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1.1Perché longo è il camino
1.2e il cibo poco, con el corpo lasso
1.3a traversar queste diserte arene,
1.4convien ch'io affretti el passo,
1.5e più, che a sera il sol si fa vicino,
1.6che seco porta la mia stanca spene.
1.7Ma il timor, che 'l desio prompto mantiene,
1.8ritarda el bon voler che ognor mi sprona
1.9e mi fa a forza ralentare el corso:
1.10cusì el stimulo e il morso
1.11provo, e non scio per qual più mi dispona:
1.12l'un sforza e l'altro aletta;
1.13pur di ciascun mi par la strata bona,
1.14ond'io non scio per qual sentier mi metta,
1.15né qual dei duo miglior fin mi prometta.
2.1Tutti i pensier del core,
2.2che non scianno altro imaginar che male,
2.3lascian la speme e abbraccion la paura,
2.4e ragion non li vale,
2.5ma cadon sempre d'uno in altro errore,
2.6perché non han de la salute cura.
2.7O difficile impresa, o pena dura,
2.8che disposto sia Amor far di me prova
2.9quando l'albero è già senza le fronde!
2.10Ahimè, ch'el non risponde
2.11el fine al suo principio, e non si trova
2.12agiuto a tanta impresa
2.13e ognun non è l'ucel che si rinova:
2.14onde fra dubii questo più mi pesa,
2.15che render non mi scio, né far diffesa.
3.1Dal dì che mi fu lecto
3.2el scripto in fronte ch'io portai nascendo,
3.3che mi dannava a tormentata vita,
3.4stentai; e pur mo' intendo
3.5el premio che affannando al fin m'aspecto,
3.6e che forza ha chi mi promette aita.
3.7Per ogni extremo l'om sempre s'adita
3.8come vego a me farsi; e benché nota
3.9la causa sia, voria ingannar me stesso;
3.10ma a forza pur confesso,
3.11tacendo ancor, che de la impresa io temo,
3.12como in volto si vede
3.13ch'io impallidisco e puoi m'infoco e tremo,
3.14e perché el dubio da ragion procede,
3.15a promessa che sia non presto fede.
4.1Ben scia ch'io scio ch'io erro
4.2a riguardarmi nel camino adietro,
4.3ché ralenta el vigor che via mi mena;
4.4ma da me io non impetro
4.5tanto forzarmi, ch'io non sono un ferro,
4.6né stretto ho il mio voler sempre in catena.
4.7Quando el piacer aguaglio con la pena,
4.8vo inanti, e puoi, quando el pensier dà volta,
4.9mi fermo, e cusì vo da giorno a sera;
4.10e s'egli advien ch'io spera
4.11per qualche imaginar falso e deluso,
4.12el timor che m'offende
4.13exul mi tien da ogni speranza e excluso,
4.14e se di troppo ardir l'un mi riprende,
4.15questo ardir con ragion l'altro diffende.
5.1Amor, tu solo el sciai,
5.2e quella forsi a chi il dicesti a cenni,
5.3che dal tuo primo stral non mi diffesi,
5.4anzi a gloria mi tenni
5.5el creder certo non guarirne mai,
5.6né per tue iniurie ancor l'arme ti resi,
5.7ché la fiamma nel cor non tenni chiusa,
5.8stimando in me quel che or scio che mi manca.
5.9Or che la chioma imbianca,
5.10perdona a quello error che non ha scusa
5.11se non de i teneri anni,
5.12ché biasmo non è quel che ciascuno usa;
5.13e se più intento vigili a' mie' danni,
5.14forza serà scoprir che tu m'inganni.
6.1Ne la memoria sempre
6.2pugnanmi duo inimici a fronte a fronte,
6.3ed io de' colpi lor la doglia sento:
6.4l'un mi ricorda l'onte,
6.5l'altro i piacer con più suavi tempre.
6.6Pena ho di l'un, di l'altro io mi contento;
6.7ma quel che ora mi dà più di spavento,
6.8è il cognoscer me stesso, e tanto altrui,
6.9che nascendo el timor la speme uccide;
6.10e il pensier si divide
6.11quando a quel che son or, quando a qual fui,
6.12che talor sì mi offende,
6.13ch'io vo cercando agiuto, e non scio a cui,
6.14e quanto più la sciolta mente intende,
6.15più al passar questo mar turbato attende.
7.1Agiuto io non ti cheggio,
7.2Amor, né ancor d'averlo io sperarei,
7.3se prima io non placassi la mia sorte;
7.4né a madonna direi
7.5le pene mie, perché io farei ancor peggio,
7.6ché uscir non si convien per queste porte.
7.7Meglio è non la invocar, ma aspectar morte
7.8e caminar quanto si può digiuno,
7.9che 'l vïatico basti insino al fine;
7.10e se in queste rüine
7.11el piè se offende, io non son sol quell'uno
7.12che debba andar sicuro,
7.13per questo bosco, almen, da qualche pruno;
7.14e quel che mi farà l'andar men duro,
7.15è che di nulla o poco ormai mi curo.
8.1Canzon, se non poi dir quel che voresti,
8.2taci, che a te seguirà un'altra presto
8.3che farà el stato nostro manifesto.
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