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1.1Poiché l'umil, devota, accesa voglia
1.2di bel nuovo mi mena, a ciò ch'i' dica
1.3maggior cosa di voi, real signore,
1.4prego la mente, dell'oblio nemica,
1.5perch'i' al fin giunga ove 'l desio me 'nvoglia,
1.6che raddoppi al bisogno il mio valore.
1.7Se lo stil, che già mosse a farvi onore,
1.8tanta da voi di chiari pregi illustri
1.9tien copia, che mancar non mai potrebbe.
1.10E chi tacer saprebbe,
1.11rimembrando per cento e mille lustri
1.12sudar tra l'arme imperadori e regi
1.13per voi ripor tra le corone e gli ostri
1.14su quella somma altezza in cui sedete,
1.15e l'alta stirpe oltrapassar le mete
1.16degli onor tutti imperiali e regi:
1.17tanto che spiacque agli stess'avi vostri,
1.18non essendo di lor chi mai pensasse
1.19ch'altro loco di gloria a voi restasse?
2.1O grand'alme sì amiche al cielo e care,
2.2ch'or tenete tra bei splendori eterni
2.3le sue parti più alte e più serene,
2.4se giungon mai su' nidi almi superni
2.5del gran nipote l'opre degne e rare
2.6a recar nòve gioie al vostro bene,
2.7or d'allegrarvi in Dio più vi convene,
2.8poiché sol fu quell'alta gloria vostra
2.9una bell'alba del mio chiaro sole.
2.10Ché 'n sì gravi parole
2.11non pò mai risonar la lingua nostra,
2.12che dica in quanta maestate altèra
2.13fu da l'invitta sua virtute alzato
2.14sovr'ogni suo più eccelso onor antico;
2.15ch'intenta or pende dal suo cenno amico
2.16di prencipi sovrani un'alta schiera,
2.17che sol confida in suo valor provato,
2.18sicura che da' regni unqua non cada,
2.19poi ch'appoggiò gli scettri a la sua spada.
3.1E quel re formidabile, che regna
3.2entro l'Alpi, Garona e l'onde salse,
3.3che 'l giogo omai credeasi al mondo imporre,
3.4incontra 'l suo poder cotanto valse
3.5il nome sol ch'oggi a laudar m'insegna,
3.6ch'or a piè de la pace umil ricorre.
3.7O nome glorioso! E chi rincorre
3.8tutti tuoi pregi alti, ammirandi in guisa
3.9ch'ognor ne parla, e sempre 'l più ne tace,
3.10quella Donna loquace
3.11ch'a mezzo 'l cielo in alta ròcca assisa
3.12de' rumor di qua giù si nutre e cresce,
3.13voce formando, che, se via più gridi,
3.14divien men roca e 'n chiaro suon più sale.
3.15Indi accoglie ogni nome alto, immortale,
3.16a cui vaghezza e meraviglia mesce,
3.17e per tutti i remoti estrani lidi,
3.18risuonando tra noi, chiaro il riporta
3.19fin da l'una del sole a l'altra porta.
4.1Alto desio, tu sì me 'nfiammi 'l petto,
4.2ch'i' ben m'avveggio omai che là mi meni
4.3ov'è forza atterrarsi il pensier mio:
4.4onde, di riverenza e timor pieni,
4.5treman lo stil, la mano e lo 'ntelletto,
4.6ch'i', te seguendo, tanto in su gl'invio:
4.7e potrebbe sdegnar 'l Ciel, perch'io
4.8col tenebroso debil guardo interno
4.9voglia spiar le più riposte cose
4.10di Colui che dispose
4.11de le basse cagion l'ordin eterno,
4.12e formata di ben saldi diamanti
4.13stende di lor lunghissima catena,
4.14con la qual cinge e tiene avvinto il mondo.
4.15E, mosso in sua ragion cupo e profondo,
4.16inverso noi da mille etati innanti,
4.17per orror così densi il passo mena,
4.18che chi pon cura di non girli incontra,
4.19quando crede fuggirlo, allor lo 'ncontra.
5.1Ma, se a la vostra altissima fortuna,
5.2felicissimo Sire, i' mi rivolgo,
5.3sembra ch'al Fato il valor vostro imperi:
5.4onde sì forte dubio i' tra me volgo
5.5(tante grazie sul brando il Ciel v'aduna!),
5.6se sien maggior in voi l'opre o i pensieri;
5.7ch'ogni grand'alma di desir più altèri
5.8non può giamai desiderar cotanto,
5.9quant'otteneste voi da' cieli amici.
5.10Faccian pur i nemici
5.11schermo che 'n sicurezza abbia ogni vanto
5.12di montagn'aspre e d'alti spaziosi
5.13rapidi fiumi, o pur d'orrido cielo,
5.14ch'ad un sol cenno vostro obbedienti
5.15vedransi e la natura e gli elementi,
5.16agevolarsi i monti faticosi,
5.17seccarsi l'onde e dileguarsi il gielo;
5.18tal che non fia per voi tempo distinto
5.19tra 'l venir, il veder e l'aver vinto.
6.1E svegli pur risse, tumulti e guerre
6.2tra regnanti cristian l'Invidia amara,
6.3che sempre mai colla Fortuna giostra
6.4per far (e questa sola è la più avara
6.5voglia di lei) che tra confin si serre
6.6d'Europa almen l'alta fortuna vostra.
6.7Ché, come allor che da l'eterea chiostra
6.8quando 'l gran Giove via più d'ira avvampi,
6.9tuona qua giuso, il suo folgor ardente
6.10suole recar sovente
6.11belle speranze agli assetati campi,
6.12e a le torri superbe alti timori;
6.13e' così recherà la vostra spada
6.14un'alma pace al buon popol di Cristo,
6.15e che pel santo glorioso acquisto
6.16porterà a l'Asia guerra, ira e furori,
6.17u' con navi e cavalli omai sen vada
6.18già parmi, e d'ascoltar la lieta voce
6.19che sovra la gran tomba alzi la croce.
7.1Rallegratevi, dunque, or con voi stessi,
7.2tu famoso de l'armi alto mestiero,
7.3che per suo senno è tua ragion compita,
7.4e tu, bella virtute, ch'a sì altèro
7.5campione hai gli onor tuoi tutti commessi,
7.6né 'n questa età più vai sola e smarrita;
7.7e colmo ancor di gioia alma infinita
7.8vadasi il mondo, che la gloria immensa
7.9del suo gran nome riverente onora;
7.10e volga lieto ancora
7.11lo Ciel ch'i suoi favor largo dispensa
7.12a chi mai sempre al ben gli pone in uso;
7.13e sovra tutti omai convien che goda
7.14lo stil che 'l valor suo mi pose in mano,
7.15ed oh bel pregio mio sommo e sovrano!
7.16s'alzato e' siasi mai cotanto in suso
7.17che pur si fosse di sua eterna loda
7.18sol indrizzato, non che giunto al segno,
7.19che non fôra del mio stile più degno.
8.1Canzon, andrai con l'altre a veder quella,
8.2che pensier non imita, alma persona,
8.3che 'ngombro ha di sua gloria il mondo intero;
8.4e, giunta al suo cospetto, umìle, altèro,
8.5dirai devota in atto ed in favella:
8.6— Se ciascun detto nostro una corona
8.7fosse immortal, pur a l'onor devuto,
8.8a voi, signor, saria picciol tributo.
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