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CLXXXIV

Rime

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1.1Stancar si può la lingua in dir, begli occhi,
1.2le vostre grazie e doti,
1.3ma non già tutte, n'io restar mai sazio;
1.4ch'un pensier vuol Amor ch'ognor mi fiocchi
1.5in mezzo l'alma, e noti
1.6cose a lodarvi di gran tempo e spazio.
1.7Ond'io lodo e ringrazio
1.8la sua virtù, che m'ha di voi sì accenso,
1.9che d'altro mai non penso,
1.10né parlar posso, che di vostra fiamma,
1.11benché ne scriva appena una sol dramma.
2.1Tolto di me v'avete sì l'impero,
2.2ch'ad ogni vostra voglia
2.3quel di me fate che vi piace e aggrada.
2.4Ed io di voi contento più non chiero,
2.5né vuo' ch'altro mai voglia
2.6quest'alma, fin che 'l corpo in terra cada.
2.7Voi di virtù la strada
2.8prima m'apriste col tremante raggio,
2.9onde timor non aggio
2.10smarrir la via, poi ch'ei m'è fatto guida,
2.11tant'è vostr'alma luce chiara e fida.
3.1Per voi la vita or non mi spiace ch'era
3.2a me noiosa, e a sdegno,
3.3quando viveva peggio assai che morto.
3.4Occhi beati, senza cui si spera
3.5indarno gir al segno,
3.6che di riposo scopre il vero porto.
3.7Ond'io, ch'accese porto
3.8vostre dolci faville in mezzo l'alma,
3.9con così cara salma
3.10vommene lieto, e d'alto desir vago,
3.11né più di basse voglie il cor appago.
4.1Veggio, begli occhi, che temprate in modo
4.2il fuoco ond'io m'incendo,
4.3che d'eterno gioir mi fate erede.
4.4E sì m'acqueto, e dolcemente godo,
4.5che chiaro pur comprendo
4.6che questa gioia ogn'altra gioia eccede.
4.7E tengo ferma fede,
4.8che s'io son vivo in tant'affanni e pene
4.9da voi non d'altro viene.
4.10Ché da' bei vostri raggi, e lor aìta
4.11nasce il vigor, che mi nodrisce in vita.
5.1Vile era anzi pur morto prima ch'io
5.2del vostr'altiero sguardo,
5.3luci serene, avessi ancor contezza.
5.4Ma com'il vago lume m'infollìo
5.5col fuoco, ove sempre ardo,
5.6ratto conobbi allor la mia bassezza.
5.7Ed ebbi per certezza,
5.8che chi per voi sospira, al vostro fuoco,
5.9come s'infiamma un poco,
5.10si cangia tutto, e tutto si trasforma
5.11e nova prende qualitate e forma.
6.1Lasso, se l'ombra poi del fragil velo,
6.2ond'io vo basso e grave,
6.3in me di voi la luce non ombrasse,
6.4amante mai non visse sotto 'l cielo
6.5vita dolce e soave,
6.6ch'al mio piacer di dietro non restasse.
6.7Ma le mie forze casse
6.8di virtute al gentil vostro gran carco
6.9fan che nel dir son parco,
6.10per ciò che cosa voi divina e santa,
6.11ed io vile e mortal di terra pianta.
7.1Pur ciò ch'io scorgo, e spesso in carte spiego,
7.2così m'acqueta il core,
7.3ch'altro non bramo, tanto mi diletta;
7.4né mai dal mio voler punto mi piego,
7.5ché 'l vostro gran favore
7.6ogni dolcezza ed ogni pace alletta.
7.7Né credo che perfetta
7.8in terra senza voi più cosa viva,
7.9perché da voi deriva
7.10tutto quel ben, che qui s'agogna e cerca,
7.11che vostra grazia, non tesoro merca.
8.1Già l'ho ben detto, Amor, che la mia lingua
8.2non è bastante e forte
8.3de' begli occhi scoprir la gran virtute.
8.4E se talor avvien, che 'n me distingua
8.5la lor beata sorte,
8.6onde dipende sol la mia salute,
8.7i' veggio allor che mute
8.8sarìan le lingue dotte ed ispedite.
8.9Perch' a' begli occhi unite
8.10son tante grazie e parti sì divine,
8.11ch'umano ingegno non vi scorge il fine.
9.1Tu viverai con l'altre,
9.2povra canzon, tra queste canne e rive
9.3delle bell'acque vive,
9.4ed io col fuoco d'i bei raggi ardenti
9.5starò per far i giorni miei contenti.
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