about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

VIII

Rime

PoeTree.it

1.1O più che 'l giorno a me lucida e chiara,
1.2dolce, gioconda, aventurosa notte,
1.3quanto men ti sperai tanto più cara!
2.1Stelle a furti d'amor soccorrer dotte,
2.2che minuisti il lume, né per vui
2.3mi fur l'amiche tenebre interrotte!
3.1Sonno propizio, che lasciando dui
3.2vigili amanti soli, così oppresso
3.3avevi ogn'altro, che invisibil fui!
4.1Benigna porta, che con sì sommesso
4.2e con sì basso suon mi fusti aperta,
4.3ch'a pena ti sentì chi t'era presso!
5.1O mente ancor di non sognar incerta,
5.2quando abbracciar da la mia dea mi vidi,
5.3e fu la mia con la sua bocca inserta!
6.1O benedetta man, ch'indi mi guidi;
6.2o che ti passi, che m'andate inanti;
6.3o camera, che poi così m'affidi!
7.1O complessi iterati, che con tanti
7.2nodi cingete i fianchi, il petto, il collo,
7.3che non ne fan più l'edere o li acanti!
8.1Bocca, ove ambrosia libo, né satollo
8.2mai ne ritorno; o dolce lingua, o umore
8.3per cui l'arso mio cor bagno e rimollo!
9.1Fiato, che spiri assai più grato odore
9.2che non porta da l'Indi o da' Sabei
9.3fenice al rogo in che s'incende e more!
10.1O letto, testimon de' piacer miei;
10.2letto, cagion ch'una dolcezza io gusti,
10.3che non invidio il lor nèttare ai dèi!
11.1O letto donator de' premi giusti,
11.2letto, che spesso in l'amoroso assalto
11.3mosso, distratto ed agitato fusti!
12.1Voi tutti ad un ad un, ch'ebbi de l'alto
12.2piacer ministri, avrò in memoria eterna,
12.3e quanto è il mio poter, sempre vi essalto.
13.1Né più debb'io tacer di te, lucerna,
13.2che con noi vigilando, il ben ch'io sento
13.3vuoi che con gli occhi ancor tutto discerna.
14.1Per te fu dupplicato il mio contento;
14.2né veramente si può dir perfetto
14.3uno amoroso gaudio a lume spento.
15.1Quanto più giova in sì suave effetto
15.2pascer la vista or de li occhi divini,
15.3or de la fronte, or de l'eburneo petto;
16.1mirar le ciglia e l'aurei crespi crini,
16.2mirar le rose in su le labra sparse,
16.3porvi la bocca e non temer de' spini;
17.1mirar le membra, a cui non può uguagliarse
17.2altro candor, e giudicar mirando
17.3che le grazie del Ciel non vi fur scarse,
18.1e quando a un senso satisfar, e quando
18.2all'altro, e sì che ne fruiscan tutti,
18.3e pur un sol non ne lasciar in bando!
19.1Deh! perché son d'amor sì rari i frutti?
19.2deh! perché del gioir sì brieve il tempo?
19.3perché sì lunghi e senza fine i lutti?
20.1Perché lasciasti, oimè! così per tempo,
20.2invida Aurora, il tuo Titone antico,
20.3e del partir m'accelerasti il tempo?
21.1Ti potess'io, come ti son nemico,
21.2nocer così! Se 'l tuo vecchio t'annoia,
21.3ché non ti cerchi un più giovene amico?
22.1e vivi, e lascia altrui viver in gioia!
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)