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1.1Se mai lieto seguendo il bel desio,
1.2ch'a farvi onor per lunga via mi mena,
1.3ebbi cura di voi, Muse immortali,
1.4poiché di grido in grido alma e serena
1.5fama dal Reno a rallegrar uscìo
1.6tutte l'eterne cose e le mortali,
1.7narrando di due chiare alme reali
1.8gli alti imenei, donde ben ha ch'attenda
1.9il mondo a' danni suoi certo ristoro;
1.10spirate al mio lavoro,
1.11con destarmi virtù, la qual m'accenda
1.12sì ch'adombrando in carte il gran concetto,
1.13che move dal real nodo gentile,
1.14possa de l'opra mia tornarvi onore.
1.15E voi ch'a' vivi rai del primo Amore
1.16vi riscaldate, o sposi augusti, il petto,
1.17se l'inchinarvi a picciol dono umìle
1.18vostra maggior grandezza egli è pur mai,
1.19questo più da vicin mirate omai
1.20serto di fior ch'ora vi tesse in voto
1.21per mano de le Muse il cor divoto.
2.1Ché già dal fragil suo caduco velo
2.2peregrinando più la mente mia,
2.3cose vede oltre ogn'uso altère e belle:
2.4vede da presso omai là dove pria
2.5il primo foco ne fe' adorno il cielo,
2.6tornarsi 'l sol, la luna e l'altre stelle.
2.7E già le sembra che si rinovelle
2.8la gran serie lunghissima de' tempi,
2.9e ne rimeni l'innocente etade.
2.10O grazie al mondo rade!
2.11scorge ritratta da' più vivi esempi,
2.12che prendon più de la divina luce,
2.13mandarsi a noi dal ciel novella prole,
2.14che colmerà d'opre leggiadre 'l mondo.
2.15E già sembra veder che 'l grave pondo
2.16del ferro, dentro a cui fèro riluce
2.17il secolo, qual serpe incontra 'l sole,
2.18si scuota, e di nuov'òr tutto s'adorni;
2.19e a ritrovar la Vergine sen torni,
2.20l'orme sue spente già dal cieco inganno,
2.21e dar nuovo principio al maggior anno.
3.1E per aprir l'alto consiglio eterno
3.2a tai fati e cotanti ormai la strada,
3.3da cui per sì lung'uso il mondo è vòlto,
3.4a te, real signor, che de la spada
3.5a ciascun duce omai prisco e moderno,
3.6e per senno e per cor, la gloria hai tolto,
3.7già commise la cura, ond'ei rivolto,
3.8per te, con oprar forza a la sua forza,
3.9si ravviasse a la virtude antica.
3.10E 'nvero ogni nemica
3.11oste e le cieche avare voglie ammorza
3.12ratta così, che voi, alme leggiadre,
3.13che rischiarate ardenti e luminose
3.14quella parte del ciel ov'è più vivo,
3.15quando tra noi qua giù lieto e giulivo
3.16verrete a far di voi l'augusto padre,
3.17ritroverete ne l'umane cose
3.18lievi e brev'orme sol di reo costume;
3.19e di virtute il già sepolto lume
3.20fia che 'ncominci allor chiare e tranquille
3.21a farne riveder le sue faville.
4.1Quindi, real donzella al mondo sola,
4.2perché del mondo il vasto impero degno
4.3sol fôra di quel tuo merto sovrano,
4.4che su qualunque cima alta d'ingegno
4.5lieve cotanto ed ispedito vola,
4.6che aggiungerlo non può pensier umano,
4.7a sì egregio signor la santa mano
4.8non senza un alto nume or porgi in fede
4.9d'aver con lui la saggia mente unita:
4.10ché tal cura gradita
4.11da mille etadi innanzi immobil siede
4.12altamente riposta in petto al Fato,
4.13che 'l mondo a far d'immortal prole adorno
4.14scelse te, che immortal tutta somigli.
4.15Or, quando i cari teneretti figli
4.16(dolci premî d'amor) t'avrai mirato
4.17pargoleggiar vezzosamente intorno,
4.18dando or a questi abbracci, or a quei baci,
4.19sarà quel dì de' più bassi e fallaci
4.20desiri sgombro, e sol vedremo e 'n parte
4.21per vaghezza di fama usarsi Marte.
5.1Ma, da poi che i reali almi garzoni
5.2saran sì ne le forze iti avanzando
5.3che possa il ferro oprar la man guerriera,
5.4quanto l'essempio lor, l'armi adoprando
5.5per la sola virtù, fia che ne sproni
5.6alzar le voglie a la suprema spera!
5.7O di grand'alme gloriosa schiera,
5.8or qui sì ch'abbandono il valor vostro;
5.9né imaginar il so quanto devrei.
5.10Ma pur a' detti miei
5.11apri attento or il petto, o secol nostro:
5.12tutt'altro allor vedrai lieto e felice,
5.13ché l'alta legge scritta in sen di Giove
5.14chiara si specchierà ne' nostri petti;
5.15e tempreranne sì gli umani affetti
5.16soavemente, che sol ciò che lice
5.17fia che ne piaccia, e ciò che piace giove,
5.18e un nome avranno e l'utile e l'onesto.
5.19Ah! che però m'è l'aspettar molesto,
5.20pensando, o bella etate, a' tempi tuoi,
5.21con gli uomini veder misti gli eroi.
6.1Or intendo che 'l Ciel voleasi dire
6.2allor che incontra la sua fé diletta
6.3sostenne armarsi l'Asia in mille schiere:
6.4ond'ella tutta nel timor ristretta
6.5steasi aspettando già furori ed ire
6.6da tante mani ostil, crudeli e fère:
6.7e poi, sposa real, le destre altère
6.8del tuo gran padre e non minor tuo sposo
6.9insiem congiunse a far la pia difesa.
6.10Né doppia fiamma accesa
6.11così, spirando spesso, Austro cruccioso
6.12strugge biade, arde selve, incende armenti,
6.13e quanto pasce più, via più divora,
6.14fin ch'ogni cosa avrà spenta e distrutta,
6.15come a' danni del fior de l'Asia tutta
6.16di celeste pietà co' petti ardenti
6.17i sovrani guerrier mostrârsi allora:
6.18tanto oprâro col senno e col coraggio!
6.19Allora 'l Ciel volle mostrarne un raggio
6.20de la virtù del di lor germe espresso,
6.21che fia liberator del mondo oppresso.
7.1Quanta e qual dunque nova, altèra mostra
7.2farà Germania allor, di glorie eterne
7.3atti usando sì degni e sì pregiati?
7.4Se 'n destinar le lor grazie superne
7.5ristasser mai le stelle, e a voglia nostra
7.6ne concedesse 'l Ciel comporre i fari,
7.7fra me volgendo onor tanto laudati,
7.8non so se voi, del Reno abitatori
7.9popoli fortunati, unqua potreste
7.10voi medesmi di queste
7.11fabricarvi qua giù glorie maggiori.
7.12Ch'i greci pongan pur ogni pensiero
7.13in gir al ciel con la terrena soma,
7.14e la terra adornar d'alte dottrine.
7.15Sia cura de le chiar'alme latine
7.16oltre le vie del sol stender l'impero,
7.17e la ròcca del mondo essersi Roma.
7.18Altri studi sien d'altri almi e sovrani;
7.19ché vostre arti saranno, o gran Germani,
7.20a lo Scita, a l'Etiope, a l'Indo, al Mauro
7.21riportar le virtù del secol d'auro.
8.1Però vittime, incensi e fiori offrite
8.2divoti a lui, ch'al vostro onor fatale
8.3or con gli onesti e santi amori attende:
8.4ond'egli incontro a te, sposa reale,
8.5l'ali battendo de le voglie ardite,
8.6come fenice al sol, tutto s'accende;
8.7ed entro il tuo splendor lieto s'incende
8.8di fiamme ond'arde in ciel la terza idea;
8.9se 'n mirar gli atti, il portamento e 'l viso,
8.10quai tutti t'han diviso
8.11da l'altre donne, e ti somiglian dea,
8.12scorge bellezze in te, che quai per sorte
8.13vorrebberle i desir, tai sembran esse;
8.14né inganno a' bei pensier fanno i desiri:
8.15onde versa per te caldi sospiri
8.16quel valoroso pien di senno e forte
8.17core, quel cor che spesse volte e spesse
8.18fa temer l'Asia più che cerva o damma;
8.19e quel cor, mentre nel tuo amor s'enfiamma,
8.20perché a vincer formollo uso e natura,
8.21vincer te ancor in ben amar procura.
9.1Deh! non soffrir che così bella gloria,
9.2ch'a la tua gentilezza Amor destina,
9.3or, donzella real, tolta ti vegna:
9.4anzi, a prova d'amar sì pellegrina,
9.5riporta pur leggiadra alta vittoria,
9.6di cui de' vincitor riporta insegna:
9.7e come Amor, ch'è vero amor, t'insegna,
9.8ama lui sol per lui, ed in te stessa
9.9sol ama il tuo piacer, perch'a lui piace.
9.10Vien dunque or con la face
9.11de la fiamma ch'a Dio via più s'appressa,
9.12vieni, santo Imeneo, e i regii sposi
9.13colma di gioie in sé tanto ripiene,
9.14che da' più bei desir non mai sien vinte;
9.15ché già 'l caduto sol ha in ciel distinte,
9.16co' chiari raggi al veder nostro ascosi,
9.17le stelle più seconde e più serene,
9.18de le sinistre e rie nulla accendendo:
9.19onde sen gìo la terra ricovrendo
9.20di notte a noi tanto aspettata e cara,
9.21che fia de' giorni d'òr madre ben chiara.
10.1Canzon, se mai là sù temprossi giusta
10.2del mio fato la legge, e se consente
10.3che questo incarco lo mio spirto regga
10.4fin che le sole prime geste io vegga,
10.5e le minor de la gran prole augusta
10.6(qualor in cima a la divina Mente,
10.7pien di vera umiltate, onoro e 'nchino),
10.8spero tanto sul greco e sul latino,
10.9che 'l tosco suon di loro alto ribombe,
10.10che torrà 'l pregio ad amendue le trombe.
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