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1.1Canti chi vuol le sanguinose imprese
1.2del fiero Marte, e d'onorati allori
1.3cinto le tempie a suon di chiara tromba
1.4desti i bianchi destrier, ch'in Campidoglio
1.5han da condur i purpurei trionfi;
1.6a me, cui 'l ciel non dié sì altero spirto,
1.7basta parlar tra le fontane e i boschi
1.8de gli onori di Pan; e che la fronte
1.9m'ornin le Ninfe d'edere e di mirti,
1.10mentre ch'al suon de le incerate canne
1.11fo risonar quella virtù che move
1.12dal vivo ardor de i lor splendenti lumi.
2.1E or darà al mio dir ampio suggetto
2.2l'amor del pastor Mopso; di quel Mopso
2.3lo qual sacrato ha infin da i teneri anni
2.4i sensi e l'alma al tempio di Parnaso.
3.1Il buon pastor, cercando le pendici
3.2de i santi gioghi, ha con novella cura
3.3novo oggetto trovato ai suoi pensieri;
3.4nova materia ha data a le sue rime:
3.5che l'interno splendore e 'l chiaro viso
3.6de la bella Tirrenia il petto ingombro
3.7gli ha sì del suo piacer, che la sua lingua
3.8d'altro non sa parlar, né può, né vuole
3.9che di lei, ch'or gli siede in mezzo l'alma.
3.10Ei non potendo un dì 'l soverchio ardore
3.11chiuder dentro al suo cor, in tali accenti
3.12la strada aperse a la vivace fiamma.
4.1Bella Tirrenia mia, che di bellezza
4.2avanzi i più bei fior di primavera,
4.3morbida più che tenera vitella,
4.4ch'ancor non ha gustato erba né fonte;
4.5e delicata più ch'i bianchi velli
4.6di non tonduto pargoletto agnello;
4.7e più schiva d'amor e più fugace
4.8ch'innanzi a cacciator timida cerva:
4.9odi, bella Tirrenia: a queste ombrette
4.10meco t'assidi, e i miei sospiri ascolta.
5.1Era ne la stagion ch'i verdi prati
5.2d'ogni intorno fiorian; fiorian le rose,
5.3e cantavan gli augei tra i novi fiori,
5.4quando prima ti vidi; e come prima
5.5ti vidi, così ratto al cor mi corse,
5.6mosso da la virtù de' tuoi bei lumi,
5.7con celato timor caldo disìo.
5.8Da quel dì innanzi entro 'l mio petto chiuso
5.9ho continuo portato il foco e 'l ghiaccio.
5.10E già due volte le campagne aperte
5.11visto han d'intorno biondeggiar le spighe:
5.12e due volte han veduto i salci e gli olmi
5.13le non lor uve su per li lor rami
5.14quai d'oro divenir, e quai vermiglie:
5.15e tu nel duro cor, ghiaccio né foco
5.16crudel non senti, e non senti pietade.
6.1Sappi, ninfa gentil, che dal suo giro
6.2Venere bella per ciascuna parte
6.3rimira aperte l'opre de' mortali;
6.4e qual pastor, qual satiro e qual ninfa,
6.5contra chi l'ama è disdegnosa e schiva,
6.6la santa Dea ne sente altero sdegno,
6.7e dimostrar ne suole agre vendette,
6.8arder facendo i lor gelati cori
6.9d'amor di tal, che gli disprezza e fugge.
6.10Che doglia, che tormento, alma mia cara,
6.11credi che sia l'amor chi te non prezza?
6.12O tolga Dio, ch'in così amaro stato
6.13i' ti vegga giammai; Tirrenia intendi:
6.14non voler contra te l'ira de' Dei
6.15mover sì leggiermente: ama chi t'ama.
6.16Ama il tuo Mopso, il quale lode immortali
6.17va cantando di te mattina e sera;
6.18e va segnando intorno i sassi e i tronchi
6.19del nome tuo per farti eterna e chiara.
6.20Ama 'l tuo Mopso, il qual e giorno e notte,
6.21o vegghi, o dorma, di te pensa e sogna:
6.22te rimira, te cerca e te disìa,
6.23Braman le pecchie gli odorati fiori:
6.24le molli gregge i rugiadosi paschi;
6.25brama 'l cervo assetato i chiari fonti;
6.26e te, Tirrenia, l'infiammato Mopso.
7.1Mostra, ninfa gentil, il bel sereno
7.2de la lucida tua tranquilla fronte;
7.3de la cui vista l'aere e 'l ciel d'intorno
7.4d'ogni parte s'allegra e si rischiara.
8.1Rivolgi a me i begli occhi: o occhi belli,
8.2occhi leggiadri, occhi amorosi e cari;
8.3più che le stelle belli e più che 'l sole:
8.4e a me cari più che armenti e gregge:
8.5più che la vita cari e più che l'alma.
8.6Occhi miei belli e cari, il chiaro lume
8.7volgete a me benigni: e non vi annoi,
8.8ch'arda del vostro ardor: e non v'incresca
8.9mirar talor com'io mi struggo e ardo.
8.10Oh ti fosse, Tirrenia, un giorno a grado
8.11di fermar così presso e così fisso
8.12que' tuoi begli occhi dentr'a gli occhi miei,
8.13ch'ogniun di noi facendo a l'altro specchio,
8.14con gli occhi suoi vedesse ne gli altri occhi
8.15il suo stesso ritratto e l'alma altrui.
9.1Volgi a me gli occhi; volgi gli occhi e volgi
9.2il chiaro viso e le polite guance,
9.3le molli guance ad ogni aura tremanti,
9.4che fan tremar in me l'anima e i sensi
9.5di diletto, di voglia e di dolcezza.
10.1Ma qual'è quel diletto e quella voglia?
10.2Qual la dolcezza che sentir mi face
10.3il veder e l'udir le dolci labbra?
10.4Quelle labbra amorose, dolci e care,
10.5or dolcemente chiuse, or dolce aperte,
10.6spirar per gli occhi e per l'orecchie mie
10.7a l'alma mia dolcissimo veleno?
10.8O misti insieme fior vermigli e bianchi:
10.9o sparso tra be' fior soave odore:
10.10o bramose mie labbra: o spirto ardente:
10.11o anima mia accesa: e qual desire
10.12tutto m'infiamma? E qual'è quel conforto
10.13che mi promette il bel, che s'ode e vede?
10.14Apri, Tirrenia, le rosate porte:
10.15mostra, Tirrenia, i candidi ligustri:
10.16spargi, Tirrenia, in graziosi accenti
10.17l'ambrosia e 'l mel de l'amorosa lingua.
10.18Di', Tirrenia, una volta: te solo amo,
10.19al fedel Mopso tuo, che te sola ama.
10.20Dillo, Tirrenia, e scopri il caro seno,
10.21apri 'l giardin d'amor, dimostra al sole
10.22i dolci pomi e gli odorati gigli.
10.23Leva, Tirrenia, l'inimico velo
10.24ch'a te 'l tuo bel, a me 'l mio ben nasconde.
10.25Invido avaro velo: avara mano,
10.26crudo velo; man cruda e crudo core,
10.27che tanto bene a gli occhi miei contendi.
11.1Ninfa crudele, e perché con tant'arte
11.2sì fieramente a' miei desir contrasti?
11.3Ninfa crudele infin a gli occhi miei,
11.4a gli occhi miei, crudele, hai posto 'l freno.
11.5Deh, leva 'l velo omai, levane i nodi;
11.6leva la crudeltà del natio petto:
11.7lascia andar gli occhi vaghi al lor diporto
11.8tra i diletti di Flora e di Pomona,
11.9là' 've vaga beltà, bella vaghezza
11.10movon d'intorno le purpuree penne,
11.11e fan festa ad Amor, che la sua fede
11.12ha locata tra 'l bel de i cari pomi.
11.13Man bella, cara man disciogli il laccio,
11.14allarga il velo, o mano: a la man mia
11.15sii cortese man cara: a la mia sete
11.16porgi alcun refrigerio poi ch'invano
11.17prego 'l petto crudel, e 'nvano aspiro
11.18a la beltà de le purpuree gote,
11.19invano al bel de le rosate labbra.
12.1Ninfa bella e crudele, in cui combatte
12.2bellezza e crudeltà, come non hai
12.3qualche pietà di me? Le selve e gli antri
12.4piangono al pianto mio; meco si lagna
12.5eco non men del mio che del suo duolo:
12.6e sovente gli augei su per li rami
12.7muti si fanno a le mie doglie intenti:
12.8e le gregge rivolte a i miei sospiri,
12.9i paschi e i fonti mandano in oblio.
12.10E tu sola se' nuda di pietade.
13.1Vien, Ninfa bella, e fra le molli braccia
13.2raccogli quel, che con le braccia aperte
13.3disioso t'aspetta; e nel tuo grembo
13.4ricevi lieta l'infocato amante;
13.5stringi 'l bramoso amante, e strette aggiungi
13.6le labbra a le sue labbra, e 'l vivo spirto
13.7suggi de l'alma amata, e del tuo spirto
13.8il vivo fiore ispira a le sue brame.
13.9Giungansi insieme gli amorosi petti:
13.10premer si sentan le vezzose poppe,
13.11le belle poppe delicate e sode,
13.12dal petto ad amor sacro e sacro a Febo,
13.13non si ritengan più celate o chiuse;
13.14le belle membra tue morbide e bianche
13.15più che 'l cacio novello e più che 'l latte,
13.16ad amor le consacra: e al tuo amante
13.17qual vite ad olmo avviticchiata e stretta,
13.18con lui cogli d'amore i dolci frutti.
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