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1.1Era candido il corvo, e fatto nero
1.2meritamente fu, perché tropp'ebbe
1.3espedita la lingua a dir il vero.
2.1Aver taciuto Ascalafo vorrebbe
2.2il testimonio che sul stigio fiume
2.3alla madre e alla figlia udire increbbe:
3.1ché di funeste e d'infelici piume
3.2si ricoverse, e restò augello obsceno,
3.3dannato sempre ad aborrir il lume.
4.1Por si dovrian tutte le lingue freno,
4.2e in l'altrui fatti apprender da costoro
4.3di spiar poco e di parlarne meno.
5.1Questi per troppo dir puniti fòro;
5.2né riguardò chi lor punì che fosse
5.3d'ogni menzogna netto il detto loro.
6.1Se de li offesi dèi sì l'ira mosse
6.2l'esser del vero garuli e loquaci,
6.3che con eterna infamia ambo percosse,
7.1qual pena, qual obrobrio a quelli audaci
7.2si converria, ch'altri biasmando vanno
7.3di colpe in che si sanno esser mendaci?
8.1O di noi più non curano o non hanno
8.2qua giù più forza, o che li nostri casi
8.3quei che reggono il Ciel più poco sanno.
9.1Che non vi sieno ancor crederei quasi,
9.2se non che veggio pur per camin certo
9.3l'estati e i verni andar li orti e li occasi.
10.1Ma se vi son, com'è da lor sofferto
10.2che lode e oltraggi, e che premii e suplìci
10.3non sian secondo il bono e tristo merto?
11.1Lor debito serìa da le radici
11.2le malediche lingue sveller tosto
11.3che de falsi rumor sono inventrici.
12.1Qual altro più a martìr debbe esser posto,
12.2di quel ch'a donna abbia con falsi gridi
12.3biasmo, di ch'essa sia innocente, imposto?
13.1Peggio è che furti, e peggio è che omicidi,
13.2macchiar l'onor, che di ricchezza e vita
13.3sempre stimar più tra li saggi vidi.
14.1Se per sentirsi monda essere ardita
14.2femina deve a far prova ch'in libro,
14.3meglio, ch'in marmo abbia a restar sculpita;
15.1né a Tuccia che portò l'acqua nel cribro,
15.2né cedo a quella Claudia che 'l naviglio
15.3de la madre di dèi trasse pel Tibro.
16.1Al ferro, al foco, al tòsco, a ogni periglio
16.2chieggio d'espormi, per mostrar ch'a torto
16.3ho da portar per questo basso il ciglio.
17.1Se non indegnamente in viso porto
17.2così importuna macchia, che potermi
17.3con poca acqua lavar pur mi conforto,
18.1cresca sì che mi copra e poi si fermi,
18.2né mai più mi si lievi, e tutto il mondo
18.3in ignominia sempre abbia a vedermi,
19.1e séguiti il martìr, non pur secondo
19.2che farà degno il fallo, ma il più grave
19.3ch'abbia l'inferno al tenebroso fondo;
20.1ma se sì mente chi incolpata m'ave,
20.2come è sincero il cor, così di fuore
20.3ogni bruttezza presto mi si lave;
21.1e tutto quel martìr ch'a tanto errore
21.2si converria, veggia cader su l'empio
21.3che de la falsa accusa è stato autore;
22.1sì che ne pigli ogni bugiardo essempio.
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