about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Il candor luminoso
1.2de l'alma stirpe, che di rai celesti
1.3a le muse vestìo gli alti natali
1.4onde s'odon chiamar figlie di Giove,
1.5di Giove il re degli uomini e de' dèi,
1.6e là sovra le stelle
1.7si salutan sorelle
1.8e da Perseo e da Bacco
1.9e da' Bellorofonti e dagli Alcidi;
1.10tal fresca origin diva
1.11destò ne' lor ben generosi petti
1.12pensier tutti magnanimi e sublimi,
1.13schivi di laude ornar virtù volgari,
1.14ma celebrar sol opre e chiare e grandi
1.15con tai divine imagini e sì vaste
1.16che imitarle dispera umano stile.
2.1Perché applicâro ogni alto studio e cura
2.2d'intesser i bei lor lavori eterni,
2.3di sé formando ampia immortal corona,
2.4cui fa splendido centro il dio del lume
2.5che a le cose mortai numera gli anni
2.6e de' spirti immortali eterna i nomi,
2.7al suon di quella lira,
2.8che dolce accorda in melodia celeste
2.9i vari error de le rotanti sfere,
2.10ed in bell'armonia
2.11quant'eran prima dissonanti e fèri,
2.12tanto poi mansueti e ben concordi
2.13fe' risonar gli uman costumi in terra.
3.1Quindi gli eterni lumi,
3.2ove la terra è ricoverta d'ombre,
3.3or senza nome allumerien l'Olimpo:
3.4anzi l'istesso Febo sconosciuto
3.5or roteria la sua gran lampa al mondo;
3.6Febo, che 'n forza da le sagge muse
3.7ai dèi dispensa e lume e vita in cielo.
3.8Ond'infra l'alta sfera,
3.9che pigra corre il mietitor degli anni,
3.10sol pel rispetto e per pietà di figlio
3.11ha posto il suo regal inclito seggio,
3.12pien d'apollinea luce, il sommo Giove
3.13per lunghi spazi sopra agli altri dèi;
3.14perché primo insegnò temer gli dèi
3.15a' fèri empi giganti,
3.16a' quai le prime sue divine leggi
3.17col fulmin scrisse e l'intimò col tuono.
3.18Sotto lui Marte gira,
3.19che ne le crude guerre e sanguinose,
3.20dentro zuffe, terror, stragi e spaventi,
3.21la rabbia regge e 'l rio furor de l'armi.
3.22E presso al truce poi Vener fiameggia
3.23con sua ridente alma serena luce,
3.24che, co' suoi vaghi vezzi, atti leggiadri,
3.25piegonne a gentilezze il ferreo mondo.
3.26Mercurio tutto indi di sol vestito,
3.27celeste araldo, dètta a' vincitori
3.28di terminar da uomini le guerre
3.29e conservar con giuste leggi i vinti.
3.30La più pressa di tutti a noi Diana
3.31gira tra l'ombre tacita e secreta,
3.32che con schive e sdegnose
3.33sue maniere ritrose
3.34ella pur ne destò l'amor umano,
3.35ch'attese a celebrar cittadi e regni,
3.36restando a solitudini diserte
3.37i Pani ignudi e i satiri sfacciati.
4.1E nel sommo del cielo eterno tempio,
4.2ch'erge le vòlte d'immortal zaffiro,
4.3queste pittrici dive
4.4con terren'ombre e co' celesti lumi
4.5dipinsero i primier famosi eroi,
4.6che del cammin del sole oltra i confini
4.7portâro con le lor grand'opre eccelse
4.8su l'ali della gloria il greco nome.
4.9Anzi sovra il sublime
4.10Campidoglio del mondo,
4.11di cui son spettatori uomini e dèi,
4.12per mano de le muse
4.13le insegne de le lor stupende imprese
4.14in eterni trofei veggiam sospese.
4.15Là del leon la spoglia,
4.16che la selva nemea distrusse ed arse,
4.17tuttavia, quando la s'indossa il sole,
4.18secca i torrenti e le campagne asseta.
4.19E colà dove pende
4.20de la Gorgone il teschio:
4.21col terribile aspetto e spaventoso
4.22tuttavia sembra d'impetrar le stelle,
4.23quas'indi per stupor sieno in ciel fisse.
4.24E là dove la nave,
4.25che traggittò di Ponto a' greci lidi
4.26il vello d'òr, ch'a la feroce amante
4.27costò gran scelleragini e vergogna,
4.28verso l'eternità lenta veleggia.
4.29Poiché gli eroi famosi e i lor trofei
4.30con corso egual al sole
4.31camminan stanchi una sì lunga via,
4.32ch'oltra il cui fin non più cammina il tempo.
5.1Da sì sublime stato,
5.2che 'n lavori celesti entro le stelle
5.3spaziavan le lor menti divine,
5.4sceser quaggiù le sante suore in terra;
5.5non già per consecrare ampie virtudi
5.6che conferîro de' gran beni al mondo,
5.7ma più per condennar robusti vizi
5.8che strepito facean di gloria e vanto.
5.9Ed Omero, di tutti altri poeti
5.10per merto e per età principe e padre,
5.11cantò con chiara alta sonora tromba
5.12i violati ospizi dal troiano,
5.13quando armâr d'ira il risentito Achille
5.14e di frodi infiammâr le faci greche,
5.15ond'in cener cadeo Ilio distrutto;
5.16e quanto mai senno e valor fermâro
5.17al ben accorto e tollerante Ulisse
5.18gli error del mar irato, e più del mare
5.19le Calipsi, le Circi e le sirene,
5.20per punire in un dì ben mille offese
5.21fatte al suo onor da' dissoluti proci,
5.22ghiotti, infingardi, giucatori e vani
5.23assediator de la pudica moglie.
6.1Però le caste dèe, pudiche e sante,
6.2ravvolgendo in sozzure i puri spirti,
6.3indebolîro il generoso e maschio
6.4ingegno che sortîr dal padre Giove.
7.1E con mostrose maschere caprine
7.2salîr su i plaustri; e quelle che mai sempre
7.3bevute avean le sacre linfe e pure,
7.4quali salian dal limpido Ippocrene,
7.5di vin bagnate con ridevol motti
7.6notâr di vizi i re, gli eroi, gli dèi.
8.1Indi osâr comparire in su le scene
8.2ed esporre i conviti empi e nefandi
8.3di fatti in brani pargoletti figli,
8.4pòrti in vivande agl'infelici padri;
8.5talché, per non veder le infami mense,
8.6ritorse indietro il suo cammino il Sole.
9.1Da tai scelleratezze atre esecrande,
9.2benché per detestarle e farne orrore,
9.3a le vergini dive
9.4pur profanati indi i pietosi petti,
9.5degenerâro alfine in reo costume;
9.6e, burle atroci a la virtute ordendo,
9.7a' santissimi Socrati tramâro
9.8le sempre piante ed onorate morti.
10.1Così quelle che prima
10.2per felice natura eran portate
10.3cantar sole virtù divine e grandi,
10.4col volger tempo e col cangiar costume
10.5fûro per legge teatral costrette
10.6sotto finte persone
10.7e con civili motti ed innocenti
10.8de la vita insegnar privati ufizi.
11.1E quella lira alfine,
11.2ond'Apollo tessé inni agli dèi,
11.3che recatasi in seno il forte Achille
11.4cantava i fatti di più grandi eroi,
11.5si diede a celebrare
11.6in Ismo ed in Elea
11.7il lottatore vincitor del giuoco,
11.8o con l'ardenti rote
11.9chi del volante cocchio
11.10schivò la meta e non v'infranse l'asse;
11.11e tali innalzò al ciel entro gli dèi.
12.1Ciò soltanto restava (e pur avvenne)
12.2che le caste donzelle,
12.3fatte d'Amor ancelle,
12.4tributasser cantando
12.5a bellezza mortale onor divini,
12.6e loro rassembrasse a' numi eguale
12.7chi di Lesbia contempli il divin volto,
12.8che d'ogni qualità mortal disciolto,
12.9per lui n'abbia anco a vil scettro regale
12.10le lor alte, immortali opre d'ingegno.
13.1Perché si divolgâro
13.2le loro alte immortali opre d'ingegno,
13.3né in Pindo né in Parnaso
13.4ebber più templi e regni e propie terre,
13.5ma profane e private
13.6andâro da per tutto egre e raminghe
13.7l'alte figlie di Giove,
13.8e ne le regie corti,
13.9a caldi prieghi di ben vista pace
13.10util vie più di gloriosa guerra,
13.11radi e brievi ricovri elle trovâro;
13.12il perché ne saran chiari mai sempre
13.13e gli Augusti e gli Alfonsi ed i Leoni,
13.14e i prenzi ne vivran tutte l'etadi,
13.15e Roveri ed Estensi e Medicèi.
14.1Or se le somme laudi, onde si ornâro
14.2a prischi tempi giusti i sommi numi,
14.3le magnanime donne e i forti eroi,
14.4or son maniere di laudar volgari,
14.5quai maschere talor senza subbietto
14.6di Diane, di Veneri e di Alcidi;
14.7che pur di voi mi resta dir, gran donna,
14.8TORRE d'alta onestà, d'alto savere,
14.9cui modestia cortese orna i costumi,
14.10cui gravità gentil gli atti compone,
14.11cui dottrina e pietà veste i pensieri
14.12e forma il favellar leggiadro e saggio?
14.13Che 'n questa età di raffinati gusti,
14.14o gran Marina, voi ne rassembrate
14.15sabina donna in attiche maniere.
14.16Queste son vostre laudi e propie e vere.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)