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1.1Oh, come favorisce i miei disegni
1.2Fortuna molto più ch'io non sperai!
1.3Non ha ragion di favorir colei
1.4che, sonnacchiosa, il suo favor non chiede.
1.5Ha ben ella gran forza, e non la chiama
1.6“possente dea” senza ragione il mondo;
1.7ma bisogna incontrarla e farle vezzi,
1.8spianandole il sentiero. I neghittosi
1.9saran di rado fortunati o mai.
1.10Se non m'avesse la mia industria fatta
1.11compagna di colei, che potrebbe ora
1.12giovarmi una sì comoda e sicura
1.13occasion di ben condurre a fine
1.14il mio pensiero? Avria qualch'altra sciocca
1.15la sua rival fuggita; e, segni aperti
1.16de la sua gelosia portando in fronte,
1.17di mal occhio guatata anco l'avrebbe,
1.18e mal avrebbe fatto, ch'assai meglio
1.19da l'aperto nemico altri si guarda,
1.20che non fa da l'occulto. Il cieco scoglio
1.21è quel ch'inganna i marinari ancora
1.22più saggi. Chi non sa finger l'amico,
1.23non è fiero nemico. Oggi vedrassi
1.24quel che sa far Corisca. Ma sì sciocca
1.25non son io già, che lei non creda amante.
1.26A qualcun altro il farà creder forse,
1.27che poco sappia; a me non già, che sono
1.28maestra di quest'arte. Una fanciulla
1.29tenera e semplicetta, che pur ora
1.30spunta fuor de la buccia, in cui pur dianzi
1.31stillò le prime sue dolcezze Amore,
1.32lungamente seguìta e vagheggiata
1.33da sì leggiadro amante, e, quel ch'è peggio,
1.34baciata e ribaciata, e starà salda?
1.35Pazzo è ben chi sel crede; io già nol credo.
1.36Ma vedi il mio destìn come m'aita.
1.37Ecco a punto Amarilli. Ah, i' vo' far vista
1.38di non vederla e ritirarmi alquanto.
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