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XXIV

Poesie

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1.1El prete del popol mio,
1.2quand'io era giovinzella,
1.3mi menava alla sua cella
1.4a confessarmi con disio.
1.5Io gli avevo a confessare
1.6ogni mio folle peccato,
1.7e' m'aveva a perdonare
1.8e avemi comandato
1.9ch'io gli stessi sempre allato
1.10e non facessi partenza;
1.11e mel dava in penitenza
1.12e consolava lo cor mio.
1.13E pello stare in ginocchione
1.14ora alle volte ch'io svenivo,
1.15e' mi portava in sua magione;
1.16tre ore o più quivi dormivo,
1.17e quando poi mi risentivo
1.18mi trovavo sopra al letto
1.19e mi copriva con diletto
1.20col manipol suo giulìo.
1.21S'io mi sentivo un picciol male,
1.22presto a casa era venuto.
1.23Mentre che salia le scale
1.24io lo conoscevo al fiuto.
1.25E' mi sonava un imbuto
1.26sì dolcemente ch'io nol so dire,
1.27ma sì mi faceva sentire
1.28ch'io guarivo con disio.
1.29S'io rimanevo soletta,
1.30che 'l mio marito andasse altrove,
1.31io gliel dicea con fretta
1.32ed e' veniva a far suo pruove.
1.33E di verno, quando e' piove
1.34o ch'egli era gran freddura,
1.35mi copriva con misura,
1.36riscaldandomi per Dio.
1.37Dunque, donne popolane,
1.38fate vezzi a' vostri preti;
1.39inverso lor non siate strane,
1.40ma con atti mansüeti,
1.41se vi dicon lor segreti,
1.42no' gli dite poi al marito,
1.43anzi pigliate partito,
1.44donne mie, come feci io.
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