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1.1Dive, ch'al suon de la dorata cetra
1.2del sacro Apollo, al glorioso fonte
1.3fate dintorno mille dolci giri,
1.4premendo il verde del fiorito suolo
1.5liete alternando le vezzose piante
1.6non senza l'armonia d'eterni versi:
1.7quella, ch'è Donna de le Donne, e Donna
1.8è del mio cor, o sante Donne, o Dive,
1.9vuol pur ch'io canti: e vuol che 'l canto s'erga
1.10sopra ogni bosco. Adunque perché 'l canto
1.11sia canto degno di Donna sì cara
1.12movete insieme e con voi mova Apollo:
1.13mova tutto Elicona e si raccolga
1.14tutto lo spirto vostro entro al mio petto.
2.1Oh de la mente mia lucido specchio,
2.2alma gentil fra le belle alme bella,
2.3in cui fiso mirando d'ora in ora,
2.4si fan dentr'al mio cor novi concetti,
2.5da partorir scrivendo in nove carte:
2.6lietamente ricevi il novo frutto,
2.7che prodotto ha 'l germoglio del tuo seme;
2.8e mentre io fo sonar la mia zampogna
2.9al furor del tuo Mopso porgi orecchie,
2.10e nel furor di Mopso al furor mio.
3.1Salita era la notte al sommo cielo
3.2e rilucea nel mezzo del suo cerchio
3.3la sorella di Febo, il bianco volto
3.4tutta splendente del fraterno lume.
3.5Taceva il mondo, in sé pe' lor vestigi
3.6tacite si volgean l'eterne spere;
3.7taceano i venti e 'l mar; tacea la terra
3.8e con lei piani e colli, e monti, e valli.
3.9Sol nel silenzio d'ogni alma vivente
3.10non tacea Mopso: e non taceva amore
3.11dentro al suo petto. Ei per deserte piagge
3.12da furor trasportato, solo e vago,
3.13errava intorno pur con gli occhi fissi
3.14ne la cornuta diva. E 'n quello stato
3.15disse de l'amor suo cose sì nove,
3.16che ne suonano ancor le selve e gli antri.
4.1Dove, dicea, mi scorge or la tua luce,
4.2candida luna, per solinghe strade?
4.3Tirar mi sento ove per gli erti gioghi
4.4rara di piede umano orma si scorge.
4.5Qual novo aspetto o qual novo desire
4.6verdeggia nel mio cor? La folta selva
4.7de l'odorate, verdi, ombrose piante,
4.8tutto m'empie d'orror e di diletto.
4.9E quel dolce ruscel, che mormorando
4.10fugge tra l'erbe e i fiori, a sé mi chiama.
4.11Ma donde viene il canto? E donde il suono
4.12che sì dolce lusinga l'aere intorno?
4.13E così è dolce, che simil dolcezza
4.14non porge a me 'l belar de le mie gregge,
4.15né sì soave è 'l suon de le mie canne.
5.1Or ecco là che giovinette donne
5.2cinte le tempie di fronduti rami
5.3fan la nova armonia; ma che vegg'io?
5.4Non è tra lor, non è colei la mia?
5.5Ahi! m'è tolta la voce. Or chi l'ha scorta
5.6di mezza notte senza fida scorta
5.7da le rive del Po fra questi boschi?
5.8E che fa qui l'altero giovinetto
5.9c' ha la lira dorata e d'or le chiome
5.10e d'ogni vello ancor le guancie ha nude:
5.11misero: adunque? Adunque in cotal guisa?
5.12Or dove sono? E che fo? Vegghio o dormo?
5.13Non so ove sia: non so se vegghi o dorma.
5.14E s'io vegghio, è ella dessa o altra? Ahi, lasso,
5.15non conosco io la ninfa mia? La voce
5.16piena di melodia, gli ardenti lumi,
5.17il vago aspetto, il grazioso viso:
5.18gli atti soavi, i movimenti alteri:
5.19l'andar, lo star: la mano, i piedi, i panni,
5.20far la dovrian pur conta a gli occhi miei.
5.21E s'altro a me non la facesse conta,
5.22sì la farìa quell'amoroso orrore
5.23ch'a l'apparir di lei m'ha l'alma ingombra,
5.24e quel desìo, che qui condotto m'have,
5.25u' condur non poteami altro desìo.
5.26Ma ch'è quel ch'odo, che da l'altre l'odo
5.27chiamar sorella e nominar Talia?
5.28Questo bosco di lauri e quella fonte:
5.29le donne coronate: il bel concento:
5.30l'aspetto più ch'umano? Or una, e due,
5.31tre, quattro, cinque, sei, sette, otto e nove,
5.32il numero conviensi... questo è 'l giogo
5.33de l'alme Muse: e queste son le Muse.
5.34E una n'è la mia. È la mia ninfa
5.35dunque una Musa, o son lo Muse ninfe?
5.36O mia, come dir debbo, alma mia Diva,
5.37con quanto amor, con quanto studio ed arte,
5.38fra mortali discesa dentro a l'alma
5.39m'accendesti l'ardor; presso al cui raggio
5.40movendo i passi, a questo santo giogo
5.41mi trovo aggiunto. O mano, amata mano,
5.42tu mi tien, tu mi guida: o caro dono,
5.43bramato don, così ne foss'io degno.
5.44Tu con la tua sorella le mie tempie
5.45fai verdeggiar de l'onorata fronde
5.46perch'ogni mio pensier tutto verdeggia.
6.1O sacri, vivi o lucidi cristalli,
6.2onde s'inaffian così rare piante,
6.3qual radice ha seno il vostro umore
6.4c'ha virtù di produr pianta sì ferma
6.5che non le nuoce il più cocente sole:
6.6non la molesta grandine né pioggia:
6.7non la crolla il furor di Borea o d'Austro,
6.8e non la tocca il folgorar di Giove?
6.9Qual radice ha seno il vostro umore?
6.10Ne la sua pianta il verde eterno vive;
6.11vivono eterni i fior, vivono i frutti:
6.12né muta vista per mutar stagione.
6.13Beato, eterno umor che liete e chiare
6.14fai le piante, le fronde, i frutti e i fiori:
6.15i' pur spengo di te mia lunga sete:
6.16e 'n te s'attuffan mie bramose labbra.
6.17O che veggio? O che intendo? Il cieco velo
6.18tolt'è da gli occhi miei: m'è fatto amico
6.19il sacro coro, amico il santo Apollo.
6.20Pur or conosco io te fedel compagna,
6.21fedel mia guida e mia fedel maestra:
6.22Erato bella. Tu fin da la culla
6.23mi fosti a lato; tu la tua sorella
6.24fra le genti mortali in forma umana
6.25mi scorgesti a mirar. Tu mi dimostri
6.26com'io lei segua, cui più sempre amando
6.27l'alma mia più verdeggia e più s'infiora.
7.1Ma che novo desir mi punge il core
7.2di levarmi da terra? Oh, ch'i' mi sento,
7.3mutar di fuori e farmi un bianco augello:
7.4le man, gl'omeri, il capo, il collo il petto
7.5tutti si veston di novelle piume;
7.6già comincio a cantar, già batto l'ali...
7.7non mi lasciar Talia, levati a volo; ..
7.8Erato spiega al ciel l'aurate penne...
7.9date forza al mio ardir, che senza voi
7.10ogni mio sforzo alfin sarebbe invano.
7.11Già lasciato ho 'l terreno; altero e lieve
7.12sopra i nuvoli m'alzo e sopra i venti:
7.13già mi si fa minor e terra e mare.
7.14Alma sorella del compagno e Dio
7.15de la mia Dea benigna, a te raccogli
7.16colui, cui la tua luce ha mostro il calle
7.17di gir al monte ove la via t'impara,
7.18che l'alme altrui conduce a più bel monte.
8.1I' veggio aperte le dorate porte
8.2del gran giardin, ch'i muri ha di zaffiro;
8.3qui n'accoglie Diana; e qui n'envia
8.4per la verdura del suo bel verziero;
8.5qui la fiorita e verde primavera
8.6move d'intorno, e va pascendo il verde
8.7del santo umor de la rugiada eterna;
8.8qui l'alma Clori e 'l suo diletto sposo
8.9spargendo a l'aere ognor novelli odori
8.10van dipingendo il variato suolo;
8.11qui non arde la state e qui non sfronda
8.12l'autunno i rami e non gli imbianca il verno;
8.13qui vive il verde eterno; eterni rivi
8.14di liquidi smeraldi i verdi prati
8.15van compartendo; al mormorar de l'acque,
8.16al soave spirar de le dolci aure,
8.17al tremolar de i verdeggianti rami,
8.18suonano in dolci e 'n dilettosi accenti
8.19mille amorosi eterni rusignoli.
8.20Qui s'odon risonar cetre e zampogne;
8.21immortai cetre e immortai zampogne;
8.22oh dolce vista, ed oh soavi note;
8.23oh tra 'l veder e udir dolci pensieri;
8.24qui, santissime Muse: qui Talia,
8.25qui, qui sia, Diva, eterno il nostro albergo.
9.1Così diceva il forsennato Mopso:
9.2e così detto, muto e sbigoto
9.3stette buon spazio; e 'n sé fatto ritorno
9.4e raccolto lo spirto, alti sospiri
9.5dal cor traendo, intorno al molle tronco
9.6d'un tenero olmo tai parole scrisse:
10.1Udite selve, udite Dei silvestri,
10.2odan le ninfe, oda ogni pastore.
10.3Ho veduto Elicona e 'l sacro bosco;
10.4ho veduto 'l licor ch'i nomi avviva;
10.5veduto ho Febo e le dotte sorelle,
10.6e Tirrenia fra loro; una di loro
10.7è la bella Tirrenia: ella m'ha tratto
10.8al sacro bosco, e dal bosco a la fonte,
10.9e da la fonte al cielo: ella è colei
10.10che m'arde 'l cor; ella è colei ch'io canto;
10.11ella è il mio sole; ella è la mia Talia.
10.12Ed io son Mopso. Pianta eterna vivi:
10.13e i nomi nostri eternamente serva.
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