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1.1Alto signor, più di fallace il nome
1.2non merta il mondo ora ch'a voi se 'nchina,
1.3poiché ben ha dond'inchinar vi deggia:
1.4se adorna la di voi parte divina,
1.5a cui le membra fan vesti e non some,
1.6valor, che nullo uman pensier pareggia
1.7(i' dico quel valor che signoreggia
1.8con dolce impero i vostri piani affetti,
1.9per più illustrar ne l'arme il secol nostro):
1.10valor uguale al vostro
1.11non chiuser mai de' prischi duci i petti,
1.12quand'eran l'alme al ben oprar accese,
1.13e segnavan nel calle, onde a virtute
1.14si poggia, più spess'orme umane piante.
1.15Quind'è che le lor opre oneste e sante,
1.16che ben eran da noi finor intese
1.17con meraviglia sì, ma non credute,
1.18oggi, mercé di voi, ciascun le crede,
1.19e da' vostri costumi acquistan fede.
2.1Ma, se l'acquistan sì ch'al paragone
2.2de la di voi virtù mancan di pregio,
2.3chi le vostr'opre crederà da poi?
2.4I' spero, allor quando sia al fato in pregio
2.5che la terra già vinta al ciel vi done,
2.6per accrescer chiarezza a' lumi suoi,
2.7ch'a quegli che verran dopo di noi
2.8una stella assai più chiara che 'l giorno
2.9testimon sia delle vostr'opre degne.
2.10Ché donde l'alte insegne
2.11portaste a far passaggio over soggiorno,
2.12non pur non ricevêro oltraggi ed onte,
2.13ma liete s'allegrâr le messi o i prati
2.14de la lor non più vista alma innocenza.
2.15Chi, fuor che voi, frenò l'empia licenza
2.16de l'armi a mal oprar spedite e pronte?
2.17poiché mal può affrenar popoli armati
2.18duce che suoi desir non anco affrena
2.19e col suo essempio altri a ben far non mena.
3.1Dond'è che poi molte fiate e molte
3.2ad imprese da voi tutte lontane
3.3giungeste pria che n'arrivasse 'l grido?
3.4onde a sì nòve meraviglie e strane
3.5il Reno e l'Istro attoniti più volte
3.6l'onde al corso fermâro? O tu che nido
3.7fai nel suo regio petto, albergo fido
3.8de l'altre tutte, alta Virtù che prendi
3.9in mezzo le fatiche i tuoi riposi,
3.10di sì meravigliosi
3.11effetti la cagion omai ne rendi.
3.12Tu sola a l'angosciose opre di Marte
3.13talmente agevolasti il mio signore,
3.14che di folgor de l'arme oggi ha la loda:
3.15né giamai col valor bellica froda
3.16venne de l'alte sue vittorie a parte;
3.17ché non ha maggior palma il vincitore
3.18di quella in cui gli animi ancor de' vinti
3.19son da la sua virtù presi ed avvinti.
4.1Or se nell'atto de la fèra pugna,
4.2peroché in voi l'oste nemica ammire
4.3l'alto invitto valor, forz'è che v'ami,
4.4qual è a pensar, quando gli sdegni e l'ire
4.5omai sgombri dal petto, ivi raggiugna
4.6la virtù ch'al perdon poi vi richiami?
4.7Egli è colui sol degno ond'uom si chiami
4.8ch'a l'inimico umìle e lagrimoso
4.9dimostra il volto di pietà dipinto.
4.10Ma consolare 'l vinto,
4.11e di saggio lodarlo e valoroso,
4.12la perdita recando a rio destino,
4.13duce che sappia oprar sì nobil atto,
4.14rassembrar non può mai terrena cosa;
4.15ma che 'n sembianza umana in lui sti' ascosa
4.16un'alta mente di valor divino,
4.17donde 'l sommo Fattor abbia ritratto
4.18tutti color che fûro a' prischi tempi
4.19di creata clemenza altèri essempi.
5.1Di voi che dunque imaginar degg'io,
5.2se tal godete oprar atti sì degni,
5.3che vi dorrebbe il non potergli usare?
5.4Se 'l pregio in me di tutti i chiari ingegni
5.5fosse, pur mancarebbe il pensier mio
5.6in capir di bontà forme sì rare.
5.7O chiara idea de l'anime più chiare,
5.8valoroso signor, entro 'l cui seno,
5.9come 'n suo trono, è la Virtù seduta,
5.10se fosse conosciuta
5.11la sana gioia di che 'l cor va pieno,
5.12allor quand'ella è da voi posta in uso,
5.13saria dal mondo omai l'error sbandito,
5.14che mena l'uom dietro al piacer fugace.
5.15Quinci, non pago sol di usare 'n pace
5.16le virtù regie, onde cotanto in suso
5.17siete sul poggio de l'onor salito,
5.18vi menâr anco i di lor santi amori
5.19fra disagi de l'armi e fra terrori.
6.1Però, se a quei che fece in guerra chiari
6.2sol un nobil desio d'eterne glorie,
6.3furon eretti altari e pòrti incensi,
6.4a voi, colmo di tante alte vittorie,
6.5sol per usar vincendo atti sì rari,
6.6di qual onor per debito conviensi?
6.7Premio ben poco a' merti vostri immensi
6.8egli è di trionfali alte ghirlande,
6.9che la gloria vi cinga il crine augusto.
6.10Ah! che lo Ciel, ch'è giusto,
6.11non seppe destinar premio più grande
6.12a la virtù che la virtude istessa:
6.13peroch'ella di sé cotanto è paga,
6.14che ciò che non è lei, sdegna o non cura.
6.15Quindi 'l saggio il destino o la natura
6.16ringrazia, perché l'abbia in cor impressa
6.17la copia degli affetti errante e vaga:
6.18perché su l'ombre lor spiega la luce
6.19ragion, dond'ei simile a Dio riluce.
7.1Quest'è dunque il trionfo almo, immortale,
7.2che per quanto lo stil se 'nalzi a volo,
7.3manca via più, se 'n lui via più m'interno:
7.4o bel trionfo, di cui degno è solo
7.5che sia l'animo vostro alto regale
7.6e spettator e Campidoglio eterno!
7.7Trionfo u' de' pensier sède al governo
7.8Prudenzia, a cui l'avvenir mal si pote
7.9celar, più che non soffre umana usanza:
7.10Fortezza e Temperanza
7.11belle quant'altre mai reggon le rote
7.12ch'a l'alma e l'ira ed il desio formâro:
7.13e 'n cima al carro in maestate è assisa
7.14la regina Virtù, la Virtù intera.
7.15D'affetti vinti una ben folta schiera,
7.16che tôrre il regno a la Ragion tentâro,
7.17tra dolci lacci alfin siegue conquisa;
7.18e di palme immortai va l'Onor vero
7.19colmo, adornando il gran trionfo altèro.
8.1Canzon, tal mi son io qual mal accorto
8.2nocchier ch'a vasto mar la vela crede,
8.3e spera esser col sole a l'altra riva;
8.4quand'ecco 'l giorno a nova gente arriva,
8.5ed e' trovarsi in alto mar si è accorto,
8.6tal che cima di monte ancor non vede.
8.7Riman però, mentre più fogli i' vergo,
8.8con l'altra insieme, entro 'l medesmo albergo.
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