about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Quel dì che a i liti nostri gionse il legno
1.2con le littere scripte al modo strano,
1.3facto avea anch'io de scriverti dissegno:
2.1la carta inanti, e il calamo avea in mano,
2.2e scripto già: — Salute a Silvia porge
2.3Tirinzia sua —, quando io el vidi lontano.
3.1Qual marinar che da la longa scorge
3.2in mar la vela, e quel che sia non vede,
3.3ma pria che 'l dichi a altrui, del ver s'accorge,
4.1da una alta torre anch'io non mossi il piede,
4.2che quel che me era dubio mi fu chiaro,
4.3ché sempre a l'occhio ogni altro senso cede;
5.1e visto il legno a nui insolito o raro,
5.2mandai al lito disïosa e intenta
5.3di cose nove, cibo a ciascun caro.
6.1Un de' patroni al nunzio s'appresenta
6.2e dice esser per me gionto a quel porto,
6.3pregando che de udirlo io sia contenta;
7.1puoi li soggionse — Un presente gli porto
7.2che Silvia sua gli manda.— Udito questo
7.3il cor mio suscitò ch'era già morto;
8.1e rimandato il messo indietro presto,
8.2il marinar da me fu in un momento
8.3col scripto cerro: ond'io insensata resto.
9.1Se al patron resi grazie, al mare e al vento
9.2giudical tu, che d'altro ne i mei affanni
9.3che dil tuo lontanar non mi lamento;
10.1io scio per cuncto i giorni, i mesi e gli anni,
10.2el tempo terminato al tuo ritorno,
10.3ch'io dirò, se più tarda, che me inganni.
11.1Se abiti in bosco, fai quel loco adorno
11.2tal ch'io l'invidio; e cusì foss'io teco,
11.3fuor di questo noioso e oscuro forno!
12.1Antro o caverna o qualsivoglia speco
12.2che te raccoglia, Silvia mia dilecta,
12.3può dir che ogni delizia abita seco;
13.1io vivo in solitudine ristretta
13.2fuor de la patria, dove mi lasciasti
13.3quel dì che fusti di partir constretta.
14.1Ma per dirti il mio stato, questo basti:
14.2che ancor che ti lamenti, fusti sciolta
14.3quando partisti, e me in preda legasti.
15.1Do al vento i mie' suspir, e lui li ascolta,
15.2e se 'l tuo nome in alcun loco io chiamo,
15.3odo un che ti richiama un'altra volta.
16.1Tu die' pensar se di vederti bramo,
16.2quando sol per udir di Silvia il nome,
16.3— Di Silvia, — dico — o vento, io mi richiamo —:
17.1io odo alora un che risponde come
17.2dicto avevo io; puoi, quando intorno miro,
17.3non ti vedendo, accresco le mie some.
18.1Nel mio tugurio alora io mi ritiro
18.2e con la cetra in man piangendo io canto,
18.3e ogni mio verso è rotto da un suspiro.
19.1Dove è Silvia or, che me asciugava il pianto
19.2col lembo de la sua candida veste,
19.3che in confortarmi a lei sola do il vanto?
20.1Ov'è, dico io, chi a le mie voci meste
20.2risposta arguta dava? E a le mie doglie
20.3dove seran le medicine preste?
21.1Lugubre alor con le mie negre spoglie
21.2inculta uscisco, e a nessun parlo o rido,
21.3e ho in odio chi di star sola mi toglie.
22.1Se non vien' dunque al tuo nativo nido,
22.2ch'io possa dir con te quel che mi occorre,
22.3di viver molti giorni io non mi fido.
23.1Io sto rinchiusa dentro a questa torre
23.2e starò sempre, fin che nel dolore
23.3Silvia col suo venir non mi soccorre.
24.1Se di queste mie littre il portatore
24.2senza te torna, e sii a me sì crudele,
24.3aspectane una ancor di tal tenore:
25.1— Tirinzia a Silvia più non fa querele,
25.2né accepta scusa, né l'accusa ancora,
25.3ma como Egeo, viste le negre vele,
26.1contenta è di morir, se vòl che mòra.—
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)