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1.1Di l'aureo albergo verso l'orïente
1.2mira una de le porte per diretto,
1.3l'altra per paralello in occidente,
1.4e quella ch'era a noi più derimpetto
1.5al cielo s'alza ver settentrïone,
1.6la quarta mostra a mezzo dì l'aspetto.
1.7A queste innumerabile persone
1.8vengano in ogni tempo e d'ogni clima,
1.9e tanta turba fa gran confusione,
1.10ch'al ricco ospizio e fortunata cima
1.11ansioso cerca ognun per ogni via
1.12con ogni possa de salir s– prima.
1.13Ma gionti al monte eccelso, convien, pria
1.14che tenti alcun la ruinosa ascesa,
1.15elegerse una guida in compagnia,
1.16però ch'è tanto lubrica e suspesa
1.17questa alta spiagia che son rari al mondo
1.18che onor nel salir abbian de l'impresa.
1.19E quando più felice e più iocondo
1.20di questi alcun nel colmo esser si crede,
1.21spesso se trova in un momento al fondo,
1.22né si può mai sì ben fermare il piede
1.23su la pendente via, che spesse fiate
1.24l'om non trabocchi che non se n'avede.
1.25Adonque a piè di l'ardue montate,
1.26sì come al Monsenise o Gabelletta,
1.27stanno le guide sempre apparechiate:
1.28ciascuna d'essi i viatori aspetta
1.29per s– condurli a l'onorata corte
1.30quale ogni uman con tanto studio affetta.
1.31Solicitudo prima infra le scorte,
1.32che mai non possa e par sempre affanata,
1.33duce se gli offerisse a l'alte porte,
1.34l'altra è Pazienza quasi adormentata
1.35che 'l tempo aspetta, e poi l'ingenïosa
1.36Industria con mille arti accompagnata;
1.37ivi sta Audacia e Fraude insidïosa,
1.38il Credito togato e il Favore
1.39e la Rapacità fra quelli ascosa;
1.40a l'altra porta Lealtà e Valore
1.41volta a settentrion mostran la strada
1.42difficil molto, ma non senza onore;
1.43Prudenza e Fortezza con la spada
1.44guidano ancor per questa il peregrino,
1.45ben che per tal sentier raro si vada.
1.46A la porta che s'apre in ver matino,
1.47la via de tutte l'altre è manco austera,
1.48anzi è sì facil che ir glie può un bambino:
1.49sorte del nascer questa fa legera,
1.50però che in fasce spesso alcun mortale
1.51Fortuna chiama a la fortezza altiera.
1.52A basso, ver la porta occidentale,
1.53antica Servitù, guida assai lenta,
1.54sogiorna, la qual raro il monte sale:
1.55longo è il camin, lei pigra, sì che stenta
1.56qual va con lei e quasi sempre mai
1.57canuto, pria che gionga su, diventa;
1.58ben che la seguan viatori assai,
1.59nondimen pochi a l'alto loco mena
1.60e i più lassa stanchi in stenti e in guai:
1.61breve ventura con sì longa pena
1.62compra (ben si può dir) quel che a montare
1.63con questa la salita ha auto lena.
1.64Fortuna ancora spesso alcuno amare
1.65vediam così, che in un momento il suole
1.66da le radice in cima il monte alzare,
1.67e lo introduce per qual porta vòle
1.68senza fatica e senza impedimento,
1.69tal che ciascun da poi l'onora e cole;
1.70e spira a lui sì favorevol vento,
1.71che d'ogni gran periglio di tempesta
1.72talora il porta senza nocumento.
1.73Ma raro è con ragion l'amor di questa
1.74verso gli umani, e come a lei piace
1.75gli dà ioconda vita o ver molesta;
1.76né alcun se fidi in sua amicizia o pace,
1.77ché abita l'amicizia in cor costante,
1.78e ella è vana, instabile e fallace
1.79e proprio fa qual picciolino infante,
1.80che mille volte il giorno ama e desama,
1.81facendo pace e guerra in uno istante.
1.82Così stando a veder con molta brama,
1.83ecco che in orïente ormai gionta era
1.84la notte che di stelle il ciel recama
1.85e a gli animali con sua banda nera
1.86velava gli occhi, tal che cosa alcuna
1.87non glie appareva in la sua forma vera.
1.88Cedeva il sole a la fulgente luna,
1.89né sazio stanchi di mirare ancora
1.90eramo l'alte imprese di Fortuna,
1.91ma cessar sol ne fece la tarda ora.
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