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1.1– Di materia e di forma ogni mortale
1.2esser composto non me fia negato
1.3da ogni iudizio dotto e naturale:
1.4il mondo la materïa gli ha dato
1.5ch'è il corpo, come appare apertamente,
1.6ché di quatro elementi è l'om creato;
1.7la forma, chi è la parte più eccelente,
1.8creato ha Dio immortale alma e pura,
1.9il che ogni legge come noi consente.
1.10Dil corpo adonque hanno le stelle cura,
1.11che è mondana materia a lor subietta,
1.12di l'alma non, perché è d'altra natura:
1.13Dio ce l'ha data libera e perfetta,
1.14non suposta ad influsso alcun celeste,
1.15ben che dal corpo è spesse volte infetta,
1.16ché quando le terrene membra veste
1.17dil corpo, segue spesso le passioni
1.18come si vede or liete e or moleste.
1.19Così han potere in lei costellazioni
1.20quando dal vaso dove è chiusa prende
1.21vani mondan desii pien de illusioni;
1.22se de richezze o di ambizion si accende
1.23o d'altro amor de vanità terrene,
1.24Fortuna a suo piacere alor l'offende:
1.25la causa adonque di tue tante pene
1.26è forse che a le cose hai vòlto il core
1.27di la Fortuna, di travagli piene.
1.28Sprezale e alor non sentirai dolore,
1.29e fa che la virtù sia il tuo tesoro
1.30che refulge d'un lume che non more.
1.31Sede quïeto sotto il sacro aloro
1.32e ch'el spiazza spesso a' fortunati:
1.33più fama arai da quel ch'essi da l'oro.
1.34Questi son di Fortuna servi nati,
1.35né par libero arbitrio nel suo petto,
1.36tanto stretto da lei sono legati;
1.37e questo avvengli sol per suo diffetto,
1.38però che a questa cecca, come io dico,
1.39il nostro terren velo è sol subietto.
1.40Né san che sopra uno animo pudico
1.41ella non puote o pien di caritate
1.42o pien di fede e di virtute amico.
1.43Mira se libera è la voluntate,
1.44ché molte volte alcun, pria che volere
1.45mutar sua voglia acerba, morte pate,
1.46sì come esemplo chiaro puoi vedere
1.47in Cecco, qual, per servar fede intiera,
1.48non vòlse ingiusta morte mai temere.
1.49Le spoglie diede a la Fortuna fiera,
1.50l'anima al cielo pura e immaculata,
1.51ch'or gode il frutto di sua fé sincera.
1.52Così se la tua spoglia è infortunata,
1.53libera cerca aver l'anima almeno,
1.54da' nostri van desii disvilupata:
1.55così il spirto averai sempre sereno,
1.56se de' suoi beni cessi inebrïarti
1.57da fumo d'ambizion tutto alïeno.
1.58Di aver pace con lei debbe bastarti,
1.59tanto che non ti manchi vitto onesto,
1.60e se questo non fai, dal ver ti parti;
1.61crede, Fregoso mio, chi non fa questo
1.62non può mai libero esser né quïeto,
1.63ma in servitù sta sempre e sempre mesto;
1.64e quel che in vista par talor più lieto,
1.65quello è più travagliato e pien d'affanni,
1.66se tu recerchi ben nel suo secreto.
1.67Oh, quanti sopra glorïosi scanni
1.68han veste d'or fodrate di tristezza
1.69e son felici sol di fuor nei panni!
1.70E proprio è qual dil pomo sua bellezza,
1.71ch'ha il vermicel che il corrode ognora
1.72dentro, puoi guasto il trova chi lo spezza:
1.73così chi de Fortuna se inamora
1.74in vista bella, in fatti travagliosa,
1.75il verme ha sempre dentro che 'l divora;
1.76e con la mente avara e ambiziosa
1.77credilo a me che questo ceco mai
1.78(come fa la Fortuna) non reposa.
1.79Da poi che 'l caso intitulato ormai
1.80abiam, caro fratel, certo fia leve
1.81sanar quella passion che nel core hai,
1.82né dar ti voglio medicina greve:
1.83bastati sol che te recordi come
1.84i ben di quella son quale al sol neve;
1.85non ti affanar de prender le sue chiome
1.86che in fronte portar dicon la fallace,
1.87ma studia pur d'avere un chiaro nome,
1.88ché quel fulvo metal ch'a ognun sì piace
1.89a molti spesse volte è grato tanto
1.90che per quel poi mai più non stanno in pace,
1.91ma sempre causa in lor travagli e pianti –.
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