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1.1O lieta piaggia, o solitaria valle,
1.2o culto monticel che mi difendi
1.3l'ardente sol con le tue ombrose spalle;
2.1o fresco e chiaro rivo che discendi
2.2nel bel pratel fra le fiorite sponde,
2.3e dolce ad ascoltar mormorio rendi;
3.1o se driade alcuna si nasconde
3.2tra queste piante, o s'invisibil nuota
3.3leggiadra ninfa ne le gelide onde;
4.1o s'alcun fauno qui s'aventa o arruota,
4.2o contemplando stassi alta beltade
4.3d'alcuna diva a' mortali occhi ignota;
5.1o nudi sassi, o malagevol strade,
5.2o tenere erbe, o ben nodriti fiori
5.3da tepide aure e liquide rugiade;
6.1faggi, pini, ginevri, olive, allori,
6.2virgulti, sterpi o s'altro qui si truova
6.3ch'abbia notizia de' mie' antiqui amori,
7.1parlar, anzi doler con voi mi giova:
7.2che, come al vecchio gaudio, testimoni
7.3mi siate ancora alla mestizia nuova.
8.1Ma pria che del mio mal oltra ragioni,
8.2dirò ch'io sia, quantunque de' mie' accenti
8.3vi devrei esser noto ai primi suoni:
9.1ch'io solea i miei pensier lieti e contenti
9.2narrarvi, e mi risposero più volte
9.3li cavi sassi alle parole attenti.
10.1Ma stommi dubbio che l'acerbe e molte
10.2pene amorose sì m'abbiano afflitto,
10.3che le prime sembianze mi sien tolte.
11.1Io son quel che solea, dovunque o dritto
11.2arbor vedea, o tufo alcun men duro,
11.3de la mia dea lasciarvi il nome scritto;
12.1io son quel che solea tanto sicuro
12.2già vantarmi con voi che felice era,
12.3ignaro, oimè! del mio destìn futuro.
13.1S'io porto chiusa la nuca doglia fiera,
13.2morir mi sento, e, s'io ne parlo, acquisto
13.3nome di donna ingrata a quell'altiera.
14.1Per non morir, rivelo il mio cor tristo,
14.2ma solo a voi, ch'in gli altri casi miei
14.3sempre mai fidi secretari ho visto.
15.1Quel ch'a voi dico, ad altri non direi;
15.2io credo ben che resteran con vui,
15.3come già i boni, or li accidenti rei.
16.1Quella, oimè! quella, quella, oimè! da cui
16.2con tant'alto principio di mercede
16.3tra i più beati al ciel levato fui,
17.1che di fervent'amor, di pura fede,
17.2di strettissimo nodo da non sciorse
17.3se non per morte mai speme mi diede;
18.1or non m'ama né apprezza, ed odia forse,
18.2e sdegno e duol credo che 'l cor le punga
18.3che ad essermi cortese unqua si torse.
19.1Una dilazion già m'era lunga
19.2d'una notte intermessa, ed or, ahi lasso!
19.3il mio contento a mesi si prolunga.
20.1Né si scusa ella che non m'apra il passo
20.2perché non possa, ma perché non vuole;
20.3e qui si ferma, ed io supplico a un sasso,
21.1anzi a una crudel aspide, che suole
21.2atturarsi l'orecchie, acciò placarse
21.3non possa per dolcezza di parole.
22.1Non pur al suavissimo abbracciarse
22.2de l'amorose lotte, e ai dolci furti
22.3le dolci notti a ritornar son scarse;
23.1ma quelli baci ancora, a' quai risurti
23.2miei vital spirti son spesso da morte,
23.3mi niega o mi dà a forza secchi e curti.
24.1Le belle luci, oimè! questo è il più forte,
24.2si studian che di lor men fruir possa,
24.3poi che si son di più piacermi accorte.
25.1Così quando una e quando un'altra scossa
25.2dà per sveller la speme di cui vivo,
25.3per cui morrò, se fia da me rimossa.
26.1O di voi ricco, donna, o di voi privo,
26.2esser non può che più di me non v'ami,
26.3e me, per voi prezzar, non abbia a schivo;
27.1sì che pel danno mio ch'io mi richiami
27.2di voi non vi crediate; più mi spiace
27.3che questo troppo il vostro nome infami.
28.1Ogni lingua di voi serà mordace,
28.2se s'ode mai ch'un sì benigno giogo
28.3rotto abbia o sciolto il vostro amor fugace.
29.1O non legarlo, o non scior sin al rogo
29.2devea; ch'in ogni caso, ma più in questo,
29.3mal dopo il fatto il consigliarsi ha luogo.
30.1Il pentir vostro esser devea più presto;
30.2e se ben d'ogni tempo non potea
30.3se non molto parermi acre e molesto,
31.1e voi non potevate se non rea
31.2esser d'ingratitudine, se tanta
31.3servitù senza premio si perdea,
32.1pur io non sentirei la doglia quanta
32.2la sento per memoria di quei frutti
32.3ch'or mi niega d'accor l'altiera pianta.
33.1L'esserne privo causa maggior lutti,
33.2poi ch'io n'ho fatto il saggio, che non fòra
33.3s'avuto ognor n'avessi i denti asciutti.
34.1D'ingrata e di crudel dar nota allora
34.2io vi potea; d'ingrata e di crudele,
34.3ma di più, dar di perfida posso ora.
35.1Or queste sieno l'ultime querele
35.2ch'io ne faccia ad altrui: non men secreto
35.3vi serò ch'io vi sia stato fedele.
36.1Voi, colli e rivi e ninfe, e ciò ch'a drieto
36.2ho nominato, per Dio, quant'io dico
36.3qui con voi resti; così sempre lieto
37.1stato vi serbi ogni elemento amico.
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