about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Silvia a Tirinzia, sua fidel compagna,
1.2senza salute, epistola, ti manda,
1.3ch'ella per sé non l'ha, ma in te si lagna;
2.1per te una grazia Silvia gli adimanda:
2.2che, lecta che te avrà, ti cassi in modo
2.3che vista mai non sii più in altra banda.
3.1Digli che tanto vivo e tanto godo
3.2quanto a lei scrivo; che finito quello,
3.3torno a i suspiri, ed io stessa mi rodo.
4.1Non è rimaso in la selva arborscello
4.2che già non senta dal mio pianto umore,
4.3sì che 'l bosco per me facto è più bello;
5.1né più procede il mio pianto d'amore,
5.2ma da questa crudele empia Fortuna
5.3che par che a offender me s'acquisti onore.
6.1Ninfa non è per queste piagge alcuna
6.2che umil per me non porgi a questa preghi;
6.3ma più ch'ella è pregata, è più importuna.
7.1Non mi doglio io che 'l suo favor mi neghi,
7.2ché cosa al mondo non è più ch'io brami,
7.3ma che l'arbitrio mio me in vita leghi:
8.1per lei convien che d'Amor mi richiami,
8.2ché, per nodo iugal d'arbitrio priva,
8.3forza è per l'onor mio che un nemico ami.
9.1Il dolor non consente ch'io gli scriva
9.2di questo i casi mei, ma io stessa admiro,
9.3quanto più penso al stato mio, ch'io viva:
10.1l'abito facto fa ch'io non mi adiro
10.2né incrudelisco in me como io potrei:
10.3sol per salute del mio cor suspiro;
11.1non vo implorando aiuto ad altri dei,
11.2né vo cercando maghe, augurii o incanti:
11.3basta nel pianger dir tal volta omei.
12.1Per non vedermi quel crudele inanti,
12.2preso ho l'exilio in queste alpestre rive,
12.3in compagnia de più infelici amanti.
13.1— Silvia — dirai — lì sconsolata vive —
13.2e se la causa ben iudichi e pensi,
13.3l'è assai più giusta ancor ch'ella non scrive.
14.1De le sue vesti più pezzo non tiensi,
14.2squalida in vista e rabufato il crine,
14.3iudicata da i più fuora de i sensi,
15.1del monte cerca o spelonca o ruine,
15.2in lito al mar va risguardando i scogli,
15.3per le solinghe selve e zerbi e spine;
16.1e benché questa vita aspra gli spogli
16.2la forma e i panni, non però dal pecto
16.3Tirinzia sua può far che se li togli.
17.1Da lei absente, digli ch'io m'ho ellecto
17.2tesser de' gionchi e far di scorze tele,
17.3sopra le quali io pingo ogni mio affecto;
18.1vivo d'erbe e talor de favomele
18.2e vo cercando spiche in fra le paglie
18.3fin che altro vento spiri a le mie vele.
19.1Di secche avene tessomi ventaglie,
19.2cinti e cordoni e di vimine cesti,
19.3perché ocio il bon pensier non mi travaglie;
20.1e a fin che l'opra qui morta non resti,
20.2una teco ne aligo e a lei la dono
20.3perché il mio fermo amor li manifesti.
21.1Se è vil presente, io li chiedo perdono:
21.2l'arida estate i fructi e ' fiori ha tolti,
21.3né alcuno ucel fa nido qua ov'io sono.
22.1Godi, se gode, e se ella dolsi, dolti,
22.2ché altro non scio, perché omo in questa parte
22.3non vien per gli aspri monti e boschi folti.
23.1Perché a lei giongi, ho ritrovato un'arte:
23.2scriverti a questo antico cerro sopra,
23.3ché cortice non voglio e non ho carte,
24.1e perché fuor de gli altri el se discopra,
24.2taglio la selva intorno, acciò chi 'l trova
24.3lo porti al piano, a fin di far qualche opra:
25.1visto il suo nome, a lei per cosa nova
25.2presentato serà. Puoi, un'altra volta,
25.3per scrivergli, tentar voglio altra prova.
26.1Digli: — In la grotta ove è viva sepolta,
26.2Silvia riposta aspecta, e un'opra cresce
26.3per te, dove ha la sua vita raccolta;
27.1e se l'effecto al suo pensier rïesce,
27.2gli affanni ch'ella non ti scrive in questa
27.3vedrai, e quanto senza te gli incresce;
28.1e per non te esser più nel dir molesta,
28.2fa fine al scriver, più non parla, e tace,
28.3ma non però da i pianti e suspir resta.
29.1Dolce Tirinzia, el cel doni a te pace.—
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)