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CLVII

Rime

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1.1In quel bel viso dove impresse Amore
1.2quanta mai fosse con bellezza grazia,
1.3il mio pensier sì dolcemente spazia,
1.4che giorno e notte vi son sempre intento.
1.5Né punto l'alma di pensar si sazia
1.6l'alte bellezze e quel divin valore,
1.7l'onesta leggiadria con lo splendore,
1.8ch'ogn'altro fuoco dentro al cor m'ha spento.
1.9E sono a ciò pensando sì contento,
1.10che tutto 'l resto senza fin m'annoia:
1.11anzi m'ancide pur, che sol io vivo,
1.12quando al bel viso arrivo
1.13quivi gustando un'incredibil gioia.
1.14Però s'ancor son vivo
1.15fra tanti strazi, e tant'acerbe pene,
1.16dal dolce viso, e non d'altronde viene.
2.1Ch'a quel presente mille cose i' veggio,
2.2di cui ciascuna m'apre un paradiso,
2.3tra le quai prima, se si mostra il riso
2.4un mar di perle orïentali scopre.
2.5Ma chi potrà mai dir così preciso
2.6l'alto tesoro lor, per cui vaneggio
2.7così sovente ed altro mai non cheggio,
2.8mentre tante ricchezze egli discopre?
2.9E se poi l'ostro fin quelle ricopre,
2.10miro schietti rubin, ch'invidia fanno
2.11al fiammeggiar di qual si sia Piropo.
2.12Ché l'uno, e l'altro dopo,
2.13quando sì dolcemente uniti stanno,
2.14mi fan veder che uopo
2.15Amor non ha d'altr'arme a farmi guerra,
2.16ch'egli con queste mi saetta e sferra.
3.1Ma come a que' begli occhi sì soavi
3.2volgo l'ingorda e desiosa vista,
3.3non vuo' che di mirarli mai desista;
3.4sì dolce m'ardon le midolle e l'ossa.
3.5Con questi Amor l'imperio in terra acquista,
3.6e volge d'ogni cor ambe le chiavi;
3.7ma più del mio, che vuol ch'arda ed aggravi
3.8questa sol fiamma ad abbrusciarmi mossa.
3.9Per questi quanta in lui dimori possa
3.10aperto si conosce, ché gli strali
3.11indi n'avventa, e tutto 'l mondo abbaglia,
3.12sì incende ed abbarbaglia,
3.13che dolci son gli affanni, e dolci i mali.
3.14Poi dentro il cor intaglia
3.15quanto di bel nel vago viso scorgo,
3.16ond'a me col pensar aìta porgo.
4.1Chi vuol del santo viso le ricchezze
4.2sì ricche e belle in carte discoprire,
4.3potrà, canzon, de l'alto mar l'arena,
4.4e, la notte serena,
4.5del ciel le stelle ad una ad una dire.
4.6Dunque il parlar affrena,
4.7e lascia meco il caro mio pensiero,
4.8che mi mostra di lor il vero vero.
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