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1.1Dopoi che 'l dirti adio mi lasciò viva
1.2(ch'io no 'l credeti mai pure a pensarlo),
1.3ogni successo mio convien ti scriva.
2.1Certa non son però s'io potrò farlo:
2.2la mano è inferma e ogni forza è consompta,
2.3e appena rotta da suspiri io parlo.
3.1Quando dicto mi fu: — L'ora tua è gionta
3.2e ogni altra cosa ad ordine te aspecta —,
3.3cor non trafisse mai più acerba ponta.
4.1Con le usate compagne ero io ristretta;
4.2a quella voce cadde el corpo frale
4.3como cervia al venen de la saetta.
5.1In un momento al piè de l'alte scale
5.2portata fui, tuttavia errando i spirti,
5.3ch'io non puòti pur dir: — Casa mia, vale! —
6.1Io non scio ben, signor, questo acto dirti,
6.2ma in quel vagar scio ben che eri presente
6.3e dirmi — In pace và! — pareami udirti.
7.1Ed io sdegnata: — Ahimè, como consente
7.2tua lingua dir che in pace io me ne vada?
7.3Che pace posso io aver, standoti absente?
8.1Tingi più presto in me tu quella spada,
8.2ché anzi desidro starti morta apresso,
8.3che un regno posseder per longa strada! —
9.1Appena questo dir mi fu concesso,
9.2che tolta fui da sì dolce pensiero,
9.3pensier da me desiderato spesso.
10.1Ma puoi ch'esser mi viddi in sul sentiero
10.2che mi menava a uscir fuor de le porte,
10.3feci tra me un proponimento fiero;
11.1e seria stata ad exequirlo forte,
11.2ma io non me ritrovai ferro o veleno,
11.3ché in la miseria ancor manca la morte.
12.1Pur, non potendo sparger sul terreno
12.2per mia memoria el sangue, el pianto sparsi,
12.3che non bastò, per ritenerlo, el seno.
13.1Venuta l'ora puoi del combiatarsi
13.2e di lasciarmi al mio supplicio ir sola,
13.3tutti i conforti qui mi furon scarsi.
14.1Qual — Và in pace, sorella! — e qual — figliola! —
14.2diceami mesto, ed io fra morte e vita
14.3non seppi mai risponderli parola.
15.1Io ti guardai per dimandarti aïta,
15.2ma l'anima del tutto a te ne venne,
15.3che non volea col corpo far partita.
16.1La turba astante dal cader mi tenne
16.2e cusì exanimata mi rivolse,
16.3veloce più che ucel non porta penne.
17.1Quando un longo suspir l'alma raccolse,
17.2che mal pensier fu el suo non star dove era,
17.3lascio pensare a te se me ne dolse.
18.1Piangendo cavalcai fin a la sera,
18.2né cusì presto fui gionta a l'albergo,
18.3ch'io mi spogliai, pigliando vesta nera;
19.1e per mandarmi ogni letizia a tergo,
19.2già m'accompagno con mestizie e affanni
19.3como vedrai che in queste carte vergo.
20.1Se tanti mesi quanti son vissa anni
20.2viver credessi ancora, opra darei
20.3che il secul più non mi parasse inganni.
21.1Questa a te è sola perché i pensier mei,
21.2como da me sapevi, sappi ancora,
21.3e sempre teco siano ove tu sei.
22.1E se, como io desio, segue ch'io mòra,
22.2manda queste ossa a discavar di furto,
22.3che in la inimica terra io non stia un'ora;
23.1e perché io scio questa adverrà di curto,
23.2ti fo previsto; e accioché meglio intendi,
23.3de extrema inedia el mio viver ascurto.
24.1Fà puoi la pira, e questo corpo accendi
24.2e in piccol vaso el mio cinere serra;
24.3ma a far puoi che stia occulto al vulgo attendi,
25.1ch'el non è degno che l'ingrata terra,
25.2che viva non mi volse, abbia a sua gloria
25.3le spoglie mie de cusì longa guerra.
26.1Godrommi ben se de la mia victoria
26.2contra al mondo fallace, in qualche versi
26.3fra pochi si vedrà alcuna memoria,
27.1ch'io fui, ch'io amai, chi m'ebbe e quel ch'io persi,
27.2como io mi tolsi al nemico e mi diedi
27.3morta in tuo arbitrio, e i nostri casi adversi.
28.1Se tanto premio a i merti mei concedi
28.2che con risposta me 'l prometti in carte,
28.3benché io ti creda assai, questo a me credi,
29.1del celo avrò la più beata parte.
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