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1.1Dopoi che in questa man sta la mia morte,
1.2e che concesso mi è dir quel ch'io voglio,
1.3a vedere il mio fin, crudel, sta forte.
2.1Prima da l'odio tuo licenzia toglio,
2.2non dirò dal tuo amor, ché amor non hai,
2.3né più como io solea di te mi doglio;
3.1anzi voglio io, se me offendesti mai,
3.2che de ogni colpa sii libera e sciolta
3.3(e pur, se offeso son, scio che tu 'l sciai).
4.1E se a la morte un misero se ascolta,
4.2gli extremi preghi mei siano exauditi:
4.3questa spoglia non sia da alcun sepolta.
5.1Spiriti non serian clementi o miti
5.2che mi negasser questo, ch'io dispono
5.3che i casi mei non sian sì presto obliti.
6.1A chi già el corpo diedi, l'alma dono,
6.2ché altro non ho, né scio ancor s'ella è mia,
6.3e a chi è cagion del mio morir perdono.
7.1A uscir d'affanni questa è dritta via,
7.2pur che, quando serò in terra disteso,
7.3ardito alcun di movermi non sia.
8.1Quando da ognun serà il mio fine inteso,
8.2se fere o ucei di me pascer voranno
8.3a posta sua, da alcun non sia diffeso.
9.1Non sia per me chi pigli un mesto panno,
9.2e se attinente ho alcun, lieto pur vivi,
9.3perché alor serò uscito fuor d'affanno.
10.1E se serà chi il mio fin mai descrivi,
10.2dica sol la mia morte, ché più inanti
10.3per onor de chi scia non vo' che arivi.
11.1Restati in pace vui, compagni amanti,
11.2pigliando sempre del morir mio exempio,
11.3che serà medicina a molti pianti.
12.1A te, che vedrai adesso el crudo scempio,
12.2non dirò più, ma puoi ch'io serò morto,
12.3pensa a che prezio el tuo voler adempio.
13.1Da te non voglio nel morir conforto,
13.2né ancor crederia averlo s'io el volessi,
13.3ché bene alcun non giova in tempo corto.
14.1Da la memoria a lo intellecto i messi
14.2vengono a dirli i tuo' passati oltraggi,
14.3e ch'io sèguiti el fin che già mi ellessi;
15.1e i sensi, che a li insoliti vïaggi
15.2dovrian tremar, mi dicon che costume
15.3de varïar pensier non è de saggi.
16.1Però ti vo' far qui di sangue un fiume
16.2per la tua grazia aver, che mai non ebbi,
16.3se forsi un miser troppo non prosume.
17.1Se mai piacer col mio penar ti crebbi
17.2vivendo, di mia morte essendo vaga,
17.3pensarò ben che or iubilar tu debbi.
18.1Eccoti, impia, oramai la prima piaga:
18.2guarda se nel mio cor sculpta ti vedi,
18.3mentre che 'l sangue ancor fuor non alaga.
19.1Ah pietà, fincta! Ahimè, tu movi i piedi:
19.2pentita vòi mostrarti dil tuo errore
19.3or che rimedio al mio scampar non credi!
20.1Fèrmati e guarda questa, che è magiore,
20.2guarda che a' piedi tuoi già gionto è il sangue,
20.3ma guarda ancor quel ch'io fo per tuo amore:
21.1col dito in sangue scrivo, e il cor che langue
21.2dita a la lingua i versi, e perché li odi,
21.3la voce li pronuncia in corpo exangue;
22.1e se ben del mio mal, cruda, tu godi,
22.2lasciali lor su questa amata terra
22.3scripti, che altro che 'l tempo non li rodi.
23.1Chiudi, o sol, gli occhi! O cel, l'orecchie serra,
23.2che tu non veghi e alcuno in te non senta
23.3l'orribil fin de una amorosa guerra!
24.1Ecco, crudele, or vivi mo' contenta!
24.2Questa è la terza ed ultima ferita:
24.3per piacer tuo e mio strazio Amor consenta
25.1che l'odio tuo e il mio amor restino in vita.
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