about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Ma tu, vecchio importuno,
1.2ringrazia pur il ciel che padre sei;
1.3se ciò non fosse, i' ti farei (per questa
1.4sacra testa tel giuro) oggi sentire
1.5quel che può l'ira in me, poi che sì male
1.6usi la sofferenza.
1.7Sai tu forse chi sono?
1.8Sai tu che qui con una sola verga
1.9reggo l'umane e le divine cose?
2.1Per domandar mercede
2.2signoria non s'offende.
3.1Troppo t'ho io sofferto, e tu per questo
3.2se' venuto insolente.
3.3Né sai tu che, se l'ira in giusto petto
3.4lungamente si coce,
3.5quanto più tarda fu, tanto più nòce?
4.1Tempestoso furor non fu mai l'ira
4.2in magnanimo petto,
4.3ma un fiato sol di generoso affetto,
4.4che, spirando ne l'alma,
4.5quand'ella è più con la ragione unita,
4.6la desta e rende a le bell'opre ardita.
4.7Dunque, se grazia non impetro, almeno
4.8fa' che giustizia i' trovi, e ciò negarmi
4.9per debito non puoi,
4.10ché chi dà legge altrui,
4.11non è da legge in ogni parte sciolto,
4.12e quanto se' maggiore
4.13nel comandar, tanto più d'ubbidire
4.14se' tenut'anco a chi giustizia chiede.
4.15Ed ecco i' te la cheggio:
4.16s'a me far non la vuoi, fàlla a te stesso,
4.17ché, Mirtillo uccidendo, ingiusto sei.
5.1E come ingiusto son? Fa' che t'intenda.
6.1Non mi dicesti tu che qui non lice
6.2sacrificar d'uomo straniero il sangue?
7.1Dissilo, e dissi quel che 'l ciel comanda.
8.1Pur quello è forestier che sacrar vuoi.
9.1E come forestier? Non è tuo figlio?
10.1Bastiti questo, e non cercar più innanzi.
11.1Forse perché tra noi nol generasti?
12.1Spesso men sa chi troppo intender vuole.
13.1Ma qui s'attende il sangue e non il loco.
14.1Perché nol generai, straniero il chiamo.
15.1Dunque è tuo figlio, e tu nol generasti?
16.1E, se nol generai, non è mio figlio.
17.1Non mi dicesti tu ch'è di te nato?
18.1Dissi ch'è figlio mio, non di me nato.
19.1Il soverchio dolor t'ha fatto insano.
20.1Non sentirei dolor, se fussi insano.
21.1Non puoi fuggir d'esser malvagio o stolto.
22.1Come può star malvagità col vero?
23.1Come può star in un figlio e non figlio?
24.1Può star figlio d'amor, non di natura.
25.1Dunque, s'è figlio tuo, non è straniero;
25.2e se non è, non hai ragione in lui.
25.3Così convinto se', padre o non padre.
26.1Sempre di verità non è convinto
26.2chi di parole è vinto.
27.1Sempre convinta è di colui la fede,
27.2che nel suo favellar si contraddice.
28.1Ti torno a dir che tu fai opra ingiusta.
29.1Sopra questo mio capo
29.2e sopra il capo di mio figlio cada
29.3tutta questa ingiustizia.
30.1Tu te ne pentirai.
31.1Ti pentirai ben tu, se non mi lasci
31.2fornir l'ufficio mio.
32.1In testimon ne chiamo uomini e dèi.
33.1Chiami tu forse i dèi, ch'hai disprezzati?
34.1E, poi che tu non m'odi,
34.2odami cielo e terra,
34.3odami la gran dea che qui s'adora,
34.4che Mirtillo è straniero
34.5e che non è mio figlio, e che profani
34.6il sacrificio santo.
35.1(Il ciel m'aiti
35.2con quest'uomo importuno).
35.3Chi è dunque suo padre,
35.4se non è figlio tuo?
36.1Non tel so dire;
36.2so ben che non son io.
37.1Vedi come vacilli?
37.2È egli del tuo sangue?
38.1Né questo ancora.
39.1E perché figlio il chiami?
40.1Perché l'ho come figlio,
40.2dal primo dì ch'i' l'ebbi,
40.3per fin a questa età, sempre nudrito
40.4ne le mie case e come figlio amato.
41.1Il comprasti? il rapisti? onde l'avesti?
42.1In Elide l'ebb'io, cortese dono
42.2d'uomo straniero.
43.1E quell'uomo straniero
43.2donde l'ebb'egli?
44.1A lui l'avea dat'io.
45.1Sdegno tu movi in un sol punto e riso.
45.2Dunque avesti tu in dono
45.3quel che donato avevi?
46.1Quel ch'era suo, gli diedi,
46.2ed egli a me ne fe' cortese dono.
47.1E tu, poi ch'oggi a vaneggiar mi tiri,
47.2onde avuto l'avevi?
48.1In un cespuglio d'odorato mirto
48.2poco prima i' l'aveva
48.3ne la foce d'Alfeo trovato a caso:
48.4per questo solo il nominai Mirtillo.
49.1Oh, come ben favole fingi ed orni!
49.2Han fère i vostri boschi?
50.1E di che sorte!
51.1Come nol divorâro?
52.1Un rapido torrente
52.2l'avea portato in quel cespuglio e quivi
52.3lasciatolo, nel seno
52.4di picciola isoletta,
52.5che d'ogn'intorno il difendea con l'onda.
53.1Tu certo ordisci ben menzogne e fole!
53.2Ed era stata sì pietosa l'onda,
53.3che non l'avea sommerso?
53.4Son sì discreti in tuo paese i fiumi,
53.5che nudriscon gl'infanti?
54.1Posava entr'una culla; e questa, quasi
54.2discreta navicella,
54.3d'altra soda materia,
54.4che soglion ragunar sempre i torrenti,
54.5accompagnata e cinta,
54.6l'avea portato in quel cespuglio a caso.
55.1Posava entr'una culla?
56.1Entr'una culla.
57.1Bambino in fasce?
58.1E ben vezzoso ancora.
59.1E quando ha che fu questo?
60.1Fa' tuo conto
60.2che son passati già diciannove anni
60.3dal gran diluvio; e' son tant'anni a punto.
61.1(Oh qual mi sento orror vagar per l'ossa!)
62.1(Egli non sa che dire.
62.2Oh superbo costume
62.3de le grand'alme! Oh pertinace ingegno,
62.4che, vinto, anco non cede,
62.5e pensa d'avanzar così di senno
62.6come di forze avanza!
62.7Questi certo è convinto, e se ne duole,
62.8s'io bene al malinteso
62.9suo mormorar l'intendo! e 'n qualche modo,
62.10ch'avesse pur di verità sembianza,
62.11coprir vorrebbe il fallo
62.12de l'ostinata mente.)
63.1Ma che ragione in quel bambino avea
63.2quell'uom di cui tu parli? era suo figlio?
64.1Questo non ti so dir.
65.1Né mai di lui
65.2notizia avesti tu maggior di questa?
66.1Tanto a punto ne so. Vedi novelle!
67.1Conoscerestil tu?
68.1Sol ch'io 'l vedessi:
68.2rozzo pastor a l'abito ed al viso,
68.3di mezzana statura e di pel nero,
68.4d'ispida barba e di setose ciglia.
69.1Venite a me, pastori e servi miei!
70.1Eccoci pronti.
71.1Or mira:
71.2a qual di questi più si rassomiglia,
71.3l'uom di cui parli?
72.1A quel che teco parla.
72.2Nol sol si rassomiglia,
72.3ma quegli a punto è desso;
72.4e' mi par quello stesso
72.5ch'era vent'anni già, ch'un pelo solo
72.6non ha canuto, ed io son tutto bianco.
73.1Tornatevi in disparte! E tu qui meco
73.2resta, Dameta, e dimmi:
73.3conosci tu costui?
74.1Mi par di sì, ma dove
74.2già non so dirti o come.
75.1Or io di tutto
75.2ben ricordar farollo.
76.1A me tu prima
76.2lascia favellar seco, e non t'incresca
76.3d'allontanarti alquanto.
77.1E volentieri
77.2fo quanto mi comandi.
78.1Or mi rispondi,
78.2Dameta, e guarda ben di non mentire.
79.1(Che sarà questo, oh dèi?)
80.1Tornando tu da ricercar, già sono
80.2vent'anni, il mio bambin, che con la culla
80.3rapì il fiero torrente,
80.4non mi dicesti tu che le contrade
80.5tutte, che bagna Alfeo, cercate avevi
80.6senz'alcun frutto?
81.1E perché ciò mi chiedi?
82.1Rispondi a questo pur: non mi dicesti
82.2che ritrovato non l'avevi?
83.1Il dissi.
84.1Or che bambino è quello,
84.2ch'allor donasti in Elide a colui
84.3che qui t'ha conosciuto?
85.1Or son vent'anni,
85.2e vuoi ch'un vecchio si ricordi tanto?
86.1Ed egli è vecchio, e pur se ne ricorda.
87.1Più tosto egli vaneggia.
88.1Or il vedremo.
88.2Dove se', peregrino?
89.1Eccomi.
90.1(oh fossi
90.2tanto sotterra!)
91.1Dimmi:
91.2non è questo il pastor che ti fe' il dono?
92.1Questo per certo.
93.1E di qual dono parli?
94.1Non ti ricordi tu, quando nel tempio
94.2de l'olimpico Giove, avendo quivi
94.3da l'oracolo avuta
94.4già la risposta e stando
94.5tu per partire, i' mi ti feci incontro,
94.6chiedendoti di quello
94.7che ricercavi i segni, e tu li desti;
94.8indi poi ti condussi
94.9a le mie case, e quivi il tuo bambino
94.10trovasti in culla e me ne festi il dono?
95.1Che vuoi tu dir per questo?
96.1Or quel bambino,
96.2ch'allor tu mi donasti e ch'io poi sempre
96.3ho come figlio appresso me nudrito,
96.4è 'l misero garzon ch'a questi altari
96.5vittima è destinato.
97.1(Oh forza del destino!)
98.1Ancor t'infingi?
98.2È vero tutto ciò ch'egli t'ha detto?
99.1Così morto fuss'io, com'è ben vero!
100.1Ciò t'avverrà, s'anco nel resto menti.
100.2E qual cagion ti mosse
100.3a donar quello altrui, che tuo non era?
101.1Deh! non cercar più innanzi,
101.2padron! deh! non, per Dio! Bastiti questo.
102.1Più sete or me ne viene.
102.2Ancor mi tieni a bada? ancor non parli?
102.3Morto, se' tu s'un'altra volta il chiedo.
103.1Perché m'avea l'oracolo predetto
103.2che 'l trovato bambin correa periglio,
103.3se mai tornava a le paterne case,
103.4d'esser dal padre ucciso.
104.1E questo è vero,
104.2ché mi trovai presente.
105.1Oimè, ché tutto
105.2già troppo è manifesto! Il caso è chiaro:
105.3col sogno e col destìn s'accorda il fatto.
106.1Or che ti resta più? vuoi tu chiarezza
106.2di questa anco maggior?
107.1Troppo son chiaro:
107.2troppo dicesti tu, troppo intes'io.
107.3Cercato avess'io men, tu men saputo!
107.4O Carino, Carino!
107.5Come teco dolor cangio e fortuna!
107.6Come gli affetti tuoi son fatti miei!
107.7Questo è mio figlio. O figlio
107.8troppo infelice d'infelice padre!
107.9figlio, da l'onde assai più fieramente
107.10salvato che rapito,
107.11poi che cader per le paterne mani
107.12dovevi ai sacri altari
107.13e bagnar del tuo sangue il patrio suolo!
108.1Padre tu di Mirtillo? Oh maraviglia!
108.2In che modo il perdesti?
109.1Rapito fu da quel diluvio orrendo,
109.2che testé mi dicevi. Oh caro pegno!
109.3Tu fusti salvo allor che ti perdei;
109.4ed or solo ti perdo,
109.5perché trovato sei.
110.1O Provvidenza eterna,
110.2con qual alto consiglio
110.3tanti accidenti hai fin a qui sospesi,
110.4per farli poi cader tutti in un punto!
110.5Gran cosa hai tu concetta,
110.6gravida se' di mostruoso parto:
110.7o gran bene o gran male
110.8partorirai tu certo.
111.1Questo fu quel che mi predisse il sogno,
111.2ingannevole sogno,
111.3nel mal troppo verace,
111.4nel ben troppo bugiardo.
111.5Questa fu quella insolita pietate,
111.6quell'improvviso orrore
111.7che nel mover del ferro
111.8sentii scorrer per l'ossa,
111.9ch'abborriva natura un così fiero,
111.10per man del padre, abbominevol colpo.
112.1Ma che? Darai tu dunque
112.2a sì nefando sacrificio effetto?
113.1Non può per altra man vittima umana
113.2cader a questi altari.
114.1Il padre al figlio
114.2darà dunque la morte?
115.1Così comanda a noi la nostra legge.
115.2E qual sarà di perdonarla altrui
115.3carità sì possente, se non volle
115.4perdonar a se stesso il fido Aminta?
116.1O malvagio destino,
116.2dove m'hai tu condotto?
117.1A veder di duo padri
117.2la soverchia pietà fatta omicida:
117.3la tua verso Mirtillo,
117.4la mia verso gli dèi.
117.5Tu credesti salvarlo
117.6col negar d'esser padre, e l'hai perduto;
117.7io, cercando e credendo
117.8d'uccider il tuo figlio,
117.9il mio trovo, e l'uccido.
118.1Ecco l'orribil mostro,
118.2che partorisce il fato. Oh caso atroce!
118.3O Mirtillo, mia vita! è questo quello
118.4che m'ha di te l'oracolo predetto?
118.5Così ne la mia terra
118.6mi fai felice? o figlio,
118.7figlio, di questo sventurato vecchio
118.8già sostegno e speranza, or pianto e morte!
119.1Lascia a me queste lagrime, Carino,
119.2che piango il sangue mio.
119.3Ah, perché sangue mio,
119.4se l'ho da sparger io? Misero figlio!
119.5perché ti generai? perché nascesti?
119.6A te dunque la vita
119.7salvò l'onda pietosa,
119.8perché te la togliesse il crudo padre?
119.9Santi numi immortali,
119.10senz'il cui alto intendimento eterno
119.11né pur in mar un'onda
119.12si move o in aria spirto o in terra fronda,
119.13qual sì grave peccato
119.14ho contra voi commesso, ond'io sia degno
119.15di venir col mio seme in ira al cielo?
119.16Ma, s'ho pur peccat'io,
119.17in che peccò il mio figlio?
119.18Ché non perdoni a lui,
119.19e con un soffio del tuo sdegno ardente
119.20me, folgorando, non ancidi, o Giove?
119.21Ma, se cessa il tuo strale,
119.22non cesserà il mio ferro.
119.23Rinnoverò d'Aminta
119.24il doloroso esempio,
119.25e vedrà prima il figlio estinto il padre,
119.26che 'l padre uccida di sua mano il figlio.
119.27Mori dunque, Montano! Oggi morire
119.28a te tocca, a te giova.
119.29Numi, non so s'io dica
119.30del cielo o dell'inferno,
119.31che col duolo agitate
119.32la disperata mente,
119.33ecco, il vostro furore,
119.34poi che così vi piace, ho già concetto.
119.35Non bramo altro che morte; altra vaghezza
119.36non ho che del mio fine.
119.37Un funesto desio d'uscir di vita
119.38tutto m'ingombra e par che mi conforte.
119.39A la morte! a la morte!
120.1O infelice vecchio!
120.2come il lume maggiore
120.3la minor luce abbaglia,
120.4così il dolor, che del tuo male i' sento,
120.5il mio dolore ha spento.
120.6Certo se' tu d'ogni pietà ben degno.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)