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I

Poesie

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1.1Nel tempo che Firenze era contenta
1.2di riposarsi in grembo a Ugenio quarto
1.3con quel florido onor che 'l ciel presenta,
2.1piacque al suo santo stato far diparto
2.2e stabilì di Bologna la stanza,
2.3per poste scritte divulgato e sparto.
3.1La Signoria, ch'avea allor possanza,
3.2con umiltà a' santi piè n'andâro
3.3con ogni reverenza ed onoranza,
4.1e quanto fu possibil supplicâro
4.2degnassi consecrare il lor bel fiore,
4.3Santa Maria, ché Fior la titolâro,
5.1a Dio la gloria e di tal madre onore
5.2e fama etterna di suo santitate
5.3e per più divozion del peccatore.
6.1Ancor gli ricordâr con caritate
6.2per Dio riguardo avessi alla suo vita
6.3per la salute di cristianitate,
7.1ché qui si conoscea chiara e spedita
7.2la rüina d'Italia, s'alcun male
7.3sopragiugnesse per cotal partita.
8.1Rispuose pronto al verbo principale
8.2esser grato dator di tanto dono,
8.3quant'è consegrazion propria papale.
9.1Il sicondo parlar suo santo e buono
9.2conosce fatto di duo cuori un core,
9.3e però temavam del suo abbandono.
10.1Soggiunse: «Iddio, de' pastori el pastore,
10.2provedé sempre alla sua pura sposa,
10.3ché disperso non sia suo santo onore».
11.1Qui fece punto con silenzio e posa,
11.2la Signoria molte grazie rendendo
11.3di sì alta risposta e grazïosa.
12.1La quarantana entrò, marzo giugnendo,
12.2ch'era il suo dì del termine a partire
12.3e prolungollo, il miglior conoscendo.
13.1Per questo travalcar, in corte un dire
13.2si levò suso: «E' pasceria l'agnello
13.3prima che del bel cerchio e' voglia uscire».
14.1Al promesso mister sì alto e bello
14.2nostro signor Ugenio il tempo colse,
14.3e l'anno e 'l mese e 'l dì, proprio a pennello.
15.1Nostra Donna di marzo scelse e volse,
15.2in cui s'anunziò tanta virtute
15.3ch'a profonda umiltà colpe disciolse.
16.1Tre cose principal fùro adempiute:
16.2el bel nome del tempio e gli anni presi
16.3e 'l dì festivo di nostra salute.
17.1Erano a divozion gli animi accesi,
17.2di Lazer la domenica aspettando,
17.3che vi concorse ancor bontà de' mesi.
18.1Vennesi el degno giorno approssimando.
18.2El Comun fatto avea creare un ponte
18.3da corte al Duomo a nobiltà guardando.
19.1Furon le suo misure chiare e pronte,
19.2ché novecento braccia ebbe lunghezza,
19.3sospeso due e quattro largo in fronte;
20.1le sponde un braccio e, per più gentilezza,
20.2di se' braccia in se' braccia avea colonne
20.3circundate di mirto otto d'altezza.
21.1Veder nuovo Parnaso o Eliconne
21.2dove già incoronârsi in poesia,
21.3tanto laüro e mirto qui mostronne,
22.1parea maravigliosa fantasia
22.2veder quel magno ponte tant'ornato
22.3di panni, arazzi a nuova leggiadria.
23.1Era sopra 'l ciel suo poi divisato
23.2d'azzurro e bianco su' arme papale
23.3con drappellon pendenti d'ogni lato.
24.1Quant'e' fusse apparecchio trïonfale
24.2lascione il grido alle nazion del mondo
24.3che fùr presenti e vidonne il segnale,
25.1i fiorentin paesi a tondo a tondo
25.2tutti commossi venendo a vedere
25.3l'essere e 'l fare e 'l dir di tutto 'l mondo.
26.1Prima la Signoria fatto ha sapere
26.2tre di sicuro ognun venir potesse,
26.3liber da ogni danno e dispiacere;
27.1e perché degnità più s'accrescesse,
27.2molti prigion di carcer liberâro,
27.3donando a Dio lor colpe grave e spesse.
28.1Già terza si vedea scolpita chiaro,
28.2quando le cirimonie e' sacri ufizi
28.3per l'Orsin cardinal si riposâro.
29.1Cominciò 'l papa allor più santi indizi,
29.2quando, pontificalmente parato,
29.3giunsono a corte i costretti patrizi.
30.1Qui v'era di San Pier tutto lo stato,
30.2non così proprio alla spiritüale
30.3come già fu in suo grazia dotato.
31.1Ed eravi pomposo il temporale:
31.2ambasciate di re, duchi e signori,
31.3insino alla maggiore imperïale.
32.1Allora Ugenio con que' sacri onori
32.2mosse i suo santi piedi in ver di quella
32.3Santa Maria, ch'è fior di tutti e fiori.
33.1Volò su per le strade la novella:
33.2«El papa vien!» Ciascun vuol sollevarsi
33.3reverente a veder cosa sì bella.
34.1Facea suo santo aspetto a rimirarsi
34.2proprio comparazion al paradiso,
34.3tanto ineffabil venne a dimostrarsi.
35.1Passò per San Giovanni e, quivi fiso,
35.2rimirò l'ornamento e maraviglia
35.3d'un'anticaglia in piè di tanto aviso.
36.1Po' giunto al magno Duomo, ove si piglia
36.2sulle prime scalee l'entrar maggiore,
36.3discese lui e suo santa famiglia.
37.1Qui v'era di Firenze il grande onore
37.2de' maggior cittadin inginocchiati;
37.3reverenti, accettâr nostro Signore;
38.1e' passò là con que' signor prelati,
38.2e risguardando del tempio l'altezza
38.3e la lunghezza sua d'ambedua e lati.
39.1Po', giunto ove consiste ogni bellezza,
39.2fra tre cupole in croce è 'n mezzo l'una,
39.3che 'l mondo parla della suo grandezza.
40.1Di queste tre nasce ancor di ciascuna
40.2cinque cappelle, onde quindici altari
40.3circundano il maggior della tribuna.
41.1Le braccia sua, a far gl'ingegni chiari,
41.2settantotto negli angoli è 'l suo vano,
41.3centocinquanta è alta, ornata e pari.
42.1Nel mezzo era sospeso in sur un piano
42.2un rilevato altare, e da man dritta
42.3sede 'l santo Pontefice romano.
43.1La calca era sì grande e tanto fitta
43.2che farie commendare il bel trovato
43.3del ponte, a schifar via mortal trafitta.
44.1Già era l'ora e l'ordin preparato
44.2per dar cavalleria al Davanzati;
44.3perdon sopraceleste infuso è dato.
45.1Quattro onor singulari appresentati
45.2furon al degno titol di milizia,
45.3per far quest'uom, tra gli altri trïonfati,
46.1tenere in man gonfalon di giustizia
46.2nel più bel tempio ch'abbino e cristiani;
46.3di man del papa, il dì di gran letizia,
47.1fu fatto cavalier, che' senni umani
47.2porrieno immaginar tal nobiltate,
47.3se non che i cieli a ciò puoser le mani.
48.1Simili onori e maggior degnitate
48.2vidi in un altro, a patria tanto caro
48.3ch'el chiamò degno d'immortalitate;
49.1s'i' taccio il nome, i ciel lo publicâro
49.2per la suo carità maravigliosa,
49.3co' tal trïonfo lo rimpatrïaro.
50.1La messa sì solenne e glorïosa
50.2monsignor di San Marco incominciata
50.3l'avea, ché toccò a lui sì degna cosa,
51.1con quelle sacre cerimon cantata
51.2che meritava il dì, loco e cagione:
51.3non più solenne mai fu celebrata.
52.1Così finì questa consegrazione
52.2per man di papa Ugenio preallegato
52.3col suggel della sua benedizione.
53.1A corte ritornossi accompagnato,
53.2adorato dal popol padre santo,
53.3e quel benedicendo umile e grato;
54.1al novel cavalier drieto l'ammanto
54.2facea tener per fiorentina gloria,
54.3che s'aspetta allo 'mperio far cotanto.
55.1Gìunto ove posa suo santa memoria,
55.2ciascun lodando le suo grazie sparte,
55.3partîrsi lieti d'eccelsa vittoria,
56.1rimembrando le cose a parte a parte.
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