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1.1Né più né men como a natura piace
1.2porto la vita, e tanto più quïeta
1.3quanto ragion con tutti i sensi ha pace.
2.1Cosa ch'io cerchi aver, non mi si vieta,
2.2però che anch'io non seguo voglia alcuna
2.3che exceda de' suoi termini la meta.
3.1Chi ha l'acque e i fructi, a forza non digiuna;
3.2ogni altra fame, ogni sete, è mendosa
3.3quando sopra il bisogno ci importuna.
4.1Chi troppo vòl, la magior parte è ascosa;
4.2e chi molto solerte cerca e brama,
4.3con l'animo e col corpo mai non posa.
5.1Un, spesso, una che l'odia affecta e ama,
5.2e in van s'affligge e stenta; un, puoi, negletto
5.3serve e s'affanna per salire in fama.
6.1S'el non consegue el suo bramato effecto,
6.2biastema i celi, e il miser non s'avede
6.3che colpa non ha il cel, ma suo è il diffecto.
7.1Quel che più in là pensa di porre el piede
7.2che la sua gamba el porti, o ver ch'el cade,
7.3o con disavantaggio indietro riede.
8.1Erte a salire al cel sono le strade:
8.2chi vole ir sempre ove el pensiero el porta,
8.3se stesso danna a gran calamitade.
9.1Nessun perfectamente si conforta
9.2viver quieto in suo stato, se non quello
9.3che la speme nascente ha presto morta.
10.1Chi vuol parer più nobile o più bello
10.2che Natura el produchi, ohimè, el s'inganna,
10.3ché 'l metal solo se rifà al martello.
11.1Talor si trova sotto una capanna
11.2magior felicità che in le gran corte,
11.3dove, per grado aver, tanto s'affanna.
12.1A tutti le bilancie adegua Morte;
12.2ma chi è debito poco, presto rende
12.3e in longo carcer non lo serron porte.
13.1Meglio da le percosse si diffende
13.2chi ha un sol nemico, che quel che n'ha molti;
13.3se 'l grande serve ad uno, a mille offende.
14.1Contra al pover non son l'invidi vòlti,
14.2mancan le insidie, tace el detractore,
14.3né sue calumnie mai convien ch'ascolti.
15.1Non teme a mensa om povero el censore,
15.2o in publico o in privato ch'el la pona,
15.3né mai abito lascia con rubore.
16.1Più dannata è una gemma in la corona
16.2d'un Re, se è mal legata in quel fino oro,
16.3che la vil toga sopra umil persona.
17.1Di foglie e d'alga a un positivo toro
17.2con men pensier si dorme, che a i gran lecti
17.3su ricchi strati di sutil lavoro.
18.1Se fusser discoperti tutti i tecti,
18.2se vedrïan, qual per camini el fumo,
18.3i suspir che con voce escon de' pecti.
19.1Ma a me ritorno, e questo dir prosumo:
19.2che in questo mio tugurio ho il secul tutto,
19.3benché oltra il viver non m'avanzi un numo.
20.1Dove el fonte non sorge, è l'aquedutto;
20.2dove non nascon cedri o palme, è il sorbo
20.3che quando el piace a me, mi è dolce frutto.
21.1Se non ho il papagallo, ho in cambio il corbo;
21.2se farmaci non ho, cinamo o pepe,
21.3quanto men medicine è manco morbo.
22.1Ho l'aglio almanco, e le spogliose cepe,
22.2fragole, asparagi, ed èvi el pineo cardo,
22.3e nespoli innestati entro le sepe,
23.1caperi, fongi, erbette e il spico nardo,
23.2fior varii e rose, non che a primavera,
23.3ma l'estate, l'autumno e al verno tardo.
24.1S'io non ho mare o laghi, ho la peschera,
24.2e s'ella non ha tunni, orate o rombi,
24.3ha d'umil pesci una infinita schiera.
25.1Ho le reti coi subri, e al fondo i piombi,
25.2che quel ch'io voglio portono a la riva,
25.3de ucelli ho puoi galline, oche e colombi.
26.1E benché queste cose tutte io scriva,
26.2non me ne acibo sempre, ché Natura
26.3non vuol superfluo: a lei basta ch'io viva.
27.1Usar si vòle il suo stesso a misura:
27.2ataccata a le trabe spesso trova
27.3i racemi passati l'ua matura.
28.1Fannomi in casa i donnellini a prova,
28.2e le galline mi mostran col canto
28.3quando io debbo levar del nido l'ova.
29.1Ma ben ch'io dichi questo, io non mi vanto,
29.2ché exaltar non mi può cosa mortale,
29.3perché el fin de i dilecti è inizio al pianto.
30.1Officii, onori, pompe, veste e gale
30.2altro non son che uno illusorio sogno,
30.3che, alor che più dilecta, nulla vale.
31.1Quando uno ha per camino el suo bisogno,
31.2ogni altra cosa puoi gli è inutil soma:
31.3già lo provai, e ancor me ne vergogno.
32.1Questo giudicio sta in la bianca chioma,
32.2che al gionger suo ne mostra ognor più certo
32.3che ogni cosa che nasce el tempo doma.
33.1E quanto un più di questa vita è experto,
33.2cognosce manifesto che più gode
33.3un libero voler dentro el deserto
34.1che in le cità, dove l'un l'altro rode.
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