal natura:
1.47chi è indiscreto, superbo e chi rapace;
1.48simigliano i costumi a lor figura:
1.49quello nel fango di spurcizie giace,
1.50l'altro come orso sempre sta in la tana
1.51ch'odia l'aspetto uman, l'altro è fallace,
1.52quello altro è leve e ha la mente vana
1.53e, se 'l favor non fusse di Fortuna,
1.54saria tenuto qual persona insana;
1.55e l'altro ha dentro il petto una lacuna
1.56d'un venen d'ambizion che molta sete
1.57d'onor gli crea nel cor troppo importuna,
1.58e però così gonfio lo vedete
1.59questo ambizioso tanto sitibondo,
1.60che giorno e notte mai non ha quïete
1.61e ruina rotando in fine al fondo
1.62più veloce ch'alcun da l'alta rocca,
1.63per esser questo molto grave e tondo.
1.64Però mirate qual furor li tocca,
1.65quanto è vano il desio di questi insani,
1.66quanto è sua impresa faticosa e sciocca.
1.67Vedete come voi miseri umani
1.68tratta questa fallace e si trastulla
1.69trasformandovi in questi mostri strani,
1.70e sono i beni soi sì come è bulla
1.71la qual può disturbar un picciol vento,
1.72e chi gli abracia, al fin poi stringe nulla.
1.73Mirate a che ogni uman serve sì intento:
1.74di fango sono i don che dona questa
1.75e ancor perder se puono in un momento;
1.76e se alcun pur ne la sua forma resta,
1.77né se trasmuti dentro il gran pallaggio
1.78per essere persona lui modesta,
1.79non cessa già però de fargli oltraggio
1.80e a suo piacer lo esalta e lo deprime,
1.81né gli ha rispetto, sia prudente o saggio.
1.82Ma quel che ascende qui a le nostre cime
1.83vive secur né di Fortuna pave,
1.84anzi sempre è più chiaro e più sublime,
1.85né par l'ascender s– fatica grave,
1.86ché affaticar per me certo non pesa
1.87e ogni amaro faccio esser suave;
1.88qualonque ha dil mio amor l'anima accesa,
1.89vive sempre più lucida e immortale
1.90la fiamma e glie fa lume in ogni impresa
1.91e l'alza in fine al cielo in vece de ale –.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)