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1.1Quando uno effecto da alcun mal procede
1.2che talor causi un bene,
1.3quel mal laudar conviene
1.4e cum vera ragion dir che ben sia.
1.5Da l'amorose mie sì acerbe pene
1.6(che forsi alcun no 'l crede)
1.7spesso un suspir procede
1.8sì dolce che ogni affanno alor va via,
1.9e la inimica mia,
1.10che già mi fu sì acerba,
1.11ira e sdegno in me snerba
1.12sol cum un dolce suo suave sguardo.
1.13Cusì godo ov'io ardo,
1.14e puoi che dolce è facta, di superba,
1.15di la sua guerra ancor mi nasce pace,
1.16e sol mi è di piacer ciò che a lei piace.
2.1Ciò che uno amante disperato giura
2.2quando speranza mòre,
2.3se gli la aviva amore,
2.4la doglia e il mal pensier tosto si parte;
2.5ma ancor più è questo, che a quel gran dolore
2.6letizia oltra misura
2.7segue, ché la natura,
2.8che far no 'l sapria lei, vincta è da l'arte
2.9de chi doctrina in carte
2.10a' suoi mai non insegna,
2.11ma a un cenno impera e regna
2.12e spesso poco toglie e molto dona,
2.13e a chi erra ancor perdona,
2.14né molto contro a l'offensor si sdegna,
2.15pur che obstinata voglia el fal non segua,
2.16ché a questa non fa mai pace o pur tregua.
3.1Uno acuto coltello uno omo occide
3.2e alcuna volta il sana,
3.3e a udir par cosa strana,
3.4pure in putrida piaga ognor si prova;
3.5se 'l stral d'Amore occide e anco risana,
3.6dal morto non divide
3.7l'anima che confide
3.8in lui, tanto aver fede in sé gli giova,
3.9anzi pur lo rinova
3.10quanto era l'alma trista,
3.11e più lo alieta in vista
3.12quando in sul men sperar segue l'aïta.
3.13O glorïosa vita,
3.14che per fidel servire onore acquista!
3.15O dopo gran fortuna dolce porto,
3.16che renda sano un che si stimi morto!
4.1O quanto è dolce uno acceptar di scusa
4.2facta senza mentire,
4.3quando rimove l'ire
4.4contro chi a torto dar biasmo si sente!
4.5Quanto più grave fu in quello el martire,
4.6tanta più grazia infusa
4.7è al cor, ché in tutto exclusa
4.8è ogni colpa da error subitamente;
4.9e quel che Amor consente
4.10nel rimover quel sdegno,
4.11acquista nel suo regno
4.12grado magiore e sicurtà più certa,
4.13ché un gran dolor si merta
4.14oltra el pagar del fallo, ed è ben degno,
4.15ma molto più se premia un grande affecto
4.16se patito ha alcun mal senza diffecto.
5.1Sempre dopo la pioggia el cel sereno
5.2cum gran disio se aspecta,
5.3e quel piover anetta
5.4el cel sì che de nubi el si dispoglia;
5.5non sempre el minacciar vien da vendetta,
5.6ma per tenire a freno
5.7e di paüra pieno
5.8chi avria tal volta di transcorrer voglia.
5.9La matre spesso ha doglia
5.10più che non ha el suo figlio,
5.11quando el batte, e col ciglio
5.12turbata si dimostra, e in ver lui fiera.
5.13Donna che sembri altiera
5.14in vista, è per levarsi da periglio
5.15di qualche infamia, e non è però cruda;
5.16ma chi può iudicar quel che un cor chiuda?
6.1Quel dolce che vien drieto a qualche amaro,
6.2anzi che da quel nasce,
6.3più dolcemente pasce
6.4che quel che segue al zucherato gusto.
6.5Como a l'infante che si alacta in fasce,
6.6che ignora, e il cibo ha caro
6.7d'amor, cusì anch'io imparo,
6.8como quel, da natura, e instincto è iusto.
6.9Se un bel sguardo venusto
6.10dopo un torvo occhio e crudo,
6.11che mi fu a morte scudo,
6.12mi piacque, de alcun sdegno anco inexperto,
6.13provato, io el scio più certo,
6.14e drieto al mal, più dolce el ben concludo,
6.15ché se bene a ogni modo a bon fin scorge,
6.16più grato el sente pur chi se ne accorge.
7.1Senza mezo passar da extremo a extremo
7.2dubioso è a chi l'intende;
7.3el sol, se troppo splende,
7.4a l'occhio stato in tenebre fa danno.
7.5A quel che 'l capital iudizio attende
7.6o un che sia a forza al remo,
7.7o in qualche mal supremo,
7.8sùbita grazia spesso fa gran danno;
7.9l'è ver che è dolce inganno,
7.10quando se aspecta el male,
7.11el bene, e assai più vale
7.12quanto men di speranza era in lui posta;
7.13e se gran prezio costa
7.14un favor mendicato, è questo un tale
7.15che non pur morte è dubio che m'apporti,
7.16ma basta quello a suscitare i morti.
8.1Canzon, dove io ti manda
8.2io scio ben che tu el sciai,
8.3perché io vego che vai
8.4lieta, e godi el presente, e meglio credi.
8.5Se mia madonna vedi,
8.6di ch'io t'ho decto quel che tu dirai:
8.7che meglio in gran dolor si serba modo
8.8che in la felicità; dì pur ch'io godo.
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