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1.1Quando da quel che se ama si riceve
1.2ingiuria, e che per quel manchi l'amore,
1.3ne dòle assai, ma pur l'è quel che deve.
2.1Cusì advien de duo amanti: se l'un mòre,
2.2l'altro che resta, benché assai si lagni,
2.3perché ragione el vòl, frena el dolore.
3.1Simile è d'ogni amor che si scompagni,
3.2ché, dove è forza o alcun de lor diffecto,
3.3non par che l'altro longo pianto bagni:
4.1perché quel che si vede esser neglecto,
4.2verso il disprezzator si sdegna e indura,
4.3e più, quanto più amor gli ardeva el pecto:
5.1ché questo è privilegio di natura,
5.2amar chi è amato, e patir pena e affanno
5.3con dilecto e piacer mentre amor dura.
6.1Ma quello è ben fra tucti el magior danno,
6.2dove si perde un faticoso acquisto
6.3senza morte che 'l toglia, fraude o inganno.
7.1Ahimè, questo è che mi fa viver tristo,
7.2né mi lascia morir, tanta è la doglia,
7.3né a poterla soffrir manco resisto!
8.1Quando è conforme l'una e l'altra voglia,
8.2pena magior non scio, se iniqua sorte
8.3l'onesto conversare advien che toglia.
9.1Ahimè, che gli è pur troppo acerba morte,
9.2che a iniusto exilio el corpo errando stenti,
9.3e l'alma chiusa resti in dure porte!
10.1Ah, crudo celo, al men, puoi che consenti
10.2ch'el sia in poter d'altrui tuor la mia vita,
10.3fà che del pacto suo lei non si penti!
11.1Puoi che la dextra mano in fede unita
11.2fu con la mia, stia ognor ferma e constante,
11.3ché anch'io da quella non farò partita.
12.1Non cerco aver con lei nome d'amante:
12.2di servo basta, e pur ch'ella el cognoschi,
12.3saldo e fermo starò più che adamante.
12.4Se per dolore abitarò ne i boschi,
12.5e sappia che di me lei si ricordi,
12.6partannomi delizie gli antri foschi.
13.1Pur che 'l suo amor col mio ben si concordi,
13.2non temerò mar, stagni, fiumi o laghi,
13.3leoni, orsi, tigri, draghi o aspidi sordi.
14.1Se in battaglia advien mai che' alcun m'impiaghi,
14.2e lei, sapendol, pur getti un suspiro,
14.3quanto vòl puoi el mio sangue i campi allaghi;
15.1e quanto mai vedrò e quanto ora miro,
15.2parrammi veder lei, che ogni acto e gesto
15.3a sua similitudine retiro.
16.1Dove io me sia, benché abbia a viver mesto,
16.2e che si godi ovunque ella dimori,
16.3disponerommi ad alegrezza presto;
17.1se alcun mi offenderà, che lei puoi onori,
17.2obligarommi a quel sempre servire,
17.3sempre disposto a tutti i suoi favori.
18.1Io non potrei qui tutti i casi dire
18.2noiosi a me, che a lei pur fusser grati,
18.3ch'io non bramassi, e il men seria el morire.
19.1Ma io prego bene el cel, le stelle e i fati,
19.2ogni virtù, ogni influxo e la fortuna
19.3che questi preghi non mi sian negati:
20.1che, s'io solo starò, lei ancor digiuna
20.2d'ogni altro amor si stia, benché constretta
20.3fosse da qualche rea parca importuna.
21.1E se star converrà alquanto ristretta,
21.2patisca, perché drieto a' tempi rei
21.3un bel seren più assai piace e diletta.
22.1E puoi che questi extremi preghi mei
22.2a lei dir non mi lice, el vento i porti,
22.3e da lui intenda quel che dir vorei,
23.1ch'è questo sol: che per mio amor supporti
23.2e ne l'absenzia stia salda ed immota,
23.3ché 'l sperar con ragione ha mille porti;
24.1e se in parte talor fosse rimota,
24.2che di me non sentisse, sempre speri,
24.3ché di Fortuna è mobile la rota.
25.1Oggi vediam stentar chi godette eri,
25.2e per contrario, puoi che 'l mondo vano
25.3è un bosco atraversato de senteri.
26.1Lasci d'alcuno amante el modo insano
26.2nel quale un fermo cor si serba tanto
26.3quanto può stendere al suo amor la mano:
27.1de virtù, di constanzia non ha vanto
27.2quel che non può patire ingiurie e sdegni
27.3e non resiste a li suspiri e al pianto.
28.1Se questo obtenirò, ch'io el vedrò a i segni,
28.2benché Fortuna m'abbia posto al basso,
28.3Amor, s'io fossi bene a i stigi regni,
29.1guida al tornar serà d'ogni mio passo.
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