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1.1Amor più volte mostro
1.2m'ha nei begli occhi della donna mia,
1.3come per lor trïonfa e spiega l'ali;
1.4e dicemi: – i' ti mostro,
1.5amante, cosa ch'impossibil fia,
1.6che mai si veggia più fra voi mortali.
1.7Ché quante sono, o fur mai donne uguali
1.8non vedi a questa, ond'io men vado altiero:
1.9ché senza il suo favor nulla sarei –.
1.10Poi scopre agli occhi miei
1.11cose, che dir altrui poter non spero.
1.12Ma tant'è quel desìo,
1.13ch'accende questo dolce lusinghiero
1.14di scoprir ciò ch'ognor in lei vegg'io,
1.15che di parlarne alquanto, almen desìo.
2.1Ma come posso, Amore,
2.2mostrar parlando tanta maestate
2.3se l'intelletto non la scorge a pena?
2.4Ché ciò che splende fore
2.5(non pur l'interna e sacra chiaritate
2.6al volgo ascosa e d'alte doti piena)
2.7ogn'alto ingegno abbaglia, avanza e affrena,
2.8e ratto fallo andar for di se stesso,
2.9per tant'eccelse e rare meraviglie.
2.10E pur tu vuoi ch'io piglie
2.11ardir di palesar, e far espresso
2.12ciò ch'impossibil parme
2.13ch'io dica, e dove indarno mi son messo.
2.14I' nol potrò scoprir, ché 'l ciel levarme
2.15non vuol tant'alto, ov'io potrei bearme.
3.1Ché s'io potessi, o donna,
3.2tanto di voi parlar quant'è 'l desire,
3.3e quanto meco, e con Amor ragiono,
3.4voi diverreste donna
3.5di quanto vuol Iddio che 'l ciel rimire:
3.6tante in voi doti, e tante grazie sono,
3.7che un sol de' vostri discoperto dono,
3.8come l'indica pietra il ferro fura,
3.9tirerebbe ciascuno a contemplarvi;
3.10e china ad adorarvi
3.11vedreste in terra ogni opra di Natura.
3.12Ond'io, che vosco a lato
3.13sempre mi trovo (oh forte mia ventura!),
3.14a dito mostro, lieto e fortunato
3.15(vostra mercé), sarei talor chiamato.
4.1Indi avverrebbe poi,
4.2ch'al vostro pregio, e all'alta gloria vostra,
4.3ed al mio bene invidia il mondo avrebbe.
4.4Così posta per voi
4.5in colmo d'ogni gloria l'età nostra
4.6vedrei, ché tanta grazia mai non ebbe.
4.7E fora il grido tal, ch'ogni uom direbbe,
4.8oh ben divino, oh grazia mai non vista,
4.9né sotto il ciel da riveder più mai!
4.10Questa coi santi rai
4.11ch'escon sì ardenti dalla vaga vista,
4.12a' corpi l'alme invola,
4.13e questi col suo dir ognor le acquista
4.14eterna fama, e seco al ciel se 'n vola:
4.15egli beato, ella felic' e sola.
5.1Or lasso, il ciel mi nega
5.2ingegno e forza a tant'eccelsa impresa,
5.3e resta sol ardita in me la voglia.
5.4Ma sotto 'l peso piega
5.5la debil forza sì, che l'è contesa
5.6quell'alta guida, ch'a cantar l'invoglia.
5.7E questo è quel che fa, che sempre in doglia
5.8vivendo stommi, e resto for di spene
5.9d'aver al vostro merto uguale il canto.
5.10Ché ciò che mai da canto
5.11mette il pensier, ch'al mio voler s'attiene,
5.12com'egli è sculto in mente,
5.13così perfetto poi di for non viene.
5.14Perciò la lingua sì confusamente
5.15parla, ch'a par del ver nulla si sente.
6.1Almen mi desse il cielo
6.2che come in chiaro, fresco e puro rivo
6.3si vede tutto quel che serba al fondo,
6.4così 'l terrestre velo
6.5ciò che nel cor pensando formo e scrivo,
6.6non mi togliesse rimirar profondo.
6.7Ivi vedreste, allor, ch'amante al mondo
6.8non ha pensier uguali a' miei pensieri,
6.9ch'affina Amor nel vostro vago viso.
6.10Ivi mirando fiso
6.11quanti ho di voi concetti santi e altieri,
6.12e ciò che 'n verso e 'n prosa,
6.13di dir la lingua par che si disperi,
6.14direste sospirando: – questa è cosa
6.15da farmi eterna, chiara e glorïosa –.
7.1E ben ch'ognor m'avveggia
7.2come non giungo di tant'opra al segno,
7.3che non la scerne appena l'intelletto,
7.4lo spirto pur vaneggia
7.5d'eccelse voglie e d'alto desir pregno,
7.6sforzandosi scoprir ciò ch'ho nel petto.
7.7Ma non segue al desir ugual l'effetto.
7.8Ond'appo voi il non poter mi vaglia
7.9a giusta scusa, acciò ch'al mondo avaro
7.10sia manifesto e chiaro,
7.11che sì il vostro valor mi preme e abbaglia,
7.12che di quell'il gran carco
7.13contende, che di for lo stil non saglia,
7.14come la mente ognor n'informo e carco,
7.15tal che, nel dir, or resto vinto or parco.
8.1A che dunque s'ammira,
8.2chi vede 'n mezzo ai bei vostr'occhi ognora
8.3trovarsi Amor dalla sua madre Dea,
8.4se chi ben fiso mira
8.5vede ch'Amor voi senz'Amor non fora,
8.6che quella sète, dov'Amor si crea?
8.7Voi d'Amor madre, voi del mondo Idea,
8.8che fra' fastidi dell'umana vita
8.9pace porgete a chi v'adora e segue.
8.10E tanto si consegue,
8.11che gioia date eterna ed infinita,
8.12che d'ogni ben n'appaga,
8.13tant'è il favor di vostra dolce aìta.
8.14Onde la Fama ognor gridando vaga
8.15la divina Lucrezia di Gonzaga.
9.1Se forza al mio desir, donna, darete,
9.2i' canterò di voi cose sì belle
9.3che fermerò col sol tutte le stelle.
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